Recenti episodi violenti compiuti in Italia da parte di soggetti in possesso di regolari autorizzazioni per la detenzione o il porto di armi da fuoco, risultati affetti da gravi disturbi psichici, hanno posto il problema di una revisione critica delle procedure e dei criteri per il rilascio di tali permessi. Oggetto: Questo studio si propone di analizzare la letteratura scientifica in merito all’epidemiologia di auto ed eterolesivi condotti mediante armi da fuoco legittimamente detenute, sui fattori predittivi di tali condotte e sui criteri di valutazione psichica per la concessione di licenze di detenzione e di porto di armi da fuoco. Metodo: La letteratura è stata raccolta attraverso le banche dati on line Medline and PsychInfo e integrata da repertori cartacei. Risultati: Sono stati inclusi nella revisione studi empirici e revisioni della letteratura pubblicati a partire dal 1970. Sono stati selezionati 47 studi dedicati all’epidemiologia di omicidi e suicidi con armi da fuoco legalmente detenute, e allo studio di fattori di rischio per omicidi e suicidi o azioni violente condotti con questi mezzi. Le ricerche sono state suddivise schematicamente in temi principali: studi epidemiologici, ruolo degli eventi stressanti, ruolo di condizioni psicopatologiche e ruolo della pronta disponibilità di armi da fuoco. Conclusioni: La valutazione del rischio di abuso di armi da fuoco è una procedura indispensabile ma complessa, che richiede la valutazione di molteplici dimensioni anamnestiche, comportamentali e intrapsichiche. La letteratura empirica esistente offre modesti conforti alle procedure di valutazione e la maggior parte degli autori indica che i fattori identificati non hanno un valore predittivo certo; è possibile tuttavia descrivere una correlazione con alcuni dati rilevabili all’anamnesi e all’esame clinico quali precedenti comportamenti violenti, alcune condizioni psicopatologiche e abuso di alcool. L’ipotesi che una limitazione della disponibilità di armi da fuoco potrebbe ridurre l’incidenza di episodi violenti, non è supportata dal confronto dei dati epidemiologici relativi ad eventi violenti e quelli della diffusione di armi da fuoco. L’analisi della letteratura evidenzia come alcune condizioni di rischio siano identificabili soltanto con procedure più articolate rispetto alla sola ricostruzione di dati anamnestici di patologia e alla visite mediche attualmente utilizzate di routine in Italia. La tendenza a considerare l’omicidio o il suicidio con armi da fuoco come sintomo di psicopatologia appare riduttiva ed è opportuno sottolineare l’esigenza di non restringere la lettura di questi fenomeni entro parametri esclusivamente medici o psichiatrici. E’ auspicata una rivalutazione multidisciplinare psichiatrica, psicologica e giuridica che tenga in considerazione gli aspetti qui evidenziati, per ridefinire le procedure di valutazione e le normative che le regolamentano.

La valutazione dell’idoneità psichica e dei fattori di rischio nella detenzione e il porto di armi da fuoco : una revisione della letteratura e osservazioni sull’attuale situazione italiana / C.A. Clerici, L. Veneroni, R. Invernizzi. - In: PSICHIATRIA E PSICOTERAPIA. - ISSN 1724-4919. - 25:3(2006 Sep), pp. 226-239.

La valutazione dell’idoneità psichica e dei fattori di rischio nella detenzione e il porto di armi da fuoco : una revisione della letteratura e osservazioni sull’attuale situazione italiana

C.A. Clerici;
2006

Abstract

Recenti episodi violenti compiuti in Italia da parte di soggetti in possesso di regolari autorizzazioni per la detenzione o il porto di armi da fuoco, risultati affetti da gravi disturbi psichici, hanno posto il problema di una revisione critica delle procedure e dei criteri per il rilascio di tali permessi. Oggetto: Questo studio si propone di analizzare la letteratura scientifica in merito all’epidemiologia di auto ed eterolesivi condotti mediante armi da fuoco legittimamente detenute, sui fattori predittivi di tali condotte e sui criteri di valutazione psichica per la concessione di licenze di detenzione e di porto di armi da fuoco. Metodo: La letteratura è stata raccolta attraverso le banche dati on line Medline and PsychInfo e integrata da repertori cartacei. Risultati: Sono stati inclusi nella revisione studi empirici e revisioni della letteratura pubblicati a partire dal 1970. Sono stati selezionati 47 studi dedicati all’epidemiologia di omicidi e suicidi con armi da fuoco legalmente detenute, e allo studio di fattori di rischio per omicidi e suicidi o azioni violente condotti con questi mezzi. Le ricerche sono state suddivise schematicamente in temi principali: studi epidemiologici, ruolo degli eventi stressanti, ruolo di condizioni psicopatologiche e ruolo della pronta disponibilità di armi da fuoco. Conclusioni: La valutazione del rischio di abuso di armi da fuoco è una procedura indispensabile ma complessa, che richiede la valutazione di molteplici dimensioni anamnestiche, comportamentali e intrapsichiche. La letteratura empirica esistente offre modesti conforti alle procedure di valutazione e la maggior parte degli autori indica che i fattori identificati non hanno un valore predittivo certo; è possibile tuttavia descrivere una correlazione con alcuni dati rilevabili all’anamnesi e all’esame clinico quali precedenti comportamenti violenti, alcune condizioni psicopatologiche e abuso di alcool. L’ipotesi che una limitazione della disponibilità di armi da fuoco potrebbe ridurre l’incidenza di episodi violenti, non è supportata dal confronto dei dati epidemiologici relativi ad eventi violenti e quelli della diffusione di armi da fuoco. L’analisi della letteratura evidenzia come alcune condizioni di rischio siano identificabili soltanto con procedure più articolate rispetto alla sola ricostruzione di dati anamnestici di patologia e alla visite mediche attualmente utilizzate di routine in Italia. La tendenza a considerare l’omicidio o il suicidio con armi da fuoco come sintomo di psicopatologia appare riduttiva ed è opportuno sottolineare l’esigenza di non restringere la lettura di questi fenomeni entro parametri esclusivamente medici o psichiatrici. E’ auspicata una rivalutazione multidisciplinare psichiatrica, psicologica e giuridica che tenga in considerazione gli aspetti qui evidenziati, per ridefinire le procedure di valutazione e le normative che le regolamentano.
firearms ; prevention ; violence ; psychology ; psychiatry
Settore M-PSI/01 - Psicologia Generale
set-2006
Article (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/26508
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact