Many studies about the relationship between clergymen and local communities in late medieval period stress that the border separating the two spheres was unclear. Priests were chosen by the parishioners, had an approximate background and frequently acted tamquam seculares, as they were “almost lay people”. This image is also largely applicable to the Milanese territory, a region in which it is commonly assumed that a clearer separation between ecclesiastical and lay worlds was an achievement of Carlo Borromeo’s initiatives. However, the accurate analisys of the existing primary sources about the fifteenth-century Milanese countryside suggests a slightly different picture. Particularly, a stronger propensity to “mark the difference” between priests and local societies, such as between lay communities and parishes.

Tratto comune a molte ricerche dedicate al rapporto tra sacerdoti e società locale in età tardo medievale è il rilievo posto sull’incertezze del confine che separa i parrocchiani dai loro curati. Rettori eletti dalla comunità, formati in maniera malcerta, spesso agenti “tamquam seculares”, appaiono volentieri descrivibili come “quasi laici”. E’ questa un’immagine per molti aspetti valida anche per il territorio milanese, e certamente utile per apprezzare la portata dell’azione borromaica, tanto concentrata proprio sulla definizione di un più netto confine tra mondo ecclesiastico e mondo secolare. Attraverso un’analisi puntuale della documentazione disponibile per le campagne milanesi del Quattrocento (atti privati, sindacati comunitari, elezioni parrocchiali, testamenti di laici ed ecclesiastici, visite pastorali…) è tuttavia forse possibile proporre un quadro un poco differente rispetto a quello più corrente, verificare una propensione a marcare la “separatezza” del sacerdote rispetto alla società locale –e della comunità laica rispetto alla parrocchia- più forte rispetto a quanto comunemente ritenuto.

Il posto del prete : sacerdoti, parrocchie e comunità locali nelle campagne milanesi del Quattrocento / F. Del Tredici - In: Prima di Carlo Borromeo : istituzioni, religione e società agli inizi del Cinquecento / [a cura di] A. Rocca, P. Vismara. - Milano : Biblioteca Ambrosiana, 2012. - ISBN 9788878707269. - pp. 243-268

Il posto del prete : sacerdoti, parrocchie e comunità locali nelle campagne milanesi del Quattrocento

F. Del Tredici
2012

Abstract

Many studies about the relationship between clergymen and local communities in late medieval period stress that the border separating the two spheres was unclear. Priests were chosen by the parishioners, had an approximate background and frequently acted tamquam seculares, as they were “almost lay people”. This image is also largely applicable to the Milanese territory, a region in which it is commonly assumed that a clearer separation between ecclesiastical and lay worlds was an achievement of Carlo Borromeo’s initiatives. However, the accurate analisys of the existing primary sources about the fifteenth-century Milanese countryside suggests a slightly different picture. Particularly, a stronger propensity to “mark the difference” between priests and local societies, such as between lay communities and parishes.
Tratto comune a molte ricerche dedicate al rapporto tra sacerdoti e società locale in età tardo medievale è il rilievo posto sull’incertezze del confine che separa i parrocchiani dai loro curati. Rettori eletti dalla comunità, formati in maniera malcerta, spesso agenti “tamquam seculares”, appaiono volentieri descrivibili come “quasi laici”. E’ questa un’immagine per molti aspetti valida anche per il territorio milanese, e certamente utile per apprezzare la portata dell’azione borromaica, tanto concentrata proprio sulla definizione di un più netto confine tra mondo ecclesiastico e mondo secolare. Attraverso un’analisi puntuale della documentazione disponibile per le campagne milanesi del Quattrocento (atti privati, sindacati comunitari, elezioni parrocchiali, testamenti di laici ed ecclesiastici, visite pastorali…) è tuttavia forse possibile proporre un quadro un poco differente rispetto a quello più corrente, verificare una propensione a marcare la “separatezza” del sacerdote rispetto alla società locale –e della comunità laica rispetto alla parrocchia- più forte rispetto a quanto comunemente ritenuto.
clero; comunità; istituzioni ecclesiastiche
Settore M-STO/01 - Storia Medievale
2012
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