Questo lavoro è incentrato sull’Intelligenza Artificiale e sul complesso dibattito che esiste in merito alle possibilità di creare una “macchina che pensa” al pari dell’uomo. Da questa analisi, emerge che le chance di successo del programma dell’IA variano al variare delle teorie della mente che sono state affrontate negli ultimi anni. In questo senso, molto dipende dal significato che viene conferito ad alcuni degli elementi propriamente mentali, quali la coscienza e l’intenzionalità: chi sostiene siano riducibili a stati fisici è in genere concorde con gli scopi dell’IA e ottimista sui risultati. Chi, al contrario, pensa che tali elementi non siano riducibili a stati fisici, è scettico nei confronti dell’IA e degli esiti possibili. Nell’ultima parte del lavoro, si affrontano alcuni dei temi più caratteristici dell’IA, a partire dai primi programmi per arrivare alle reti neurali e agli algoritmi genetici; nonostante i successi conseguiti nel settore, sembra che si sia ancora lontani dal riprodurre la mente umana nella sua interezza. Per tale motivo, alcuni studiosi, di recente, hanno sottolineato la necessità di affiancare all’I.A. un’altra disciplina: la C.A., “Coscienza Artificiale”.
Intelligenza e coscienza : l’I.A. tra Searle e Dennet : sviluppi dell’intelligenza artificiale / P. Milani, M. Fini - In: Marketing Intelligence per le aziende e le istituzioni / [a cura di] D. Di Finizio, M. Fini, D. La Torre, L. Pilotti. - Torino : Utet De Agostini, 2007. - ISBN 9788880083238.
Intelligenza e coscienza : l’I.A. tra Searle e Dennet : sviluppi dell’intelligenza artificiale
M. Fini
2007
Abstract
Questo lavoro è incentrato sull’Intelligenza Artificiale e sul complesso dibattito che esiste in merito alle possibilità di creare una “macchina che pensa” al pari dell’uomo. Da questa analisi, emerge che le chance di successo del programma dell’IA variano al variare delle teorie della mente che sono state affrontate negli ultimi anni. In questo senso, molto dipende dal significato che viene conferito ad alcuni degli elementi propriamente mentali, quali la coscienza e l’intenzionalità: chi sostiene siano riducibili a stati fisici è in genere concorde con gli scopi dell’IA e ottimista sui risultati. Chi, al contrario, pensa che tali elementi non siano riducibili a stati fisici, è scettico nei confronti dell’IA e degli esiti possibili. Nell’ultima parte del lavoro, si affrontano alcuni dei temi più caratteristici dell’IA, a partire dai primi programmi per arrivare alle reti neurali e agli algoritmi genetici; nonostante i successi conseguiti nel settore, sembra che si sia ancora lontani dal riprodurre la mente umana nella sua interezza. Per tale motivo, alcuni studiosi, di recente, hanno sottolineato la necessità di affiancare all’I.A. un’altra disciplina: la C.A., “Coscienza Artificiale”.File | Dimensione | Formato | |
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