This article deals with international dimension of Kennedyʹs presidency. As far as foreign policy goes, JFKʹs records have been highly controversial, due to a polarized historiography. Concerning US relations with USSR during the thousand days, Kennedy has long been depicted either as the bold cold warrior who brought the arms race to new levels and took enormous risks to overthrow Castro and oppose the Soviets, or as a President deeply devoted to a quest for peace. Relying upon the ongoing historiographical debate, the article tries to offer a synthesis between these two opposite views.

Nel dibattito storiografico sulla politica estera dell’amministrazione Kennedy, un tema su cui a lungo si è registrato un diffuso consenso è quello della discontinuità segnata dalla crisi dei missili: dopo aver ingaggiato un confronto serrato con l’Unione Sovietica tra il 1961 e il 1962, a seguito degli eventi dell’ottobre 1962, gli Stati Uniti di Kennedy avrebbero, secondo questa lettura, privilegiato la ricerca di un modus vivendi con Mosca. L’interpretazione emersa negli studi più recenti pone invece l’accento sulla propensione al dialogo che per l’intera durata della presidenza Kennedy coesistette con la volontà di rilanciare la competizione tra i due blocchi. Lʹarticolo sottolinea la continuità di questa politica di “doppio binario”.

Kennedy e la Nuova Frontiera della guerra fredda : alle origini della distensione / D. Vignati. - In: RIME – RIVISTA DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’EUROPA MEDITERRANEA. - ISSN 2035-794X. - 14:1(2015 Jun), pp. 39-58. [10.7410/1160]

Kennedy e la Nuova Frontiera della guerra fredda : alle origini della distensione

D. Vignati
2015

Abstract

This article deals with international dimension of Kennedyʹs presidency. As far as foreign policy goes, JFKʹs records have been highly controversial, due to a polarized historiography. Concerning US relations with USSR during the thousand days, Kennedy has long been depicted either as the bold cold warrior who brought the arms race to new levels and took enormous risks to overthrow Castro and oppose the Soviets, or as a President deeply devoted to a quest for peace. Relying upon the ongoing historiographical debate, the article tries to offer a synthesis between these two opposite views.
Nel dibattito storiografico sulla politica estera dell’amministrazione Kennedy, un tema su cui a lungo si è registrato un diffuso consenso è quello della discontinuità segnata dalla crisi dei missili: dopo aver ingaggiato un confronto serrato con l’Unione Sovietica tra il 1961 e il 1962, a seguito degli eventi dell’ottobre 1962, gli Stati Uniti di Kennedy avrebbero, secondo questa lettura, privilegiato la ricerca di un modus vivendi con Mosca. L’interpretazione emersa negli studi più recenti pone invece l’accento sulla propensione al dialogo che per l’intera durata della presidenza Kennedy coesistette con la volontà di rilanciare la competizione tra i due blocchi. Lʹarticolo sottolinea la continuità di questa politica di “doppio binario”.
Kennedy; Stati Uniti politica estera; guerra fredda; Distensione
Settore SPS/06 - Storia delle Relazioni Internazionali
giu-2015
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