Nella tradizione occidentale precedente lo sviluppo del romanticismo, la tendenza immaginativa verso le aree paludose, pur con le dovute differenze, si configura solitamente in senso negativo, visto che tali spazi vengono percepiti e rappresentati come pericolosi, dannosi, e privi di qualsiasi utilità. Eppure, dal punto di vista ecologico, le “wetlands”, che presentano ovviamente caratteristiche diverse a seconda delle latitudini, hanno avuto, in passato, e continuano ad avere, nel presente, un’importanza fondamentale per la vita sulla terra, soprattutto per quanto riguarda la conservazione della biodiversità. Il mio intervento si concentra sulla rappresentazione femminile delle paludi di mangrovie africane, e prende avvio dalla scrittura di viaggio di Mary Kingsley (1862-1900), che in Travels in West Africa (1897) elabora una narrazione contro-imperiale e rifiuta i meccanismi maschili che attribuiscono valore ai luoghi sopraelevati. Kingsley sviluppa una vera e propria “topophilia” nei confronti delle zone paludose della costa occidentale dell’Africa, che visita negli ultimi anni dell’Ottocento. La natura di quest’area geografica, comunemente ritenuta desolata e malsana, in cui ella “si immerge”, riserva continue sorprese ed emozioni. La costa occidentale viene personificata, tanto che si verifica un processo di scambio alla pari fra la viaggiatrice e le paludi: “we mutually educated each other”. Le “swamps” rivelano un vero e proprio linguaggio che interagisce con quello della narratrice.

Fra acqua e terra: paludi e mangrovie nell’immaginario femminile / N. Brazzelli. ((Intervento presentato al convegno Laghi e paludi: prospettive geografiche e letterarie tenutosi a Milano nel 2015.

Fra acqua e terra: paludi e mangrovie nell’immaginario femminile

N. Brazzelli
Primo
2015

Abstract

Nella tradizione occidentale precedente lo sviluppo del romanticismo, la tendenza immaginativa verso le aree paludose, pur con le dovute differenze, si configura solitamente in senso negativo, visto che tali spazi vengono percepiti e rappresentati come pericolosi, dannosi, e privi di qualsiasi utilità. Eppure, dal punto di vista ecologico, le “wetlands”, che presentano ovviamente caratteristiche diverse a seconda delle latitudini, hanno avuto, in passato, e continuano ad avere, nel presente, un’importanza fondamentale per la vita sulla terra, soprattutto per quanto riguarda la conservazione della biodiversità. Il mio intervento si concentra sulla rappresentazione femminile delle paludi di mangrovie africane, e prende avvio dalla scrittura di viaggio di Mary Kingsley (1862-1900), che in Travels in West Africa (1897) elabora una narrazione contro-imperiale e rifiuta i meccanismi maschili che attribuiscono valore ai luoghi sopraelevati. Kingsley sviluppa una vera e propria “topophilia” nei confronti delle zone paludose della costa occidentale dell’Africa, che visita negli ultimi anni dell’Ottocento. La natura di quest’area geografica, comunemente ritenuta desolata e malsana, in cui ella “si immerge”, riserva continue sorprese ed emozioni. La costa occidentale viene personificata, tanto che si verifica un processo di scambio alla pari fra la viaggiatrice e le paludi: “we mutually educated each other”. Le “swamps” rivelano un vero e proprio linguaggio che interagisce con quello della narratrice.
23-apr-2015
Settore L-LIN/10 - Letteratura Inglese
Fra acqua e terra: paludi e mangrovie nell’immaginario femminile / N. Brazzelli. ((Intervento presentato al convegno Laghi e paludi: prospettive geografiche e letterarie tenutosi a Milano nel 2015.
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