Può sembrare discutibile ritenere che l’elaborazione dell’idea trinitaria di Dio sia uno dei passaggi decisivi della storia della filosofia occidentale e rappresenti la proposta di un modo di leggere la realtà creata e i suoi rapporti con il creatore che segna profondamente una stagione del pensiero medievale e influenza in misura decisiva anche lo sviluppo successivo della cultura occidentale. Questo studio vuole contribuire a mostrare sia la valenza filosofica dell’idea trinitaria, e la sua centralità nel contesto dell’ispirazione agostiniana, sia il suo ruolo nell’emergere di nuove linee di pensiero, nel momento in cui l’insegnamento agostiniano viene messo in discussione dal prevalere di differenti prospettive filosofiche. Il tentativo di cogliere i tratti fondamentali del paradigma filosofico agostiniano non significa la pretesa di costringere in unastretta gabbia concettuale un pensiero ricco, e spesso contraddittorio, come quello di Agostino. L’intento è di mettere in primo piano taluni aspetti e motivi che si ripresentano costantemente nella sua opera e portano a evidenziare come l’unità di fondo della sua speculazione sia data dalla centralità della relazione di analogia, al tempo stesso strumento conoscitivo, legge fondamentale del mondo, regola della comprensione umana di Dio e riferimento essenziale per comprendere la similitudine tra uomo e Dio affermata dalla Scrittura. Il rilievo storico del paradigma filosofico agostiniano viene in grande misura confermato dal fatto che la sua influenza condiziona in modo evidente la stessa crisi cui va incontro fra XI e XII secolo. L’unità di fondo del pensiero di Agostino sembra garantita dall’analogia fra trinità divina e dialettica interna alla conoscenza umana, nel suo articolarsi in memoria, intelligenza e volontà. È interessante allora notare che il pensiero del XII secolo appare caratterizzato dall’impegno a ricostruire una concezione sistematica della conoscenza sui frammenti dello stesso paradigma agostiniano. Alano di Lilla, Abelardo e Guglielmo di saint Thierry vengono presentati come esempi di nuove linee di pensiero che, nell’impossibilità di riproporre l’idea trinitaria in termini agostiniani, tendono a esaurirsi sui livelli, ormai isolati l’uno dall’altro, rispettivamente della memoria, dell’intelligenza e della volontà. È probabilmente ancora l’influenza di quel paradigma filosofico a farsi sentire in una proposta storiografica che appare, in certo senso, una lettura analogica del successo e della crisi dell’analogia agostiniana.
Il paradigma filosofico agostiniano : un modello di razionalità e la sua crisi nel 12. secolo / M. Parodi. - Bergamo : Lubrina, 2006. - ISBN 88-7766-335-9.
Il paradigma filosofico agostiniano : un modello di razionalità e la sua crisi nel 12. secolo
M. ParodiPrimo
2006
Abstract
Può sembrare discutibile ritenere che l’elaborazione dell’idea trinitaria di Dio sia uno dei passaggi decisivi della storia della filosofia occidentale e rappresenti la proposta di un modo di leggere la realtà creata e i suoi rapporti con il creatore che segna profondamente una stagione del pensiero medievale e influenza in misura decisiva anche lo sviluppo successivo della cultura occidentale. Questo studio vuole contribuire a mostrare sia la valenza filosofica dell’idea trinitaria, e la sua centralità nel contesto dell’ispirazione agostiniana, sia il suo ruolo nell’emergere di nuove linee di pensiero, nel momento in cui l’insegnamento agostiniano viene messo in discussione dal prevalere di differenti prospettive filosofiche. Il tentativo di cogliere i tratti fondamentali del paradigma filosofico agostiniano non significa la pretesa di costringere in unastretta gabbia concettuale un pensiero ricco, e spesso contraddittorio, come quello di Agostino. L’intento è di mettere in primo piano taluni aspetti e motivi che si ripresentano costantemente nella sua opera e portano a evidenziare come l’unità di fondo della sua speculazione sia data dalla centralità della relazione di analogia, al tempo stesso strumento conoscitivo, legge fondamentale del mondo, regola della comprensione umana di Dio e riferimento essenziale per comprendere la similitudine tra uomo e Dio affermata dalla Scrittura. Il rilievo storico del paradigma filosofico agostiniano viene in grande misura confermato dal fatto che la sua influenza condiziona in modo evidente la stessa crisi cui va incontro fra XI e XII secolo. L’unità di fondo del pensiero di Agostino sembra garantita dall’analogia fra trinità divina e dialettica interna alla conoscenza umana, nel suo articolarsi in memoria, intelligenza e volontà. È interessante allora notare che il pensiero del XII secolo appare caratterizzato dall’impegno a ricostruire una concezione sistematica della conoscenza sui frammenti dello stesso paradigma agostiniano. Alano di Lilla, Abelardo e Guglielmo di saint Thierry vengono presentati come esempi di nuove linee di pensiero che, nell’impossibilità di riproporre l’idea trinitaria in termini agostiniani, tendono a esaurirsi sui livelli, ormai isolati l’uno dall’altro, rispettivamente della memoria, dell’intelligenza e della volontà. È probabilmente ancora l’influenza di quel paradigma filosofico a farsi sentire in una proposta storiografica che appare, in certo senso, una lettura analogica del successo e della crisi dell’analogia agostiniana.Pubblicazioni consigliate
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