Come nota Tocqueville, “mano a mano che le condizioni si fanno eguali, si trova un numero sempre crescente di individui che, non essendo più abbastanza ricchi né potenti da esercitare un grande influsso sulla sorte dei loro simili, hanno acquisto tuttavia, o hanno conservato, abbastanza capacità e beni da poter basare a se stessi. Costoro non debbono nulla a nessuno, non si aspettano, diciamo, niente da nessuno: si abituano a considerarsi sempre separatamente e si compiacciono di pensare che tutto il destino è nelle loro mani'. Dopo aver mostrato che la perdita di legami sociali è una delle patologie più gravi cha affliggono la democrazia, intesa da Tocqueville non solo come forma di governo, ma anche come assetto sociale, l'intervento metterà in evidenza luci e ombre della comunità di Clarens descritta da Rousseau. In Questo luogo idilliaco, se non utopistico, in questo 'mondo di unanimità dove, come nella società del Contratto, nessuna volontà particolare può isolarsi dalla volontà generale', gli uomini sembrano capaci di stringere legami sociali puri e autentici. Come verrà chiarito nelle conclusioni, però, anche questi legami, alla fine, si spezzano, non solo perché la felicità dell'uomo è inevitabilmente destinata ad essere effimera e fragile, ma anche perché sembra impossibile conciliare le esigenze individuali e le aspettative altrui, cercando di non essere né troppo vicini né troppo lontani dagli altri per riuscire a vedere se stessi.

Intervento sul problema del legame sociale nella Nuova Eloisa e nella Democrazia in America / A. Ceron. ((Intervento presentato al convegno Giornata di studi nel 300° anniversario della nascita di Jean-Jacques Rousseau e nel 250° della pubblicazione del Contratto sociale: I dilemmi della democrazia. Rousseau tra Tocqueville e Marx tenutosi a Fondazione Luigi Firpo di Torino nel 2012.

Intervento sul problema del legame sociale nella Nuova Eloisa e nella Democrazia in America

A. Ceron
Primo
2012

Abstract

Come nota Tocqueville, “mano a mano che le condizioni si fanno eguali, si trova un numero sempre crescente di individui che, non essendo più abbastanza ricchi né potenti da esercitare un grande influsso sulla sorte dei loro simili, hanno acquisto tuttavia, o hanno conservato, abbastanza capacità e beni da poter basare a se stessi. Costoro non debbono nulla a nessuno, non si aspettano, diciamo, niente da nessuno: si abituano a considerarsi sempre separatamente e si compiacciono di pensare che tutto il destino è nelle loro mani'. Dopo aver mostrato che la perdita di legami sociali è una delle patologie più gravi cha affliggono la democrazia, intesa da Tocqueville non solo come forma di governo, ma anche come assetto sociale, l'intervento metterà in evidenza luci e ombre della comunità di Clarens descritta da Rousseau. In Questo luogo idilliaco, se non utopistico, in questo 'mondo di unanimità dove, come nella società del Contratto, nessuna volontà particolare può isolarsi dalla volontà generale', gli uomini sembrano capaci di stringere legami sociali puri e autentici. Come verrà chiarito nelle conclusioni, però, anche questi legami, alla fine, si spezzano, non solo perché la felicità dell'uomo è inevitabilmente destinata ad essere effimera e fragile, ma anche perché sembra impossibile conciliare le esigenze individuali e le aspettative altrui, cercando di non essere né troppo vicini né troppo lontani dagli altri per riuscire a vedere se stessi.
30-mag-2012
Settore M-FIL/06 - Storia della Filosofia
Settore SPS/02 - Storia delle Dottrine Politiche
www.fondazionefirpo.it/l-attivita/convegni-scientifici
Intervento sul problema del legame sociale nella Nuova Eloisa e nella Democrazia in America / A. Ceron. ((Intervento presentato al convegno Giornata di studi nel 300° anniversario della nascita di Jean-Jacques Rousseau e nel 250° della pubblicazione del Contratto sociale: I dilemmi della democrazia. Rousseau tra Tocqueville e Marx tenutosi a Fondazione Luigi Firpo di Torino nel 2012.
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