Lo scrittore di Zanzibar Abdulrazak Gurnah mostra reticenza ad utilizzare l'impasto plurilingue tipico della sua isola nel tessuto narrativo dei suoi romanzi. Tuttavia, uno sguardo criticamente attento non manca di cogliere, attraverso i prestiti lessicali per lo più provenienti dall'arabo e dallo swahili, i contorni di un mondo meticcio e poliglotta dove convivono in equilibrio precario identità ibride che sono frutto di complesse migrazioni di culture.
The wall which marks the end of the world : la migrazione delle lingue nell'opera di Abdulrazak Gurnah / M.C. Paganoni. - In: LA TORRE DI BABELE. - ISSN 1724-3114. - 4:(2006), pp. 159-172. [10.1400/201484]
The wall which marks the end of the world : la migrazione delle lingue nell'opera di Abdulrazak Gurnah
M.C. PaganoniPrimo
2006
Abstract
Lo scrittore di Zanzibar Abdulrazak Gurnah mostra reticenza ad utilizzare l'impasto plurilingue tipico della sua isola nel tessuto narrativo dei suoi romanzi. Tuttavia, uno sguardo criticamente attento non manca di cogliere, attraverso i prestiti lessicali per lo più provenienti dall'arabo e dallo swahili, i contorni di un mondo meticcio e poliglotta dove convivono in equilibrio precario identità ibride che sono frutto di complesse migrazioni di culture.File | Dimensione | Formato | |
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