I sistemi di welfare dei paesi europei sono stati sottoposti, a partire dagli anni Settanta, a una serie di pressioni di carattere economico e sociale che ne hanno dram- maticamente minato i presupposti e le prospettive di medio e lungo periodo. L’Italia, insieme agli Stati dell’Europa meridionale, presenta ancora oggi un sistema di welfare disfunzionale in termini di distribuzione dei costi per aree di intervento e categorie di beneficiari. È in questo contesto che si sviluppa il dibattito sul «secondo welfare», un welfare privato che non si sostituisce allo stato sociale ma ne integra i servizi cercando un «incastro virtuoso». Un ruolo importante nello sviluppo del secondo welfare è occupato da aziende e parti sociali. Se i progetti di welfare aziendale su base territoriale iniziano a essere studiati e implementati per dare la possibilità alle PMI di offrire servizi di welfare ai propri dipendenti, le esperienze più diffuse e consolidate sono quelle portate avanti all’interno delle grandi imprese. L’analisi empirica si concentra proprio sulle grandi realtà aziendali, cercando da un lato di "mappare" i benefit più utilizzati e identificare le aree invece scoperte, dall’altro di ricostruire i processi che favoriscono il cambiamento attraverso lo studio del comportamento degli attori coinvolti. Le conclusioni prestano infine particolare attenzione alle dinamiche che guidano il cambiamento, evidenziando come le diverse combinazioni di fattori scatenanti e facilitanti portino a risultati più o meno soddisfacenti in termini di assetto e governance dei sistemi.
Il secondo welfare in Italia : esperienze di welfare aziendale a confronto / G. Mallone. - [s.l] : Centro Luigi Einaudi, 2013 May.
Il secondo welfare in Italia : esperienze di welfare aziendale a confronto
G. Mallone
2013
Abstract
I sistemi di welfare dei paesi europei sono stati sottoposti, a partire dagli anni Settanta, a una serie di pressioni di carattere economico e sociale che ne hanno dram- maticamente minato i presupposti e le prospettive di medio e lungo periodo. L’Italia, insieme agli Stati dell’Europa meridionale, presenta ancora oggi un sistema di welfare disfunzionale in termini di distribuzione dei costi per aree di intervento e categorie di beneficiari. È in questo contesto che si sviluppa il dibattito sul «secondo welfare», un welfare privato che non si sostituisce allo stato sociale ma ne integra i servizi cercando un «incastro virtuoso». Un ruolo importante nello sviluppo del secondo welfare è occupato da aziende e parti sociali. Se i progetti di welfare aziendale su base territoriale iniziano a essere studiati e implementati per dare la possibilità alle PMI di offrire servizi di welfare ai propri dipendenti, le esperienze più diffuse e consolidate sono quelle portate avanti all’interno delle grandi imprese. L’analisi empirica si concentra proprio sulle grandi realtà aziendali, cercando da un lato di "mappare" i benefit più utilizzati e identificare le aree invece scoperte, dall’altro di ricostruire i processi che favoriscono il cambiamento attraverso lo studio del comportamento degli attori coinvolti. Le conclusioni prestano infine particolare attenzione alle dinamiche che guidano il cambiamento, evidenziando come le diverse combinazioni di fattori scatenanti e facilitanti portino a risultati più o meno soddisfacenti in termini di assetto e governance dei sistemi.File | Dimensione | Formato | |
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