L’edizione delle opere di Vincenzo Consolo nei Meridiani Mondadori era indubbiamente necessaria. D’altro canto le vistose peculiarità dell’espressionismo di Consolo imponevano e rendevano necessario un corposo apparato di note. L’edizione è del resto corredata anche di un Glossario linguistico per le voci ricorrenti. Ai diversi strati dei possibili lettori di Consolo sono rivolte le diverse stratificazioni dell’apparato: dove le note più francamente esplicative mirano a consentire la lettura al lettore mediamente colto; mentre le informazioni di carattere filologico additano agli studiosi lo status quaestionis rispetto alle indagini testuali più tecniche, specie variantistiche ed ecdotiche, e un ventaglio di ricerche possibili. Nelle Note e notizie sui tesi, per ogni testo la delineazione delle premesse biografiche, del processo di ideazione e della poetica, delle fonti da cui nascono le singole opere è affiancata da una descrizione sintetica ma sistematica dei testimoni manoscritti e dattiloscritti, cui si aggiunge volta a volta il censimento dei testi a stampa in cui parti dei volumi inclusi nell’edizione sono state pubblicate prima del volume stesso: operazione ineludibile, vista la frequenza con cui Consolo reimpiega all’interno dei propri libri testi più brevi già pubblicati altrove. Vengono così delineate le principali tappe e alcune caratteristiche salienti del processo elaborativo di ciascuno dei nove testi. Vale la pena di ricordare che finora apparati di annotazione analitici erano stati approntati in italiano solo per Il sorriso dell’ignoto marinaio. A questi si aggiungono gli apparati di note di alcune eccellenti traduzioni: quella di Lunaria, a cura di Irene Romera, e quella di La ferita dell’aprile, a cura di Miguel Angel Cuevas. Un aspetto fondamentale dell’edizione è costituito poi dal ricorso sistematico alle spiegazioni che l’autore stesso ha fornito direttamente, in scritti pubblicati, in scritti inediti e privati (in particolare: le molte lettere inedite indirizzate ai traduttori che chiedevano chiarimenti ai propri dubbi), in conversazioni pubbliche o private (ma registrate su supporti cartacei o audio). L’identificazione, lo studio e l’impiego per le note di queste lettere dell’autore è un elemento di forte novità dell’edizione e un valore aggiunto. Il ricorso alle carte d’archivio ha consentito inoltre molte acquisizioni propriamente critiche, che impongono di riorientare l’interpretazione dei testi. Vanno segnalate, fra le altre, l’ampia ricostruzione della storia redazionale ed editoriale di La ferita dell’aprile, attraverso cui Consolo assume piena consapevolezza della propria identità di scrittore, combattendo con lucidità e determinazione contro chi vuole fargli cambiare troppo il testo, snaturando uno stile tanto laboriosamente e consapevolmente costruito. Un’altra sezione ci offre dati finora non conosciuti relativi alla genesi di Le pietre di Pantalica. Questo libro nasce da un progetto di reportage storico-giornalistico sul processo ai frati estorsori di Mazzarino, ma diventa in corso d’opera un romanzo storico sulle vicende della zona di Mazzarino. In un terzo momento il romanzo viene riorganizzato e rifuso nell’impianto che vediamo ora: un “terzo” libro, nel quale tuttavia ancora si percepiscono, specie nelle prime due parti, le linee portanti del “secondo”, e dove ancora s’intravedono frammenti che rimandano al progetto iniziale, cioè al “primo” libro. La progressione cronologia e strutturale ipotizzata dall’impianto romanzesco produce peraltro un notevolissimo testo inedito, finora del tutto sconosciuto, il racconto L’emigrante, da me ritrovato fra le carte dell’AC e riportato in apparato nel Meridiano.

Note e notizie sui testi / G. Turchetta (I MERIDIANI). - In: L'opera completa / V. Consolo ; [a cura di] G. Turchetta. - Milano : Mondadori, 2015. - ISBN 978-88-04-64785-0. - pp. 1261-1455

Note e notizie sui testi

G. Turchetta
Primo
2015

Abstract

L’edizione delle opere di Vincenzo Consolo nei Meridiani Mondadori era indubbiamente necessaria. D’altro canto le vistose peculiarità dell’espressionismo di Consolo imponevano e rendevano necessario un corposo apparato di note. L’edizione è del resto corredata anche di un Glossario linguistico per le voci ricorrenti. Ai diversi strati dei possibili lettori di Consolo sono rivolte le diverse stratificazioni dell’apparato: dove le note più francamente esplicative mirano a consentire la lettura al lettore mediamente colto; mentre le informazioni di carattere filologico additano agli studiosi lo status quaestionis rispetto alle indagini testuali più tecniche, specie variantistiche ed ecdotiche, e un ventaglio di ricerche possibili. Nelle Note e notizie sui tesi, per ogni testo la delineazione delle premesse biografiche, del processo di ideazione e della poetica, delle fonti da cui nascono le singole opere è affiancata da una descrizione sintetica ma sistematica dei testimoni manoscritti e dattiloscritti, cui si aggiunge volta a volta il censimento dei testi a stampa in cui parti dei volumi inclusi nell’edizione sono state pubblicate prima del volume stesso: operazione ineludibile, vista la frequenza con cui Consolo reimpiega all’interno dei propri libri testi più brevi già pubblicati altrove. Vengono così delineate le principali tappe e alcune caratteristiche salienti del processo elaborativo di ciascuno dei nove testi. Vale la pena di ricordare che finora apparati di annotazione analitici erano stati approntati in italiano solo per Il sorriso dell’ignoto marinaio. A questi si aggiungono gli apparati di note di alcune eccellenti traduzioni: quella di Lunaria, a cura di Irene Romera, e quella di La ferita dell’aprile, a cura di Miguel Angel Cuevas. Un aspetto fondamentale dell’edizione è costituito poi dal ricorso sistematico alle spiegazioni che l’autore stesso ha fornito direttamente, in scritti pubblicati, in scritti inediti e privati (in particolare: le molte lettere inedite indirizzate ai traduttori che chiedevano chiarimenti ai propri dubbi), in conversazioni pubbliche o private (ma registrate su supporti cartacei o audio). L’identificazione, lo studio e l’impiego per le note di queste lettere dell’autore è un elemento di forte novità dell’edizione e un valore aggiunto. Il ricorso alle carte d’archivio ha consentito inoltre molte acquisizioni propriamente critiche, che impongono di riorientare l’interpretazione dei testi. Vanno segnalate, fra le altre, l’ampia ricostruzione della storia redazionale ed editoriale di La ferita dell’aprile, attraverso cui Consolo assume piena consapevolezza della propria identità di scrittore, combattendo con lucidità e determinazione contro chi vuole fargli cambiare troppo il testo, snaturando uno stile tanto laboriosamente e consapevolmente costruito. Un’altra sezione ci offre dati finora non conosciuti relativi alla genesi di Le pietre di Pantalica. Questo libro nasce da un progetto di reportage storico-giornalistico sul processo ai frati estorsori di Mazzarino, ma diventa in corso d’opera un romanzo storico sulle vicende della zona di Mazzarino. In un terzo momento il romanzo viene riorganizzato e rifuso nell’impianto che vediamo ora: un “terzo” libro, nel quale tuttavia ancora si percepiscono, specie nelle prime due parti, le linee portanti del “secondo”, e dove ancora s’intravedono frammenti che rimandano al progetto iniziale, cioè al “primo” libro. La progressione cronologia e strutturale ipotizzata dall’impianto romanzesco produce peraltro un notevolissimo testo inedito, finora del tutto sconosciuto, il racconto L’emigrante, da me ritrovato fra le carte dell’AC e riportato in apparato nel Meridiano.
Vincenzo Consolo; edizione; Archivio; elaborazione
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore L-FIL-LET/13 - Filologia della Letteratura Italiana
2015
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