Il dolore è studiato in sede scientifica come realtà e problema clinico in sé. E tale costante impegno di ricerca e di approfondimento, prima delle sue applicazioni cliniche, è rivolto ad una disamina della sua genesi e delle sue caratteristiche nelle espressioni acute, croniche, organiche e non organiche. E’ dunque di tutta evidenza che la componente connessa con la sofferenza, ampiamente variabile in termini individuali, rappresenta una categoria ontologicamente differente dalla compromissione biologica. Il concetto di unitarietà del danno non patrimoniale, ancorché liquidativo, non può certamente esimersi da tale considerazione. E tale affermazione trova conferma nell’analisi casistica che rivela come, anche a parità di giudizio sulla compromissione biologica temporanea e permanente, un’analisi medico legale del problema della componente di sofferenza psico fisica, conduca a risultanze altamente differenziate. Ciò esclude la coerenza e l’ammissibilità scientifica di una cristallizzata applicazione del paradigma di proporzionalità tra entità della compromissione biologica permanente e grado di sofferenza psico fisica ad essa correlato.

Il danno tanatologico, gli altri danni da morte e il danno non patrimoniale dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 15350/15 / R. Zoja. ((Intervento presentato al convegno Convegno Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni tenutosi a Milano nel 2015.

Il danno tanatologico, gli altri danni da morte e il danno non patrimoniale dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 15350/15

R. Zoja
Primo
2015

Abstract

Il dolore è studiato in sede scientifica come realtà e problema clinico in sé. E tale costante impegno di ricerca e di approfondimento, prima delle sue applicazioni cliniche, è rivolto ad una disamina della sua genesi e delle sue caratteristiche nelle espressioni acute, croniche, organiche e non organiche. E’ dunque di tutta evidenza che la componente connessa con la sofferenza, ampiamente variabile in termini individuali, rappresenta una categoria ontologicamente differente dalla compromissione biologica. Il concetto di unitarietà del danno non patrimoniale, ancorché liquidativo, non può certamente esimersi da tale considerazione. E tale affermazione trova conferma nell’analisi casistica che rivela come, anche a parità di giudizio sulla compromissione biologica temporanea e permanente, un’analisi medico legale del problema della componente di sofferenza psico fisica, conduca a risultanze altamente differenziate. Ciò esclude la coerenza e l’ammissibilità scientifica di una cristallizzata applicazione del paradigma di proporzionalità tra entità della compromissione biologica permanente e grado di sofferenza psico fisica ad essa correlato.
19-nov-2015
dolore; danno non patrimoniale; medicina legale
Settore MED/43 - Medicina Legale
Il danno tanatologico, gli altri danni da morte e il danno non patrimoniale dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 15350/15 / R. Zoja. ((Intervento presentato al convegno Convegno Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni tenutosi a Milano nel 2015.
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