A caratterizzare la parca attività versificatoria tessiana, disposta in due periodi lontani tra loro (1909-1912 e 1929-1936), sono la mimesi dell’oralità e la ricerca di una «musica verbale» fondata sulla tecnica del leitmotiv. Di qui si sviluppa un singolare espressionismo, non privo di ricadute sul versante metrico. Protagonista dei poemetti è un «avvocatt», che sogna di liberarsi della propria identità sociale; le sue baudelairiane passeggiate – contraddistinte da notevoli effetti di simultaneità – e gli incontri con diversi ‘compagni di basto’ (bestie, contadini, prostitute) non valgono però a sfuggire alle catene del produrre: e né la chiesa né la campagna si offrono come porti di quiete. La pazzia della ragione, ovvero lo choc della modernità urbana, risulta ineludibile per Tessa, il quale negli anni Trenta perviene a un antifascismo liberale, dai forti tratti conservatori, sgomento e affascinato a un tempo dall’ascesa alla ribalta storica delle masse. Completano il lavoro un’appendice, che raccoglie tra l’altro alcune importanti prose disperse, e un’esaustiva bibliografia.
I saggi lirici di Delio Tessa / M. Novelli. - Milano : LED, 2001. - ISBN 88-7916-146-6.
I saggi lirici di Delio Tessa
M. NovelliPrimo
2001
Abstract
A caratterizzare la parca attività versificatoria tessiana, disposta in due periodi lontani tra loro (1909-1912 e 1929-1936), sono la mimesi dell’oralità e la ricerca di una «musica verbale» fondata sulla tecnica del leitmotiv. Di qui si sviluppa un singolare espressionismo, non privo di ricadute sul versante metrico. Protagonista dei poemetti è un «avvocatt», che sogna di liberarsi della propria identità sociale; le sue baudelairiane passeggiate – contraddistinte da notevoli effetti di simultaneità – e gli incontri con diversi ‘compagni di basto’ (bestie, contadini, prostitute) non valgono però a sfuggire alle catene del produrre: e né la chiesa né la campagna si offrono come porti di quiete. La pazzia della ragione, ovvero lo choc della modernità urbana, risulta ineludibile per Tessa, il quale negli anni Trenta perviene a un antifascismo liberale, dai forti tratti conservatori, sgomento e affascinato a un tempo dall’ascesa alla ribalta storica delle masse. Completano il lavoro un’appendice, che raccoglie tra l’altro alcune importanti prose disperse, e un’esaustiva bibliografia.Pubblicazioni consigliate
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