La mortalità materna costituisce ancora oggi uno dei maggiori problemi che riguardano la salute femminile in molti paesi del mondo dove il numero delle donne che ogni anno nuore per cause legate alla gravidanza ed al parto resta ancora molto alto, oltre 500 ogni 100.000 in Africa Sub Sahariana per esempio. Nonostante si possa registrare a livello mondiale un netto miglioramento della mortalità materna negli ultimi vent’anni, i risultati non soddisfano i programmi di riduzione previsti per il Goal5 degli Obiettivi del Millennio in via di conclusione per il 2015. Questo fa emergere la necessità di una riflessione sulle cause di tale insuccesso nell’affrontare un problema che dovrebbe essere prioritario in qualsiasi programma per lo sviluppo. Tale riflessione si fa ancora più necessaria se si considera il problema in una prospettiva geografica multiscalare in cui la distribuzione delle occorrenze assume significati specifici collegati alla composizione socio-economica della popolazione in cui esse avvengono, alle caratteristiche del territorio stesso, al suo livello di infrastrutturazione e dotazione assistenziale, al livello di attenzione dedicato al fenomeno a livello politico, sociale e pianificatorio. Le vite delle madri, infatti, non possono essere salvate intervenendo su un unico fronte ma occorre attivare meccanismi che agiscano in maniera “sistemica”, correlati e coordinati tra loro attraverso un approccio “lifecycle”, seguendo cioè la madre e il neonato in tutto il percorso di nascita in una prospettiva di “care” in senso generale che risponda a criteri di maggiore dignità e rispetto per la vita di ogni madre e di ogni figlio.

La mortalità materna nei paesi in via di sviluppo : le cause di un rischio globale / M. Bergaglio (KOSMOS). - In: L'infinito intreccio : esempi ed esperienze di geografia umana / [a cura di] M. Bergaglio. - Prima edizione. - Milano : Mimesis, 2015. - ISBN 9788857526508. - pp. 185-209

La mortalità materna nei paesi in via di sviluppo : le cause di un rischio globale

M. Bergaglio
Primo
2015

Abstract

La mortalità materna costituisce ancora oggi uno dei maggiori problemi che riguardano la salute femminile in molti paesi del mondo dove il numero delle donne che ogni anno nuore per cause legate alla gravidanza ed al parto resta ancora molto alto, oltre 500 ogni 100.000 in Africa Sub Sahariana per esempio. Nonostante si possa registrare a livello mondiale un netto miglioramento della mortalità materna negli ultimi vent’anni, i risultati non soddisfano i programmi di riduzione previsti per il Goal5 degli Obiettivi del Millennio in via di conclusione per il 2015. Questo fa emergere la necessità di una riflessione sulle cause di tale insuccesso nell’affrontare un problema che dovrebbe essere prioritario in qualsiasi programma per lo sviluppo. Tale riflessione si fa ancora più necessaria se si considera il problema in una prospettiva geografica multiscalare in cui la distribuzione delle occorrenze assume significati specifici collegati alla composizione socio-economica della popolazione in cui esse avvengono, alle caratteristiche del territorio stesso, al suo livello di infrastrutturazione e dotazione assistenziale, al livello di attenzione dedicato al fenomeno a livello politico, sociale e pianificatorio. Le vite delle madri, infatti, non possono essere salvate intervenendo su un unico fronte ma occorre attivare meccanismi che agiscano in maniera “sistemica”, correlati e coordinati tra loro attraverso un approccio “lifecycle”, seguendo cioè la madre e il neonato in tutto il percorso di nascita in una prospettiva di “care” in senso generale che risponda a criteri di maggiore dignità e rispetto per la vita di ogni madre e di ogni figlio.
mortalità materna; sottosviluppo; empowerment femminile; popolazione
Settore M-GGR/01 - Geografia
Settore M-GGR/02 - Geografia Economico-Politica
Settore SPS/10 - Sociologia dell'Ambiente e del Territorio
2015
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