«DARE FORMA ALL'ANIMA NASCOSTA». LA RETORICA DELLA COMPARAZIONE NELL'OPERA DI CAMILLO SBARBARO

«Giving shape to the hidden soul»: the rhetorical comparison in the works by Camillo Sbarbaro This thesis analyzes the poetic and prose production by Camillo Sbarbaro starting from a rhetorical point of view and it particularly focuses on the use of simile and metaphor. Firstly, the analysis outlines the main typologies of structures in the rhetorical comparison of the Italian poet, and then it considers the possible sources of the most significant analogies of Sbarbaro’s lyric production (eyes, tears, sorrow) comparing Sbarbaro’s works with the most significant poetic experiences developing in France and Italy in the XIX century and at the beginning of the XX century (with a special attention to the prose work by Leopardi). The present analysis studies the poetry collection "Resine" (1911) and "Pianissimo" (1914). Furthermore, the research includes the study of the first lyrical prose by Sbarbaro, "Trucioli" (1920) in order to examine the formal and functional changes of the rhetoric device in the passage from the poetic writing to the more recent genre of the fragment. This study ends with the examination of some iconographic sources of the metaphors used in the lyrical prose "Oppi".

Il lavoro di tesi analizza la produzione poetica e prosastica di Camillo Sbarbaro a partire da un punto di vista retorico, focalizzando particolarmente l’attenzione sui modi e sulle forme della similitudine e della metafora. Dopo aver delineato le principali tipologie strutturali utilizzate nella retorica di comparazione del poeta ligure, l’analisi si sofferma sulla definizione di alcune possibili fonti dei campi analogici più rilevanti della lirica sbarbariana (gli occhi, le lacrime, il dolore), mettendo in rapporto l’opera dello scrittore ligure con le più significative esperienze liriche francesi e italiane dell’Ottocento e del primo Novecento (con particolare riguardo al Leopardi prosatore). Le opere prese in considerazione sono le raccolte poetiche "Resine" (1911) e "Pianissimo" (1914). Vengono poi ampliate le direttrici di ricerca, includendo nell’indagine anche la prima opera di prosa lirica di Sbarbaro, "Trucioli" (1920), in modo da esaminare i mutamenti formali e funzionali dell’elemento retorico nel passaggio dalla scrittura poetica a un genere di recente affermazione come quello del frammento. Lo studio si conclude con l’identificazione di alcune fonti iconografiche alla base delle strutture metaforiche contenute all’interno della prosa lirica "Oppi".