La relazione, redatta in forma scritta e in lingua francese, è stata letta al seminario svoltosi in Bergamo il 28-29 novembre 2014 sul tema "L'office du juge" ed è stata diretta a un pubblico di studiosi belgi, francesi, italiani e tedeschi. Si è occupata di due temi. Il primo è la distinzione positiva e concettuale fra eccezioni in senso stretto e in senso lato, recepita dal diritto romano. Si è dato conto del revirement giurisprudenziale (a partire da alcune pronunce della S.C. degli anni 2000) sul criterio di distinzione fra i due tipi di eccezione e lo si è valutato alla luce delle esigenze pratiche poste dall'introduzione, nel 1990, di un rigido sistema di preclusioni per l'esercizio dei poteri della parte. Il secondo riguarda i limiti della possibilità di sollevare nuove eccezioni in senso lato e di compiere nuove allegazioni di fatti nel giudizio di appello. Il problema è stato trattato alla luce di recenti (2013) pronunce della S.C. e di alcuni studi dottrinali degli anni 2000 (Buoncristiani e Cavallini) che capovolgono il metodo di indagine. Infine si è affrontato il problema della nozione di "indispensabilità" delle nuove prove in appello, tentando di delinearne il contenuto sul piano della sociologia del giudizio.
Pouvoirs du juge et questions sur le fond dans le système des forclusions en droit italien / E. Merlin. ((Intervento presentato al convegno L'office du juge tenutosi a Bergamo nel 2014.
Pouvoirs du juge et questions sur le fond dans le système des forclusions en droit italien
E. MerlinPrimo
2014
Abstract
La relazione, redatta in forma scritta e in lingua francese, è stata letta al seminario svoltosi in Bergamo il 28-29 novembre 2014 sul tema "L'office du juge" ed è stata diretta a un pubblico di studiosi belgi, francesi, italiani e tedeschi. Si è occupata di due temi. Il primo è la distinzione positiva e concettuale fra eccezioni in senso stretto e in senso lato, recepita dal diritto romano. Si è dato conto del revirement giurisprudenziale (a partire da alcune pronunce della S.C. degli anni 2000) sul criterio di distinzione fra i due tipi di eccezione e lo si è valutato alla luce delle esigenze pratiche poste dall'introduzione, nel 1990, di un rigido sistema di preclusioni per l'esercizio dei poteri della parte. Il secondo riguarda i limiti della possibilità di sollevare nuove eccezioni in senso lato e di compiere nuove allegazioni di fatti nel giudizio di appello. Il problema è stato trattato alla luce di recenti (2013) pronunce della S.C. e di alcuni studi dottrinali degli anni 2000 (Buoncristiani e Cavallini) che capovolgono il metodo di indagine. Infine si è affrontato il problema della nozione di "indispensabilità" delle nuove prove in appello, tentando di delinearne il contenuto sul piano della sociologia del giudizio.Pubblicazioni consigliate
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