Dopo una breve premessa metodologica, la ricerca esordisce analizzando il ruolo assegnato al principio di laicità, all''interno del macro-contesto europeo, dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell''uomo. L''attenzione dell''autore si sposta poi sull''ordinamento italiano e, pertanto, sull''enucleazione del principio supremo di laicità dello Stato da parte della Corte costituzionale e sulla successiva definizione, sempre ad opera del Giudice delle leggi, dei "riflessi" o "corollari" del principio stesso, che contribuiscono a delinearne le specificità nell''ordinamento nazionale distinguendo l''esperienza italiana da altre realtà che, pur ricorrendo alla medesima categoria, le assegnano contenuti diversi. Tra i diversi corollari del principio di laicità, la ricerca analizza in modo particolare quelli concernenti la legittimità della legislazione promozionale della libertà religiosa e la distinzione degli ordini dello Stato e delle confessioni religiose (unico corollario, quest''ultimo, che la Corte ha espressamente ricondotto al "nucleo essenziale" del principio di laicità); su questa base, si concentra sull''esame dei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, quali osservabili nel loro svolgimento giuridico e de facto negli ultimi anni, a partire dalla revisione concordataria avvenuta nel 1984. All''interno dell''esame di questi rapporti, e alla luce dell''obbligo di esecuzione di buona fede che incombe su entrambe le parti dell''Accordo di revisione concordataria stipulato nel 1984, vengono analizzate, in modo particolare, sia l''osservanza da parte delle due istanze (Stato e Chiesa) del principio di reciproca indipendenza e di non ingerenza, sia le modalità secondo le quali si concretizza l''impegno (assunto in quell''occasione) alla "reciproca collaborazione per la promozione dell''uomo e il bene del Paese". Il focus, in ultimo, è riportato nel contesto europeo, al fine di svolgere alcune riflessioni sulla eventuale rilevanza che tali modalità - tutte interne - di "dare corpo" al principio di laicità e agli impegni concordatari potrebbero assumere alla luce del diritto europeo (dell''Unione e della Convenzione europea dei diritti dell''uomo).

La laicità e le democrazie: la laicità della "Repubblica democratica" secondo la Costituzione italiana / G. Casuscelli. - In: QUADERNI DI DIRITTO E POLITICA ECCLESIASTICA. - ISSN 1122-0392. - 1:(2007), p. 169.

La laicità e le democrazie: la laicità della "Repubblica democratica" secondo la Costituzione italiana

G. Casuscelli
Primo
2007

Abstract

Dopo una breve premessa metodologica, la ricerca esordisce analizzando il ruolo assegnato al principio di laicità, all''interno del macro-contesto europeo, dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell''uomo. L''attenzione dell''autore si sposta poi sull''ordinamento italiano e, pertanto, sull''enucleazione del principio supremo di laicità dello Stato da parte della Corte costituzionale e sulla successiva definizione, sempre ad opera del Giudice delle leggi, dei "riflessi" o "corollari" del principio stesso, che contribuiscono a delinearne le specificità nell''ordinamento nazionale distinguendo l''esperienza italiana da altre realtà che, pur ricorrendo alla medesima categoria, le assegnano contenuti diversi. Tra i diversi corollari del principio di laicità, la ricerca analizza in modo particolare quelli concernenti la legittimità della legislazione promozionale della libertà religiosa e la distinzione degli ordini dello Stato e delle confessioni religiose (unico corollario, quest''ultimo, che la Corte ha espressamente ricondotto al "nucleo essenziale" del principio di laicità); su questa base, si concentra sull''esame dei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, quali osservabili nel loro svolgimento giuridico e de facto negli ultimi anni, a partire dalla revisione concordataria avvenuta nel 1984. All''interno dell''esame di questi rapporti, e alla luce dell''obbligo di esecuzione di buona fede che incombe su entrambe le parti dell''Accordo di revisione concordataria stipulato nel 1984, vengono analizzate, in modo particolare, sia l''osservanza da parte delle due istanze (Stato e Chiesa) del principio di reciproca indipendenza e di non ingerenza, sia le modalità secondo le quali si concretizza l''impegno (assunto in quell''occasione) alla "reciproca collaborazione per la promozione dell''uomo e il bene del Paese". Il focus, in ultimo, è riportato nel contesto europeo, al fine di svolgere alcune riflessioni sulla eventuale rilevanza che tali modalità - tutte interne - di "dare corpo" al principio di laicità e agli impegni concordatari potrebbero assumere alla luce del diritto europeo (dell''Unione e della Convenzione europea dei diritti dell''uomo).
Settore IUS/11 - Diritto Canonico e Diritto Ecclesiastico
2007
Article (author)
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