Gli Autori riportano due casi relativi a soggetti giunti all'osservazione del settorato medico-legale milanese, deceduti a seguito di lesività iatrogena da punta e punta-taglio, occorse in procedure terapeuriche differenti. Il primo caso riguarda un soggetto maschio di 50 anni, deceduto in corso di intervento chirurgico per recidiva di timoma. All'esame necroscopico esterno non si rilevavano reperti degni di nota, mentre la dissezione del cadavere evidenziava una soluzione di continuo a tutto spessore della parete dell'aorta ascendente, verificatasi nella manovra di asportazione della massa neoplastica. Il secondo caso si riferisce ad un soggetto di sesso maschile di 36 anni, ricoverato presso un noto nosocomio milanese per insorgenza di polmonite da Pneumocystis Carinii a focolai multipli in infezione da HIV nota. Il paziente giungeva ad exitus in corso di posizionamento di catetere venoso centrale; l'esame autoptico permetteva di identificare una soluzione di continuo a tutto spessore della parete dell'arteria succlavia sinistra. In entrambi i casi l'esame istologico, oltre a confermare la presenza della discontinuazione vascolare, ha permesso di definirne l'intravitalità e di identificare la modalità lesiva e la corrispondenza con il mezzo lesivo.
Segnalazione di due casi di lesività iatrogena da punta e punta-taglio giunti all'osservazione del settorato medico-legale milanese / A. Lazzaro, A.S. Migliorini, M.B. Casali, G. Colombo, G. Gentile. - In: ZACCHIA. - ISSN 0044-1570. - 22-Serie 4:77-Supplemento Ottobre-Dicembre(2004), pp. 155-162.
Segnalazione di due casi di lesività iatrogena da punta e punta-taglio giunti all'osservazione del settorato medico-legale milanese
M.B. Casali;G. GentileUltimo
2004
Abstract
Gli Autori riportano due casi relativi a soggetti giunti all'osservazione del settorato medico-legale milanese, deceduti a seguito di lesività iatrogena da punta e punta-taglio, occorse in procedure terapeuriche differenti. Il primo caso riguarda un soggetto maschio di 50 anni, deceduto in corso di intervento chirurgico per recidiva di timoma. All'esame necroscopico esterno non si rilevavano reperti degni di nota, mentre la dissezione del cadavere evidenziava una soluzione di continuo a tutto spessore della parete dell'aorta ascendente, verificatasi nella manovra di asportazione della massa neoplastica. Il secondo caso si riferisce ad un soggetto di sesso maschile di 36 anni, ricoverato presso un noto nosocomio milanese per insorgenza di polmonite da Pneumocystis Carinii a focolai multipli in infezione da HIV nota. Il paziente giungeva ad exitus in corso di posizionamento di catetere venoso centrale; l'esame autoptico permetteva di identificare una soluzione di continuo a tutto spessore della parete dell'arteria succlavia sinistra. In entrambi i casi l'esame istologico, oltre a confermare la presenza della discontinuazione vascolare, ha permesso di definirne l'intravitalità e di identificare la modalità lesiva e la corrispondenza con il mezzo lesivo.Pubblicazioni consigliate
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