Eresia e inquisizione sono due termini attualmente correlati in un unico campo concettuale che in origine però era disgiunto. «Háiresis» in greco significava «fare la propria scelta», mentre «inquisitio» in latino designava genericamente un’indagine. Con l’istituzionalizzazione di vertice della Chiesa cattolico-romana, la possibilità di fare una scelta religiosa progressivamente si restrinse e, nel contempo, si rafforzarono gli strumenti nelle mani dei rappresentanti di ciò che venne chiamato «officium fidei» o «negotium fidei». È opportuno non ignorare che nel medioevo mai un eretico si è autodefinito tale e che tale identità è sempre un’attribuzione esterna. Si tenga altrettanto presente che solo nel tempo tra le tante forme di «inquisitio» emerse l’«inquisitio haereticae pravitatis»: l’«inquisizione dell’eretica pravità» ovvero l’‘inquisizione’ per antonomasia, come la intendiamo oggi. Per tutto il medioevo colui che venne definito eretico scelse di seguire il Vangelo e di diffondere la parola di Gesù (che mai menzionò il termine eresia e tantomeno inquisizione). Nella Bibbia i pochi riferimenti all’eresia sono neotestamentari e si trovano negli Atti degli Apostoli (5, 17; 15, 5; 24, 14) e nelle lettere di Paolo (1 Cor 11, 19; Tt 3, 10) come si legge nella Vulgata. Inutilmente si cercherebbero nelle più recenti traduzioni in italiano dove il termine è stato sostituito, nel primo caso, da ‘setta’, e nel secondo da ‘divisione’ e ‘fazione’. Il termine inquisizione invece è di natura giuridica (sebbene nel medesimo contesto scritturale si abbiano due riscontri: At 12, 19; 1 Cor 1, 20). Nella Bibbia all’eresia non è correlata la repressione, anzi viene sollecitata la tolleranza («allontana da te, dopo un primo e un secondo ammonimento, l’eretico» 1 Tt 3, 10) e ne viene addirittura ricordata l’opportunità: «è necessario che vi siano eresie in mezzo a voi affinché si possa conoscere quali di voi siano di provata virtù» (1Cor 11, 19). Molti anche i riferimenti indiretti tra cui l’immagine – di lunga tradizione esegetica e di ampia fortuna pubblicistica – delle piccole volpi (gli eretici) che distruggono la vigna del Signore ovvero la Chiesa (Cant 2, 15). Da parte dei cosiddetti eretici, alcuni versetti-guida – tra i quali: «è necessario obbedire a Dio più che agli uomini» (At 5, 29); «ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19, 19); «andate e insegnate a tutte le genti» (Mt 28, 19) – divennero l’emblema di una scelta religioso-esistenziale di annuncio del messaggio di Gesù e di stretta aderenza al Vangelo, oltre che alla Chiesa primitiva. Dal momento che ben pochi “libri degli eretici” o documenti interni sono sopravvissuti, se non si applica una rigorosa critica delle fonti la ricostruzione di un pensiero non conformista rischia il paradosso – e molto spesso non lo si sventa – di perpetuare l’immagine costruita e divulgata dagli uomini di Chiesa per fini repressivi e delegittimanti. A ciò si aggiunga la sintomatica scomparsa del termine eresia nelle più recenti traduzioni della Bibbia.

Eresia e inquisizione / M. Benedetti (FRECCE). - In: Storia del cristianesimo, 2.: L' età medievale : (secoli 8.-15.) / [a cura di] M. Benedetti. - Roma : Carocci, 2015 Apr. - ISBN 978-88-430-7508-9. - pp. 315-341

Eresia e inquisizione

M. Benedetti
2015

Abstract

Eresia e inquisizione sono due termini attualmente correlati in un unico campo concettuale che in origine però era disgiunto. «Háiresis» in greco significava «fare la propria scelta», mentre «inquisitio» in latino designava genericamente un’indagine. Con l’istituzionalizzazione di vertice della Chiesa cattolico-romana, la possibilità di fare una scelta religiosa progressivamente si restrinse e, nel contempo, si rafforzarono gli strumenti nelle mani dei rappresentanti di ciò che venne chiamato «officium fidei» o «negotium fidei». È opportuno non ignorare che nel medioevo mai un eretico si è autodefinito tale e che tale identità è sempre un’attribuzione esterna. Si tenga altrettanto presente che solo nel tempo tra le tante forme di «inquisitio» emerse l’«inquisitio haereticae pravitatis»: l’«inquisizione dell’eretica pravità» ovvero l’‘inquisizione’ per antonomasia, come la intendiamo oggi. Per tutto il medioevo colui che venne definito eretico scelse di seguire il Vangelo e di diffondere la parola di Gesù (che mai menzionò il termine eresia e tantomeno inquisizione). Nella Bibbia i pochi riferimenti all’eresia sono neotestamentari e si trovano negli Atti degli Apostoli (5, 17; 15, 5; 24, 14) e nelle lettere di Paolo (1 Cor 11, 19; Tt 3, 10) come si legge nella Vulgata. Inutilmente si cercherebbero nelle più recenti traduzioni in italiano dove il termine è stato sostituito, nel primo caso, da ‘setta’, e nel secondo da ‘divisione’ e ‘fazione’. Il termine inquisizione invece è di natura giuridica (sebbene nel medesimo contesto scritturale si abbiano due riscontri: At 12, 19; 1 Cor 1, 20). Nella Bibbia all’eresia non è correlata la repressione, anzi viene sollecitata la tolleranza («allontana da te, dopo un primo e un secondo ammonimento, l’eretico» 1 Tt 3, 10) e ne viene addirittura ricordata l’opportunità: «è necessario che vi siano eresie in mezzo a voi affinché si possa conoscere quali di voi siano di provata virtù» (1Cor 11, 19). Molti anche i riferimenti indiretti tra cui l’immagine – di lunga tradizione esegetica e di ampia fortuna pubblicistica – delle piccole volpi (gli eretici) che distruggono la vigna del Signore ovvero la Chiesa (Cant 2, 15). Da parte dei cosiddetti eretici, alcuni versetti-guida – tra i quali: «è necessario obbedire a Dio più che agli uomini» (At 5, 29); «ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19, 19); «andate e insegnate a tutte le genti» (Mt 28, 19) – divennero l’emblema di una scelta religioso-esistenziale di annuncio del messaggio di Gesù e di stretta aderenza al Vangelo, oltre che alla Chiesa primitiva. Dal momento che ben pochi “libri degli eretici” o documenti interni sono sopravvissuti, se non si applica una rigorosa critica delle fonti la ricostruzione di un pensiero non conformista rischia il paradosso – e molto spesso non lo si sventa – di perpetuare l’immagine costruita e divulgata dagli uomini di Chiesa per fini repressivi e delegittimanti. A ciò si aggiunga la sintomatica scomparsa del termine eresia nelle più recenti traduzioni della Bibbia.
No
Italian
eresia; inquisizione; Guglielma; Dolcino da Novara; monaco Enrico; Bernard Gui; Giovanna d'Arco; Jan Hus; John Wyclif; Armanno Pungilupo; Valdo di Lione; catari; Bibbia
Settore M-STO/07 - Storia del Cristianesimo e delle Chiese
Capitolo o Saggio
Ricerca di base
Pubblicazione scientifica
Storia del cristianesimo, 2.: L' età medievale : (secoli 8.-15.)
M. Benedetti
Roma
Carocci
apr-2015
315
341
27
978-88-430-7508-9
193
Volume a diffusione nazionale
NON aderisco
M. Benedetti
Book Part (author)
none
268
Eresia e inquisizione / M. Benedetti (FRECCE). - In: Storia del cristianesimo, 2.: L' età medievale : (secoli 8.-15.) / [a cura di] M. Benedetti. - Roma : Carocci, 2015 Apr. - ISBN 978-88-430-7508-9. - pp. 315-341
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