Se in età romana il ruolo sociale del defunto viene esplicitato attraverso raffigurazioni simboliche ed epitaffi che trovano spazio nei monumenti funebri in pietra, in età altomedievale la necessità di manifestare la propria posizione sociale conduce ad un cambiamento nelle pratiche funerarie. Non sono più il vasellame da mensa e i piccoli oggetti di valore eminentemente affettivo ad accompagnare il defunto nel suo viaggio nell’Aldilà bensì un abito funebre composito. A questo riguardo si rende necessaria un’ulteriore precisazione relativa alla distinzione tra necropoli “longobarde” e “autoctone” per il periodo in questione (VI-VII secolo). A differenza dei cimiteri del “sostrato indigeno”, caratterizzati da corredi neutri composti da coltelli, pettini e vasi in ceramica e attribuibili quindi indistintamente a sepolture maschili e femminili, le necropoli longobarde si contraddistinguono per la presenza di inumazioni in cui il genere del defunto viene esplicitato dalla deposizione in corredo di oggetti “marcatori”: fibule e gioielli nel caso delle sepolture femminili, ed elementi dell’armatura nel caso di quelle maschili. Tali tipologie di manufatti non sono però scelte per sottolineare l’appartenenza etnica dell’inumato bensì per evidenziare il prestigio sociale raggiunto, o che si stava raggiungendo, a livello locale. Tale premessa non solo ci aiuta a “leggere” il dato archeologico, mi riferisco in questo caso particolare al ritrovamento di alcuni umboni riccamente decorati che in antico facevano parte, con ogni probabilità, di scudi da parata, bensì anche ad identificare tali inumazioni come sepolture di rango di uomini appartenenti all’aristocrazia longobarda. L’esame degli umboni da parata portati alla luce in alcune delle più famose necropoli longobarde italiane quali, a titolo d’esempio, Castel Trosino (AP), Nocera Umbra (PG), Testona (TO), costituisce solo un pretesto per poter approfondire un manufatto che sembrerebbe un unicum nel panorama dell’archeologia e della storia dell’arte altomedievale italiana: si tratta dell’umbone con lamina bronzea dorata e traforata parte del ricco corredo funebre della Tomba 1 della necropoli Il Portone di Nocera Umbra. La contestualizzazione dell’umbone e la sua descrizione saranno il punto di partenza per un’indagine particolareggiata del manufatto che si articolerà su due livelli con il fine di far dialogare archeologia e storia dell’arte. In primo luogo l’oggetto sarà posto a confronto con produzioni assimilabili tipologicamente con lo scopo di trovare una collocazione “spazio-temporale” al manufatto all’interno dell’evoluzione morfologica e tipologica degli umboni. Successivamente l’attenzione si sposterà sulla ricca decorazione che caratterizza e impreziosisce il manufatto; l’approccio sarà quindi di tipo storico-artistico e avrà l’obiettivo di evidenziare, attraverso confronti stilistici e iconografici, la raffinatezza esecutiva dell’umbone facendo luce sulla cultura artistica di riferimento.

Il mestiere delle armi: umboni di scudi da parata in sepolture longobarde / V. De Pasca. ((Intervento presentato al convegno La guerra, le guerre tenutosi a Gargnano nel 2015.

Il mestiere delle armi: umboni di scudi da parata in sepolture longobarde

V. De Pasca
Primo
2015

Abstract

Se in età romana il ruolo sociale del defunto viene esplicitato attraverso raffigurazioni simboliche ed epitaffi che trovano spazio nei monumenti funebri in pietra, in età altomedievale la necessità di manifestare la propria posizione sociale conduce ad un cambiamento nelle pratiche funerarie. Non sono più il vasellame da mensa e i piccoli oggetti di valore eminentemente affettivo ad accompagnare il defunto nel suo viaggio nell’Aldilà bensì un abito funebre composito. A questo riguardo si rende necessaria un’ulteriore precisazione relativa alla distinzione tra necropoli “longobarde” e “autoctone” per il periodo in questione (VI-VII secolo). A differenza dei cimiteri del “sostrato indigeno”, caratterizzati da corredi neutri composti da coltelli, pettini e vasi in ceramica e attribuibili quindi indistintamente a sepolture maschili e femminili, le necropoli longobarde si contraddistinguono per la presenza di inumazioni in cui il genere del defunto viene esplicitato dalla deposizione in corredo di oggetti “marcatori”: fibule e gioielli nel caso delle sepolture femminili, ed elementi dell’armatura nel caso di quelle maschili. Tali tipologie di manufatti non sono però scelte per sottolineare l’appartenenza etnica dell’inumato bensì per evidenziare il prestigio sociale raggiunto, o che si stava raggiungendo, a livello locale. Tale premessa non solo ci aiuta a “leggere” il dato archeologico, mi riferisco in questo caso particolare al ritrovamento di alcuni umboni riccamente decorati che in antico facevano parte, con ogni probabilità, di scudi da parata, bensì anche ad identificare tali inumazioni come sepolture di rango di uomini appartenenti all’aristocrazia longobarda. L’esame degli umboni da parata portati alla luce in alcune delle più famose necropoli longobarde italiane quali, a titolo d’esempio, Castel Trosino (AP), Nocera Umbra (PG), Testona (TO), costituisce solo un pretesto per poter approfondire un manufatto che sembrerebbe un unicum nel panorama dell’archeologia e della storia dell’arte altomedievale italiana: si tratta dell’umbone con lamina bronzea dorata e traforata parte del ricco corredo funebre della Tomba 1 della necropoli Il Portone di Nocera Umbra. La contestualizzazione dell’umbone e la sua descrizione saranno il punto di partenza per un’indagine particolareggiata del manufatto che si articolerà su due livelli con il fine di far dialogare archeologia e storia dell’arte. In primo luogo l’oggetto sarà posto a confronto con produzioni assimilabili tipologicamente con lo scopo di trovare una collocazione “spazio-temporale” al manufatto all’interno dell’evoluzione morfologica e tipologica degli umboni. Successivamente l’attenzione si sposterà sulla ricca decorazione che caratterizza e impreziosisce il manufatto; l’approccio sarà quindi di tipo storico-artistico e avrà l’obiettivo di evidenziare, attraverso confronti stilistici e iconografici, la raffinatezza esecutiva dell’umbone facendo luce sulla cultura artistica di riferimento.
14-set-2015
Umbone; scudo; Nocera Umbra
Settore L-ART/01 - Storia dell'Arte Medievale
Università degli Studi di Milano
Il mestiere delle armi: umboni di scudi da parata in sepolture longobarde / V. De Pasca. ((Intervento presentato al convegno La guerra, le guerre tenutosi a Gargnano nel 2015.
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