Analizzando un corpus di sonetti dedicati al motivo del “cammino di perdizione dell’amante”, l’articolo si propone di verificare come Boscán e Garcilaso modulino la propria scrittura poetica sotto il doppio polo di attrazione del modello petrarchesco e dei cancioneros tradizionali. Accanto a indizi che testimoniano un dialogo attivo fra i due poeti, emergono delle strategie discorsive che portano a collocare i testi esaminati in una fase iniziale di assimilazione dei codici importati dall’Italia. Persistono modalità allegoriche ereditate dalla poesia autoctona medievale, evidenti soprattutto in Boscán, dove perdurano la tendenza raziocinante e l’attitudine solipsista, mentre nei versi di Garcilaso si assiste a una graduale depurazione, attiva sia sul piano del linguaggio –con la progressiva riduzione del lessico che esalta iperbolicamente la sofferenza amorosa–, sia sulla prospettiva dell’emittente lirico –che amplia i propri confini, proiettandosi verso la cornice cosmica.
El camino de perdición del amante : Garcilaso, Boscán y el diálogo intertextual con Petrarca / M. Rosso - In: Non omnis moriar : estudios en memoria de Jesús Sepúlveda / [a cura di] A. Alonso, J.I. Díez Fernández. - Málaga : Universidad de Málaga, 2007. - ISBN 978-84-95073-50-1. - pp. 73-92
El camino de perdición del amante : Garcilaso, Boscán y el diálogo intertextual con Petrarca
M. RossoPrimo
2007
Abstract
Analizzando un corpus di sonetti dedicati al motivo del “cammino di perdizione dell’amante”, l’articolo si propone di verificare come Boscán e Garcilaso modulino la propria scrittura poetica sotto il doppio polo di attrazione del modello petrarchesco e dei cancioneros tradizionali. Accanto a indizi che testimoniano un dialogo attivo fra i due poeti, emergono delle strategie discorsive che portano a collocare i testi esaminati in una fase iniziale di assimilazione dei codici importati dall’Italia. Persistono modalità allegoriche ereditate dalla poesia autoctona medievale, evidenti soprattutto in Boscán, dove perdurano la tendenza raziocinante e l’attitudine solipsista, mentre nei versi di Garcilaso si assiste a una graduale depurazione, attiva sia sul piano del linguaggio –con la progressiva riduzione del lessico che esalta iperbolicamente la sofferenza amorosa–, sia sulla prospettiva dell’emittente lirico –che amplia i propri confini, proiettandosi verso la cornice cosmica.Pubblicazioni consigliate
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