Per il legislatore la fiducia del pubblico deve continuare ad essere presidiata da sistemi eteronormativi sempre più complessi ed articolati. Questi tuttavia, come anche l’esperienza recente dimostra, non sono comunque in grado di evitare che crisi industriali e finanziarie espongano le banche e tutto il sistema finanziario a rischi legali e di reputazione. Il Comitato di Basilea e la Vigilanza della Banca d’Italia, per contro, raccomandano con forza alle banche di presidiare a livello manageriale i rischi di compliance, generati cioè da comportamenti aziendali non conformi a presidi normativi, regolamentari, di autoregolamentazione e di politiche gestionali. La correttezza del suddetto presidio diventa ora fattore critico di successo per il miglioramento del loro rapporto fiduciario con le Autorità di vigilanza, con i mercati e con la clientela. L’introduzione della nuova Funzione di compliance nel sistema dei controlli interni non deve allora derivare da risposte obbligate delle banche a processi normativi ma dalla loro convinzione strategica di generare in tal modo valore per tutti gli stakeholders.
Dalle disposizioni per la tutela del risparmio alla funzione della Compliance / A. Alberici, P. Bilancia - In: Tutela del risparmio, authorities, governo societario / [a cura di] P. Bilancia, G.C.M. Rivolta. - Milano : Giuffrè, 2008. - ISBN 8814136580. - pp. 193-219
Dalle disposizioni per la tutela del risparmio alla funzione della Compliance
A. AlbericiPrimo
;P. BilanciaSecondo
2008
Abstract
Per il legislatore la fiducia del pubblico deve continuare ad essere presidiata da sistemi eteronormativi sempre più complessi ed articolati. Questi tuttavia, come anche l’esperienza recente dimostra, non sono comunque in grado di evitare che crisi industriali e finanziarie espongano le banche e tutto il sistema finanziario a rischi legali e di reputazione. Il Comitato di Basilea e la Vigilanza della Banca d’Italia, per contro, raccomandano con forza alle banche di presidiare a livello manageriale i rischi di compliance, generati cioè da comportamenti aziendali non conformi a presidi normativi, regolamentari, di autoregolamentazione e di politiche gestionali. La correttezza del suddetto presidio diventa ora fattore critico di successo per il miglioramento del loro rapporto fiduciario con le Autorità di vigilanza, con i mercati e con la clientela. L’introduzione della nuova Funzione di compliance nel sistema dei controlli interni non deve allora derivare da risposte obbligate delle banche a processi normativi ma dalla loro convinzione strategica di generare in tal modo valore per tutti gli stakeholders.Pubblicazioni consigliate
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