Personalità d’artista ingiustamente trascurata dagli studi, lo scultore carrarese Benedetto Cacciatori (professore di Scultura dal 1842 al 1861 all’Accademia di Brera, a Milano) segna uno spartiacque tra l’Accademia classicista del primo Ottocento e il rinnovamento romantico e realista di tanti suoi contemporanei e allievi. Nelle sue opere più significative Cacciatori registra sensibilmente – o almeno segue con innegabile abilità e perizia esecutiva – quest’evoluzione. Il suo stile segue una linea che, senza prescindere dal formulario neoclassico, si sviluppa verso un compassato purismo, memore di un “decoro” che non si concede abbandoni né all’espressione, né alla sensualità del vero. Questo primo studio monografico sull’artista fa luce sulla vita e sull’opera dello scultore nel suo complesso, attraverso un’accurata ricostruzione storica basata su una copiosa documentazione, in massima parte inedita, e sulla diretta indagine delle numerose, per lungo tempo neglette, realizzazioni scultoree identificate; soffermandosi sulla formazione del Cacciatori, sulla sua prima attività in Lombardia e su alcune delle sue imprese più cospicue, quali le realizzazioni per i Savoia e quelle per l’arco della Pace o per il duomo milanese. Il lavoro di reperimento e di analisi delle opere del Cacciatori – reso possibile o favorito, in molti casi, dalla cortesia delle sovrintendenze, dei direttori e conservatori dei musei, dei parroci o dei privati proprietari – ha consentito di identificare e restituire all’artista alcune sculture inedite o generalmente attribuite ad altri (in particolare a Camillo Pacetti, suocero e maestro di Cacciatori), costituendo un primo contributo organico al catalogo dello scultore. Particolare cura è stata riservata all’apparato iconografico, che in molti casi illustra per la prima volta e mette a confronto tra loro realizzazioni, anche importanti, per le quali non esisteva alcuna adeguata documentazione a stampa. È il caso, in particolare, dell’ampia campagna fotografica relativa alla decorazione scultorea della chiesa abbaziale di Hautecombe, appositamente realizzata per questa edizione.
Benedetto Cacciatori (1794-1870) / G. Zanchetti. - Milano : Silvana Editoriale, 2004. - ISBN 88-821-5858-6.
Benedetto Cacciatori (1794-1870)
G. ZanchettiPrimo
2004
Abstract
Personalità d’artista ingiustamente trascurata dagli studi, lo scultore carrarese Benedetto Cacciatori (professore di Scultura dal 1842 al 1861 all’Accademia di Brera, a Milano) segna uno spartiacque tra l’Accademia classicista del primo Ottocento e il rinnovamento romantico e realista di tanti suoi contemporanei e allievi. Nelle sue opere più significative Cacciatori registra sensibilmente – o almeno segue con innegabile abilità e perizia esecutiva – quest’evoluzione. Il suo stile segue una linea che, senza prescindere dal formulario neoclassico, si sviluppa verso un compassato purismo, memore di un “decoro” che non si concede abbandoni né all’espressione, né alla sensualità del vero. Questo primo studio monografico sull’artista fa luce sulla vita e sull’opera dello scultore nel suo complesso, attraverso un’accurata ricostruzione storica basata su una copiosa documentazione, in massima parte inedita, e sulla diretta indagine delle numerose, per lungo tempo neglette, realizzazioni scultoree identificate; soffermandosi sulla formazione del Cacciatori, sulla sua prima attività in Lombardia e su alcune delle sue imprese più cospicue, quali le realizzazioni per i Savoia e quelle per l’arco della Pace o per il duomo milanese. Il lavoro di reperimento e di analisi delle opere del Cacciatori – reso possibile o favorito, in molti casi, dalla cortesia delle sovrintendenze, dei direttori e conservatori dei musei, dei parroci o dei privati proprietari – ha consentito di identificare e restituire all’artista alcune sculture inedite o generalmente attribuite ad altri (in particolare a Camillo Pacetti, suocero e maestro di Cacciatori), costituendo un primo contributo organico al catalogo dello scultore. Particolare cura è stata riservata all’apparato iconografico, che in molti casi illustra per la prima volta e mette a confronto tra loro realizzazioni, anche importanti, per le quali non esisteva alcuna adeguata documentazione a stampa. È il caso, in particolare, dell’ampia campagna fotografica relativa alla decorazione scultorea della chiesa abbaziale di Hautecombe, appositamente realizzata per questa edizione.Pubblicazioni consigliate
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