La comorbidità fra disturbi d’ansia e di tipo depressivo è frequente e per questi pazienti si è evidenziata una minor probabilità di risposta al trattamento farmacologico. D’altra parte diverse ricerche hanno evidenziato l’efficacia e l’effectiveness di trattamenti psicoterapeutici che si rivolgono direttamente alla sintomatologia complessa di disturbi con comorbilità, invece che trattare inizialmente il disturbo principale e successivamente il disturbo in comorbidità. Obiettivi: 1) verificare la significatività clinica di un trattamento cognitivo-comportamentale di gruppo per pazienti con comorbidità di disturbi depressivi e di ansia, e 2) verificare il manifestarsi di eventuali effetti inattesi. Partecipanti: N = 43 parzialmente responsivi alla farmacoterapia. Materiale: al pre, al post e al follow up a 3 mesi si sono somministrate le scale SCL-90-R, BDI, SAS, HAM-D, HAM-A. Procedura: il trattamento (modellato sui programmi del Benson-Henry Institute for Mind-Body Medicine) si è focalizzato su riduzione dello stress, gestione dei sintomi, regolazione emotiva e ristrutturazione cognitiva. Analisi statistica: Per l’analisi della significatività clinica abbiamo calcolato il Reliable Change Index (secondo Jacobson e Truax). Tale procedura permette anche di evidenziare eventuali pazienti “Deteriored”. Per l’analisi statistica abbiamo applicato Wilcoxon Signed Rank Test o Mann-Whitney Test; e la correzione di Bonferroni quando indicato. Risultati: sul campione totale su tutte le scale emergono differenze significative fra i dati prima-dopo. Non emergono differenze distinguendo fra le due grandi classi diagnostiche. I dati sul cambiamento clinico nel nostro «mixed-diagnosis group» su SCL 90-R, HAMD, HAMA sono uguali o superiori ai dati in letteratura e indicano quindi una ricaduta clinica importante. I pazienti “deteriored” in numero assoluto sono pochi e come suggerito dalla letteratura abbiamo individuato le probabili variabili associate al peggioramento.
Significatività clinica di un trattamento cognitivo-comportamentale di gruppo in pazienti con comorbidità di disturbi d’ansia e dell’umore parzialmente responsivi alla farmacoterapia / R. Truzoli, C. Rovetta, M. Romanò. ((Intervento presentato al 27. convegno Terapia Cognitivo Comportamentale e psicoterapia scientifica : nuove prospettive tenutosi a Torino nel 2015.
Significatività clinica di un trattamento cognitivo-comportamentale di gruppo in pazienti con comorbidità di disturbi d’ansia e dell’umore parzialmente responsivi alla farmacoterapia
R. TruzoliPrimo
;
2015
Abstract
La comorbidità fra disturbi d’ansia e di tipo depressivo è frequente e per questi pazienti si è evidenziata una minor probabilità di risposta al trattamento farmacologico. D’altra parte diverse ricerche hanno evidenziato l’efficacia e l’effectiveness di trattamenti psicoterapeutici che si rivolgono direttamente alla sintomatologia complessa di disturbi con comorbilità, invece che trattare inizialmente il disturbo principale e successivamente il disturbo in comorbidità. Obiettivi: 1) verificare la significatività clinica di un trattamento cognitivo-comportamentale di gruppo per pazienti con comorbidità di disturbi depressivi e di ansia, e 2) verificare il manifestarsi di eventuali effetti inattesi. Partecipanti: N = 43 parzialmente responsivi alla farmacoterapia. Materiale: al pre, al post e al follow up a 3 mesi si sono somministrate le scale SCL-90-R, BDI, SAS, HAM-D, HAM-A. Procedura: il trattamento (modellato sui programmi del Benson-Henry Institute for Mind-Body Medicine) si è focalizzato su riduzione dello stress, gestione dei sintomi, regolazione emotiva e ristrutturazione cognitiva. Analisi statistica: Per l’analisi della significatività clinica abbiamo calcolato il Reliable Change Index (secondo Jacobson e Truax). Tale procedura permette anche di evidenziare eventuali pazienti “Deteriored”. Per l’analisi statistica abbiamo applicato Wilcoxon Signed Rank Test o Mann-Whitney Test; e la correzione di Bonferroni quando indicato. Risultati: sul campione totale su tutte le scale emergono differenze significative fra i dati prima-dopo. Non emergono differenze distinguendo fra le due grandi classi diagnostiche. I dati sul cambiamento clinico nel nostro «mixed-diagnosis group» su SCL 90-R, HAMD, HAMA sono uguali o superiori ai dati in letteratura e indicano quindi una ricaduta clinica importante. I pazienti “deteriored” in numero assoluto sono pochi e come suggerito dalla letteratura abbiamo individuato le probabili variabili associate al peggioramento.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.