Il libro d’esordio di Vincenzo Consolo, La ferita dell’aprile (1963), è un libro molto poco studiato: eppure già offre risultati di non dubbio spessore, che basterebbero da soli a collocare l’autore fra i nomi di spicco della letteratura italiana del Novecento. Romanzo di formazione, ambientato in un Istituto di salesiani di un paese siciliano mai nominato, ma simile alla Barcellona Pozzo di Gotto dove Consolo frequentò ginnasio e liceo, La ferita dell’aprile mette in scena una polifonia di straordinaria ricchezza, a partire dalla marginalità linguistica e culturale del narratore. L’ambientazione non deve però ingannare: alle componenti locali, e alla continuità con la tradizione meridionalistica, Consolo infatti affianca robuste radici moderniste e internazionali, come ben mostra il titolo eliotiano. A questa duplicità corrisponde una strategia stilistica che fa convivere realismo mimetico e sperimentazione di sapore espressionistico. Il risultato è una rappresentazione di grande intensità e originalità dei turbamenti profondi del periodo fra pubertà e adolescenza, in un’atmosfera oscura e luminosa insieme, acutamente sofferta e pure giovanilmente scanzonata, carica di umori comico-grotteschi. Il romanzo di formazione si rivela inoltre anche storia della nascita di una vocazione di scrittore, nel segno di un difficile rapporto fra la scrittura e la vita.

I padri e lo sparginchiostro : la ferita dell’aprile (1963) di Vincenzo Consolo / G. Turchetta - In: Le rire et la raison : mélanges en hommage à Denis Ferraris / [a cura di] E.Chaarani Lesourd, V.a Giannetti-Karsenti. - Prima edizione. - Neuville-sur-Saone : Chemins de tr@verse, 2015. - ISBN 9782313005392. - pp. 437-452

I padri e lo sparginchiostro : la ferita dell’aprile (1963) di Vincenzo Consolo

G. Turchetta
Primo
2015

Abstract

Il libro d’esordio di Vincenzo Consolo, La ferita dell’aprile (1963), è un libro molto poco studiato: eppure già offre risultati di non dubbio spessore, che basterebbero da soli a collocare l’autore fra i nomi di spicco della letteratura italiana del Novecento. Romanzo di formazione, ambientato in un Istituto di salesiani di un paese siciliano mai nominato, ma simile alla Barcellona Pozzo di Gotto dove Consolo frequentò ginnasio e liceo, La ferita dell’aprile mette in scena una polifonia di straordinaria ricchezza, a partire dalla marginalità linguistica e culturale del narratore. L’ambientazione non deve però ingannare: alle componenti locali, e alla continuità con la tradizione meridionalistica, Consolo infatti affianca robuste radici moderniste e internazionali, come ben mostra il titolo eliotiano. A questa duplicità corrisponde una strategia stilistica che fa convivere realismo mimetico e sperimentazione di sapore espressionistico. Il risultato è una rappresentazione di grande intensità e originalità dei turbamenti profondi del periodo fra pubertà e adolescenza, in un’atmosfera oscura e luminosa insieme, acutamente sofferta e pure giovanilmente scanzonata, carica di umori comico-grotteschi. Il romanzo di formazione si rivela inoltre anche storia della nascita di una vocazione di scrittore, nel segno di un difficile rapporto fra la scrittura e la vita.
Vincenzo Consolo; romanzo di formazione; meridionalismo; modernismo; narrativa sperimentale; Sicilia; plurilinguismo; realismo; espressionismo; inettitudine; comico
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore L-FIL-LET/13 - Filologia della Letteratura Italiana
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria e Letterature Comparate
2015
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