Di recente sono stati segnalati in Italia ed in alcuni paesi europei alcuni casi di avvelenamento da cocatropina, una micidiale associazione di cocaina e atropina che ha portato ad episodi di grave intossicazione ed anche ad un decesso. Dal momento che è poco conosciuta la tossicità di questa miscela, ci si è proposti d’indagare nel ratto Wistar, gli effetti della cocatropina mescolando i due composti in proporzioni simili a quelle riscontrate nei casi di avvelenamento (cocaina 67%, atropina 33%). A tale scopo sono stati analizzati sia il profilo comportamentale che elettroencefalografico (EEG) in seguito a trattamento i.p. di cocaina (40 mg/kg), atropina (20 mg/kg) o di cocatropina, (cocaina 40 mg/kg + atropina 20 mg/kg. Per quanto concerne il profilo comportamentale sono state analizzate l’attività motoria spontanea in un’activity cage, la presenza o meno di convulsioni e la percentuale di letalità. Per quanto riguarda l’EEG, è stata calcolata la potenza totale spettrale e la distribuzione delle singole bande di frequenza (da 0.2 a 25Hz) in ratti svegli precedentemente impiantati a livello corticale con 5 elettrodi nell’area parieto-occipitale per le due ore successive al trattamento. È stato anche monitorata la temperatura corporea per 60 minuti, attraverso una sonda rettale, subito dopo il trattamento. Il trattamento acuto con cocatropina ha indotto: 1) convulsioni nel 60% e letalità nel 40% degli animali, effetti non riscontrati dopo somministrazione dei singoli composti; 2) un significativo incremento dell’attività motoria spontanea, paragonabile a quello osservato nel gruppo trattato con la sola cocaina; 3) un aumento della potenza spettrale e una significativa variazione nella distribuzione delle bande di frequenza (riduzione della banda delta e incremento delle bande theta ed alfa). La temperatura corporea, come atteso, è incrementata nel gruppo di animali che hanno ricevuto la sola cocaina mentre non ha subito significative variazioni in seguito al trattamento con cocatropina. Al fine di individuare un possibile antidoto contro la tossicità indotta da cocatropina è stata utilizzata fisostigmina (1,5 mg/kg), somministrata i.p. 5 minuti prima della cocatropina. I risultati ottenuti indicano che l’anticolinesterasico è stato in grado di contrastare la comparsa delle convulsioni e della letalità. Il presente studio dimostra un effetto sinergico della cocaina e dell’atropina qualora vengano somministrate contemporaneamente per quanto concerne gli effetti tossici e letali e pone la base per un possibile impiego degli anticolinesterasici quale antidoto nell’avvelenamento da cocatropina. Il presente studio è stato effettuato grazie al contributo della Regione Lombardia,Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, nell’ambito del Progetto MDMA: monitoraggio sostanze e manifestazioni di abuso-implementazione di un sistema di allerta rapida sulla comparsa di nuove sostanze stupefacenti.

Effetti tossici della cocatropina / S. Pegorini, A. Zani, V. Limonta, L. Malabarba, D. Braida, C. Guerini Rocco, E. Gori, M. Sala - In: 14. Congresso nazionale della Societa italiana di tossicologia : Roma, Istituto superiore di sanita, 6-9 febbraio 2006 : riassunti / [a cura di] M.F. Cometa, E. Di Consiglio, S. Gemma, L. Parisi, M.T. Volpe. - Roma : Istituto superiore di sanità, 2006. - pp. 242-242 (( Intervento presentato al 14. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Tossicologia tenutosi a Roma nel 2006.

Effetti tossici della cocatropina

D. Braida;M. Sala
2006

Abstract

Di recente sono stati segnalati in Italia ed in alcuni paesi europei alcuni casi di avvelenamento da cocatropina, una micidiale associazione di cocaina e atropina che ha portato ad episodi di grave intossicazione ed anche ad un decesso. Dal momento che è poco conosciuta la tossicità di questa miscela, ci si è proposti d’indagare nel ratto Wistar, gli effetti della cocatropina mescolando i due composti in proporzioni simili a quelle riscontrate nei casi di avvelenamento (cocaina 67%, atropina 33%). A tale scopo sono stati analizzati sia il profilo comportamentale che elettroencefalografico (EEG) in seguito a trattamento i.p. di cocaina (40 mg/kg), atropina (20 mg/kg) o di cocatropina, (cocaina 40 mg/kg + atropina 20 mg/kg. Per quanto concerne il profilo comportamentale sono state analizzate l’attività motoria spontanea in un’activity cage, la presenza o meno di convulsioni e la percentuale di letalità. Per quanto riguarda l’EEG, è stata calcolata la potenza totale spettrale e la distribuzione delle singole bande di frequenza (da 0.2 a 25Hz) in ratti svegli precedentemente impiantati a livello corticale con 5 elettrodi nell’area parieto-occipitale per le due ore successive al trattamento. È stato anche monitorata la temperatura corporea per 60 minuti, attraverso una sonda rettale, subito dopo il trattamento. Il trattamento acuto con cocatropina ha indotto: 1) convulsioni nel 60% e letalità nel 40% degli animali, effetti non riscontrati dopo somministrazione dei singoli composti; 2) un significativo incremento dell’attività motoria spontanea, paragonabile a quello osservato nel gruppo trattato con la sola cocaina; 3) un aumento della potenza spettrale e una significativa variazione nella distribuzione delle bande di frequenza (riduzione della banda delta e incremento delle bande theta ed alfa). La temperatura corporea, come atteso, è incrementata nel gruppo di animali che hanno ricevuto la sola cocaina mentre non ha subito significative variazioni in seguito al trattamento con cocatropina. Al fine di individuare un possibile antidoto contro la tossicità indotta da cocatropina è stata utilizzata fisostigmina (1,5 mg/kg), somministrata i.p. 5 minuti prima della cocatropina. I risultati ottenuti indicano che l’anticolinesterasico è stato in grado di contrastare la comparsa delle convulsioni e della letalità. Il presente studio dimostra un effetto sinergico della cocaina e dell’atropina qualora vengano somministrate contemporaneamente per quanto concerne gli effetti tossici e letali e pone la base per un possibile impiego degli anticolinesterasici quale antidoto nell’avvelenamento da cocatropina. Il presente studio è stato effettuato grazie al contributo della Regione Lombardia,Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, nell’ambito del Progetto MDMA: monitoraggio sostanze e manifestazioni di abuso-implementazione di un sistema di allerta rapida sulla comparsa di nuove sostanze stupefacenti.
Settore BIO/14 - Farmacologia
2006
Società Italiana di Tossicologia
http://www.iss.it/binary/publ2/cont/06_C1.1138966971.pdf
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