INTRODUZIONE: L’alessitimia può essere considerata uno stato transitorio secondario allo stress causato da una patologia acuta, una strategia di coping messa in atto a seguito di una condizione patologica cronica o un tratto stabile di personalità. Obiettivo dello studio è valutare la presenza di tratti alessitimici in un campione di pazienti affetti da neoplasia ematologica in procinto di sottoporsi a trapianto di midollo osseo (TMO). METODOLOGIA: Sono stati inclusi nello studio 46 pazienti consecutivi con diagnosi di neoplasia ematologica ricoverati presso il Centro Trapianti di Midollo Osseo dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Per la valutazione dell’alessitimia è stata utilizzata la traduzione italiana della Twenty-Item Toronto Alexithymia Scale-TAS-20 (Bressi et al., 1996). Sono stati somministrati, inoltre, i seguenti test psicodiagnostici: scala Beck per la valutazione della depressione, STAI X1 e X2 per la valutazione dell’ansia di stato e di tratto e il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) per una valutazione globale del profilo di personalità. RISULTATI: Il punteggio medio alla TAS-20 è di 48.98 (ds 12.7), significativamente più elevato rispetto al campione normativo (mean 44.7). Alti livelli di alessitimia correlano in modo statisticamente significativo con una maggiore durata di malattia (r=0.334; p=0.023) e con punteggi più elevati nelle scale Ipocondria (r=0.311; p=0.038) e Depressione (r=0.492; p=0.001) del test MMPI. CONCLUSIONI: La correlazione statisticamente significativa tra l’alessitimia e la durata di malattia, in accordo con i dati presenti in letteratura, suggerisce l’esistenza di una alessitimia secondaria, legata all’esperienza di malattia e alle difese psichiche messe in atto dal soggetto di fronte a gravi eventi stressanti.Cercheremo,quindi, di dare una lettura anche psicodinamica, alla luce di qualche specifico caso clinico, che ci permetta di entrare nell’alessitimia come un “potenziale, fecondo e simbolico linguaggio”. Un nucleo che spesso può trasformarsi in funzione relazionale positiva e dotata di senso narrativo diacronico.

Il costrutto dell'alessitimia tra clinica e ricerca / C. Bressi, M. Porcellana - In: Metamorfosi nella Psichiatria contemporanea. Raccolta di abstract / [a cura di] M.di Giannantonio, M.Alessandrini. - [s.l] : Magi, 2006. - pp. 372-373 (( convegno Metamorfosi nella psichiatria contemporanea tenutosi a Montesilvano nel 2006.

Il costrutto dell'alessitimia tra clinica e ricerca

C. Bressi
Primo
;
M. Porcellana
Ultimo
2006

Abstract

INTRODUZIONE: L’alessitimia può essere considerata uno stato transitorio secondario allo stress causato da una patologia acuta, una strategia di coping messa in atto a seguito di una condizione patologica cronica o un tratto stabile di personalità. Obiettivo dello studio è valutare la presenza di tratti alessitimici in un campione di pazienti affetti da neoplasia ematologica in procinto di sottoporsi a trapianto di midollo osseo (TMO). METODOLOGIA: Sono stati inclusi nello studio 46 pazienti consecutivi con diagnosi di neoplasia ematologica ricoverati presso il Centro Trapianti di Midollo Osseo dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Per la valutazione dell’alessitimia è stata utilizzata la traduzione italiana della Twenty-Item Toronto Alexithymia Scale-TAS-20 (Bressi et al., 1996). Sono stati somministrati, inoltre, i seguenti test psicodiagnostici: scala Beck per la valutazione della depressione, STAI X1 e X2 per la valutazione dell’ansia di stato e di tratto e il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) per una valutazione globale del profilo di personalità. RISULTATI: Il punteggio medio alla TAS-20 è di 48.98 (ds 12.7), significativamente più elevato rispetto al campione normativo (mean 44.7). Alti livelli di alessitimia correlano in modo statisticamente significativo con una maggiore durata di malattia (r=0.334; p=0.023) e con punteggi più elevati nelle scale Ipocondria (r=0.311; p=0.038) e Depressione (r=0.492; p=0.001) del test MMPI. CONCLUSIONI: La correlazione statisticamente significativa tra l’alessitimia e la durata di malattia, in accordo con i dati presenti in letteratura, suggerisce l’esistenza di una alessitimia secondaria, legata all’esperienza di malattia e alle difese psichiche messe in atto dal soggetto di fronte a gravi eventi stressanti.Cercheremo,quindi, di dare una lettura anche psicodinamica, alla luce di qualche specifico caso clinico, che ci permetta di entrare nell’alessitimia come un “potenziale, fecondo e simbolico linguaggio”. Un nucleo che spesso può trasformarsi in funzione relazionale positiva e dotata di senso narrativo diacronico.
Settore MED/25 - Psichiatria
2006
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