Il lavoro analizza alcuni aspetti della riforma costituzionale attualmente all’esame del Parlamento concentrandosi, in particolare, sul superamento del bicameralismo paritario e sul riordino della suddivisione delle competenze tra Stato e Regioni. La riforma viene dunque presa in considerazione alla luce del suo impatto sul rapporto tra Stato ed enti territoriali, così come delineato dal Titolo V della Costituzione. Ci si sofferma, in particolare sui seguenti aspetti: la creazione del “nuovo” Senato rappresentativo degli enti territoriali, la sua composizione e le competenze nel procedimento legislativo; l’intervento della riforma nel riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni ed il riordino delle materie; il regionalismo differenziato. Partendo dalla premessa della necessità di una (razionale) revisione dei rapporti tra lo Stato e le Regioni a quasi tre lustri dalla Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, tali questioni vengono approfondite nell’ottica della valorizzazione delle autonomie territoriali e, in particolare, dell’autonomia regionale, principio costituzionalmente garantito dall’art. 5 Cost. che permea la forma di stato italiana e rientra tra i principi fondamentali della Costituzione.
La riforma costituzionale tra superamento del bicameralismo paritario e riordino delle competenze Stato-Regioni / P. Bilancia, F. Scuto (CENTRO STUDI SUL FEDERALISMO. RESEARCH PAPERS). - In: Centro studi sul federalismo. Research papersMoncalieri : Centro studi sul federalismo, 2015 Dec. - ISBN 9788896871522. - pp. 1-34
La riforma costituzionale tra superamento del bicameralismo paritario e riordino delle competenze Stato-Regioni
P. BilanciaPrimo
;F. ScutoUltimo
2015
Abstract
Il lavoro analizza alcuni aspetti della riforma costituzionale attualmente all’esame del Parlamento concentrandosi, in particolare, sul superamento del bicameralismo paritario e sul riordino della suddivisione delle competenze tra Stato e Regioni. La riforma viene dunque presa in considerazione alla luce del suo impatto sul rapporto tra Stato ed enti territoriali, così come delineato dal Titolo V della Costituzione. Ci si sofferma, in particolare sui seguenti aspetti: la creazione del “nuovo” Senato rappresentativo degli enti territoriali, la sua composizione e le competenze nel procedimento legislativo; l’intervento della riforma nel riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni ed il riordino delle materie; il regionalismo differenziato. Partendo dalla premessa della necessità di una (razionale) revisione dei rapporti tra lo Stato e le Regioni a quasi tre lustri dalla Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, tali questioni vengono approfondite nell’ottica della valorizzazione delle autonomie territoriali e, in particolare, dell’autonomia regionale, principio costituzionalmente garantito dall’art. 5 Cost. che permea la forma di stato italiana e rientra tra i principi fondamentali della Costituzione.File | Dimensione | Formato | |
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