In democrazia è fondamentale il rapporto fra governanti e governati, attraverso una relazione duale e di reciprocità. Su questo rapporto, per dirla con Robert Dahl, si fonda sia la responsiveness (rispondenza) dove il politico (P) viene legittimamente eletto dai cittadini e deve rispondere del suo operato, sia l’accountability (il dovere di render conto) che si applica tanto al politico quanto ai funzionari della pubblica amministrazione (PA). Nel corso del tempo, la netta separazione (semmai sia esistita) tra P e PA – dove alla P si attribuisce l’attività decisionale che in ultima istanza vincola la collettività, mentre alla PA si attribuisce la mera esecuzione delle decisioni prese in sede politica – ha lasciato spazio a un ruolo “politico” delle burocrazie pubbliche. E’ sempre più evidente come le politiche pubbliche vengano implementate attraverso gli apparati amministrativi serventi. Se è vero che la burocrazia è l’apparato che “serve” il ceto politico, da essa dipendono le condizioni per la realizzazione delle politiche pubbliche, tant’è che in diversi settori strategici siamo di fronte alla cosiddetta burocratizzazione della politica e non alla ‘potenza’ e all’invasività della politica. Attribuendo così un ruolo attivo alla burocrazia nel sistema politico democratico, si apre una questione normativa relativa agli orientamenti di valore che emergono dai burocrati, proprio perché questi valori potrebbero essere in disaccordo con quelli espressi dal ceto politico legittimamente eletto. In effetti, se PA esprime valori propri, sia pur rispettosi delle regole dello stato di diritto, ma in aperto conflitto con alcuni valori e con l’orientamento normativo delle politiche pubbliche cui fanno riferimento i politici eletti democraticamente, allora i rapporti tra P e PA rispetto alle decisioni da prendere entrano in collisione; sarebbe invece auspicabile una soluzione dove l’operato del governo induca a una sostanziale collaborazione con l’amministrazione. La presente edizione, rispetto alla precedente, oltre ad aggiornare il capitolo III relativamente all’evoluzione del sistema politico italiano e alle principali riforme della pubblica amministrazione e alla dirigenza (soprattutto in relazione alla politica), contiene per l’appunto un’appendice dove - accanto alle prescrizioni del diritto - nell’ambito dell’etica della pubblica amministrazione di tradizione anglosassone, ci si accinge a elaborare uno Schema di codice etico che potrebbe applicarsi tanto ai funzionari pubblici quanto ai politici. L’intento, pur tenendo conto del realismo politico, è di creare le condizioni per comportamenti virtuosi e corretti attuati da politici e funzionari pubblici nell’esercizio delle proprie funzioni. Si ritiene, infatti, che l’etica applicata alla politica e alla PA favorisca un processo decisionale più trasparente e risponda adeguatamente alle richiesta di accountability sempre più forte proveniente da tutti gli stakeholders, siano essi cittadini, elettori, gruppi di interesse e di pressione.

Lo spoils system fa male alla democrazia? : politica e pubblica amministrazione / N. Pasini. - Torino : Giappichelli, 2014 Feb. - ISBN 9788834847541.

Lo spoils system fa male alla democrazia? : politica e pubblica amministrazione

N. Pasini
2014

Abstract

In democrazia è fondamentale il rapporto fra governanti e governati, attraverso una relazione duale e di reciprocità. Su questo rapporto, per dirla con Robert Dahl, si fonda sia la responsiveness (rispondenza) dove il politico (P) viene legittimamente eletto dai cittadini e deve rispondere del suo operato, sia l’accountability (il dovere di render conto) che si applica tanto al politico quanto ai funzionari della pubblica amministrazione (PA). Nel corso del tempo, la netta separazione (semmai sia esistita) tra P e PA – dove alla P si attribuisce l’attività decisionale che in ultima istanza vincola la collettività, mentre alla PA si attribuisce la mera esecuzione delle decisioni prese in sede politica – ha lasciato spazio a un ruolo “politico” delle burocrazie pubbliche. E’ sempre più evidente come le politiche pubbliche vengano implementate attraverso gli apparati amministrativi serventi. Se è vero che la burocrazia è l’apparato che “serve” il ceto politico, da essa dipendono le condizioni per la realizzazione delle politiche pubbliche, tant’è che in diversi settori strategici siamo di fronte alla cosiddetta burocratizzazione della politica e non alla ‘potenza’ e all’invasività della politica. Attribuendo così un ruolo attivo alla burocrazia nel sistema politico democratico, si apre una questione normativa relativa agli orientamenti di valore che emergono dai burocrati, proprio perché questi valori potrebbero essere in disaccordo con quelli espressi dal ceto politico legittimamente eletto. In effetti, se PA esprime valori propri, sia pur rispettosi delle regole dello stato di diritto, ma in aperto conflitto con alcuni valori e con l’orientamento normativo delle politiche pubbliche cui fanno riferimento i politici eletti democraticamente, allora i rapporti tra P e PA rispetto alle decisioni da prendere entrano in collisione; sarebbe invece auspicabile una soluzione dove l’operato del governo induca a una sostanziale collaborazione con l’amministrazione. La presente edizione, rispetto alla precedente, oltre ad aggiornare il capitolo III relativamente all’evoluzione del sistema politico italiano e alle principali riforme della pubblica amministrazione e alla dirigenza (soprattutto in relazione alla politica), contiene per l’appunto un’appendice dove - accanto alle prescrizioni del diritto - nell’ambito dell’etica della pubblica amministrazione di tradizione anglosassone, ci si accinge a elaborare uno Schema di codice etico che potrebbe applicarsi tanto ai funzionari pubblici quanto ai politici. L’intento, pur tenendo conto del realismo politico, è di creare le condizioni per comportamenti virtuosi e corretti attuati da politici e funzionari pubblici nell’esercizio delle proprie funzioni. Si ritiene, infatti, che l’etica applicata alla politica e alla PA favorisca un processo decisionale più trasparente e risponda adeguatamente alle richiesta di accountability sempre più forte proveniente da tutti gli stakeholders, siano essi cittadini, elettori, gruppi di interesse e di pressione.
feb-2014
spoils system; politica; pubblica amministrazione; democrazia; burocrazia; potere; Max Weber; responsabilità; neutralità; etica; valori; pluralismo; accountability; deontologia; teleologia; cittadinanza; liberalismo; multiculturalismo; decision making; policy making; ethos professionale; ethos istituzionale; ethos politico-partitico; sistema politico italiano; cultura politica; sistema partitico; legge elettorale; funzionari; dirigenza; civil service; codice di comportamento; codice etico; stakeholders
Settore SPS/04 - Scienza Politica
Centro Interdipartimentale "Innovazione e Cambiamento Organizzativo nell'Amministrazione Pubblica" - ICONA
Lo spoils system fa male alla democrazia? : politica e pubblica amministrazione / N. Pasini. - Torino : Giappichelli, 2014 Feb. - ISBN 9788834847541.
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