In che modo nei secoli che sono variamente definiti medievali le parole di Gesù – detto “il Cristo” – vennero accolte e interpretate in nome del cristianesimo? Da quale progressivo adattamento e trasformazione del messaggio religioso e culturale del vangelo sono state prodotte le istituzioni ecclesiastiche? Sempre in nome del Cristo, come sono stati affrontati i nemici interni ed esterni di una società in movimento per difendersi e per diffondersi? Uno sguardo policentrico – di sedici autori – mostra un percorso tra “Oriente ed Occidente” (cap. 1), in tappe di consolidamento istituzionale o, meglio, di “accentramento istituzionale” attraverso “la Parola, la norma e la forma” (cap. 2). Un progetto di “espansione e repressione nel segno della croce” (cap. 3) si manifesta con “parole, suoni, immagini” (cap. 4), in un percorso in cui l’invisibile si fa visibile realtà di papi, cardinali, vescovi, istituzioni ecclesiastiche, monaci, frati, santi, crociate ed eretici, ma anche – sempre di più – di libri manoscritti. La Bibbia – è innegabile – e più precisamente i Vangeli rappresentano il «grande codice» della nostra cultura: un codice che nel medioevo non comprende il canone biblico come lo conosciamo oggi, ma circola in parti sciolte: metafora di una “disunitarietà” che si consolida in potenza ierocratica.
Storia del cristianesimo, 2.: L' età medievale : (secoli 8.-15.) / [a cura di] M. Benedetti. - Roma : Carocci, 2015 Apr. - ISBN 9788843075089. (FRECCE)
Storia del cristianesimo, 2.: L' età medievale : (secoli 8.-15.)
M. Benedetti
2015
Abstract
In che modo nei secoli che sono variamente definiti medievali le parole di Gesù – detto “il Cristo” – vennero accolte e interpretate in nome del cristianesimo? Da quale progressivo adattamento e trasformazione del messaggio religioso e culturale del vangelo sono state prodotte le istituzioni ecclesiastiche? Sempre in nome del Cristo, come sono stati affrontati i nemici interni ed esterni di una società in movimento per difendersi e per diffondersi? Uno sguardo policentrico – di sedici autori – mostra un percorso tra “Oriente ed Occidente” (cap. 1), in tappe di consolidamento istituzionale o, meglio, di “accentramento istituzionale” attraverso “la Parola, la norma e la forma” (cap. 2). Un progetto di “espansione e repressione nel segno della croce” (cap. 3) si manifesta con “parole, suoni, immagini” (cap. 4), in un percorso in cui l’invisibile si fa visibile realtà di papi, cardinali, vescovi, istituzioni ecclesiastiche, monaci, frati, santi, crociate ed eretici, ma anche – sempre di più – di libri manoscritti. La Bibbia – è innegabile – e più precisamente i Vangeli rappresentano il «grande codice» della nostra cultura: un codice che nel medioevo non comprende il canone biblico come lo conosciamo oggi, ma circola in parti sciolte: metafora di una “disunitarietà” che si consolida in potenza ierocratica.File | Dimensione | Formato | |
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