Da oltre trent’anni le sei contee nordirlandesi sono tormentate dal conflitto etnico-nazionale tra cattolici e protestanti, malamente gestito da una delle più antiche democrazie del mondo (il Regno Unito), e che né il processo di integrazione europea né l’interferenza a singhiozzo dell’egemone americano (dietro pressioni della lobby irlandese-americana) sono riusciti a ricomporre. L’attuale congelamento del conflitto, sostiene l’autore di questo volume, è solo apparente, la ripresa della guerra civile è tutt’altro che una remota possibilità. La momentanea pausa di violenza sembra essere più che altro la conseguenza della decisione delle organizzazioni paramilitari repubblicane e lealiste di non compromettere la propria causa nazionale ricorrendo ad atti di terrorismo in un momento in cui questi vengono massicciamente utilizzati da Al-Qaeda. Ma la situazione resta esplosiva. La ripresa dell’assetto istituzionale di tipo “consociativo-condominiale”, attualmente sospeso, sembra essere, dunque, l’unica speranza. L’accomodamento del conflitto passerà, così, per la ripresa dell’autogoverno delle due comunità e per il patrocinio esterno dei due “custodi della costituzione” (Londra-Dublino), decisi a mantenere a lungo l’autorità congiunta sulle sei contee per impedire la ricaduta nella guerra civile e preparare il terreno alla diffusione del verbo democratico tra le martoriate genti dell’Ulster, con la “consulenza” decisiva degli Stati uniti d’America.
Irlanda del Nord : un conflitto etnico nel cuore dell’Europa / L.W. Bellocchio. - Roma : Meltemi, 2006. - ISBN 88-8353-510-3.
Irlanda del Nord : un conflitto etnico nel cuore dell’Europa
L.W. BellocchioPrimo
2006
Abstract
Da oltre trent’anni le sei contee nordirlandesi sono tormentate dal conflitto etnico-nazionale tra cattolici e protestanti, malamente gestito da una delle più antiche democrazie del mondo (il Regno Unito), e che né il processo di integrazione europea né l’interferenza a singhiozzo dell’egemone americano (dietro pressioni della lobby irlandese-americana) sono riusciti a ricomporre. L’attuale congelamento del conflitto, sostiene l’autore di questo volume, è solo apparente, la ripresa della guerra civile è tutt’altro che una remota possibilità. La momentanea pausa di violenza sembra essere più che altro la conseguenza della decisione delle organizzazioni paramilitari repubblicane e lealiste di non compromettere la propria causa nazionale ricorrendo ad atti di terrorismo in un momento in cui questi vengono massicciamente utilizzati da Al-Qaeda. Ma la situazione resta esplosiva. La ripresa dell’assetto istituzionale di tipo “consociativo-condominiale”, attualmente sospeso, sembra essere, dunque, l’unica speranza. L’accomodamento del conflitto passerà, così, per la ripresa dell’autogoverno delle due comunità e per il patrocinio esterno dei due “custodi della costituzione” (Londra-Dublino), decisi a mantenere a lungo l’autorità congiunta sulle sei contee per impedire la ricaduta nella guerra civile e preparare il terreno alla diffusione del verbo democratico tra le martoriate genti dell’Ulster, con la “consulenza” decisiva degli Stati uniti d’America.Pubblicazioni consigliate
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