The judgment in the case Hirsi and others v. Italy, delivered in February 2012 by the European Court of Human Rights, is an authoritative and final condemnation of the push-back policy carried out by Italy in the summer of 2009, following the entry into force of the Treaty of Partnership, Friendship and Cooperation with Libya, and its additional Protocol. In terms of legal principles, the recognition of a responsibility under the European Convention on Human Rights for acts committed outside the national territory and the reminder of the absolute and imperative character of the prohibition of inhuman and degrading treatment are of significant importance. It is also the second case in which the Court found a violation of the prohibition of collective expulsion, under article 4 of Protocol n. 4 of the Convention.

La pronuncia nel caso Hirsi e altri c. Italia, resa nel febbraio 2012 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, costituisce un’autorevole ed inappellabile condanna dei respingimenti effettuati dall’Italia nell’estate del 2009, a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Partenariato, Amicizia e Cooperazione con la Libia, e del relativo Protocollo applicativo. Sul piano dei principi giuridici, significativo rilievo assumono il riconoscimento di una responsabilità dello Stato in base alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo anche per fatti avvenuti al di fuori del territorio nazionale e il richiamo netto al carattere assoluto ed inderogabile del divieto di trattamenti inumani e degradanti. Si tratta, inoltre, di uno dei pochissimi casi di condanna per violazione del divieto di espulsioni collettive, di cui all’art. 4, Protocollo n. 4, della Convenzione.

La sentenza Hirsi e altri c. Italia: una condanna senza appello della politica dei respingimenti / A. DI PASCALE. - In: DIRITTO IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA. - ISSN 1720-433X. - 14:1(2012), pp. 85-93. [10.3280/DIRI2012-001006]

La sentenza Hirsi e altri c. Italia: una condanna senza appello della politica dei respingimenti

A. DI PASCALE
2012

Abstract

The judgment in the case Hirsi and others v. Italy, delivered in February 2012 by the European Court of Human Rights, is an authoritative and final condemnation of the push-back policy carried out by Italy in the summer of 2009, following the entry into force of the Treaty of Partnership, Friendship and Cooperation with Libya, and its additional Protocol. In terms of legal principles, the recognition of a responsibility under the European Convention on Human Rights for acts committed outside the national territory and the reminder of the absolute and imperative character of the prohibition of inhuman and degrading treatment are of significant importance. It is also the second case in which the Court found a violation of the prohibition of collective expulsion, under article 4 of Protocol n. 4 of the Convention.
La pronuncia nel caso Hirsi e altri c. Italia, resa nel febbraio 2012 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, costituisce un’autorevole ed inappellabile condanna dei respingimenti effettuati dall’Italia nell’estate del 2009, a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Partenariato, Amicizia e Cooperazione con la Libia, e del relativo Protocollo applicativo. Sul piano dei principi giuridici, significativo rilievo assumono il riconoscimento di una responsabilità dello Stato in base alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo anche per fatti avvenuti al di fuori del territorio nazionale e il richiamo netto al carattere assoluto ed inderogabile del divieto di trattamenti inumani e degradanti. Si tratta, inoltre, di uno dei pochissimi casi di condanna per violazione del divieto di espulsioni collettive, di cui all’art. 4, Protocollo n. 4, della Convenzione.
Respingimenti; CEDU; diritti fondamentali
Settore IUS/14 - Diritto dell'Unione Europea
2012
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