Il tema del rapporto fra lo sport e il crimine comprende l’attività sportiva come occasione di comportamenti criminali, gli sportivi come vittime, l’attività sportiva come prevenzione del crimine. Ad oggi, almeno in Italia, l’argomento è stato indagato dai criminologi soprattutto per quanto concerne la violenza negli stadi, è stato meno o per nulla studiato relativamente ai fenomeni che si avvicinano piuttosto alla delinquenza non convenzionale ed a quella organizzata: in particolare il doping e il “calcio scommesse”. Gli autori, che hanno istituito un gruppo di ricerca denominato Legaspo (legalità sportiva), hanno analizzato alcune sentenze in materia, la documentazione relativa alle inchieste di Cremona “Totonero” e “Last Bet”, e stanno procedendo ad interviste e somministrazione di questionari a giovani sportivi. Alla luce di questo materiale applicano al fenomeno del doping e a quello delle “partite truccate” le acquisizioni teoriche delle sottoculture e delle associazioni differenziali, in una sintesi teorica che chiamano delle sottoculture differenziali, illustrandone le regole: 1. l’importante è vincere a qualsiasi costo; 2. l’importante è vincere anche a proprio rischio, 3. giusto è quello che viene definito tale dalle persone con cui entri in contatto, 4. guadagnare è più importante di vincere; 5. per guadagnare non importa che compagnie si frequentano. La conclusione –per questi come per altri fenomeni criminali- è che gli strumenti meramente repressivi non siano sufficienti, ma che sia da auspicarsi un approccio culturale e di educazione alla legalità.
Le regole del gioco e il gioco delle regole : le sottoculture differenziali nel crimine sportivo / G.V. Travaini, I. Merzagora. - In: RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA. - ISSN 1121-1717. - 8:4(2014), pp. 254-265. [10.1179/0261434014Z.00000000085]
Le regole del gioco e il gioco delle regole : le sottoculture differenziali nel crimine sportivo
I. MerzagoraPrimo
2014
Abstract
Il tema del rapporto fra lo sport e il crimine comprende l’attività sportiva come occasione di comportamenti criminali, gli sportivi come vittime, l’attività sportiva come prevenzione del crimine. Ad oggi, almeno in Italia, l’argomento è stato indagato dai criminologi soprattutto per quanto concerne la violenza negli stadi, è stato meno o per nulla studiato relativamente ai fenomeni che si avvicinano piuttosto alla delinquenza non convenzionale ed a quella organizzata: in particolare il doping e il “calcio scommesse”. Gli autori, che hanno istituito un gruppo di ricerca denominato Legaspo (legalità sportiva), hanno analizzato alcune sentenze in materia, la documentazione relativa alle inchieste di Cremona “Totonero” e “Last Bet”, e stanno procedendo ad interviste e somministrazione di questionari a giovani sportivi. Alla luce di questo materiale applicano al fenomeno del doping e a quello delle “partite truccate” le acquisizioni teoriche delle sottoculture e delle associazioni differenziali, in una sintesi teorica che chiamano delle sottoculture differenziali, illustrandone le regole: 1. l’importante è vincere a qualsiasi costo; 2. l’importante è vincere anche a proprio rischio, 3. giusto è quello che viene definito tale dalle persone con cui entri in contatto, 4. guadagnare è più importante di vincere; 5. per guadagnare non importa che compagnie si frequentano. La conclusione –per questi come per altri fenomeni criminali- è che gli strumenti meramente repressivi non siano sufficienti, ma che sia da auspicarsi un approccio culturale e di educazione alla legalità.Pubblicazioni consigliate
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