Il latte e tutta la sua filiera rappresentano un elemento caratterizzante dell’agroalimentare italiano. In questo panorama gioca un ruolo di primo piano Regione Lombardia con le sue 6.500 stalle di bovini da latte, tra cui 3.500 aziende specializzate e un parco di sole frisone che supera i 500.000 capi, con una produttività media annua per capo che sfiora i 100 quintali/anno, capace di coprire da sola il 40% dell’intera produzione nazionale. Questa eccellenza produttiva rappresenta la base su cui sono nati alcuni dei più importanti prodotti DOP del nostro agroalimentare, oltre che un traino per l’innovazione dell’intera filiera, dalla mangimistica all’industria lattiero-casearia. Un’innovazione che deve consentire ai nostri allevatori di produrre un latte di alta qualità e sanità e allo stesso tempo di poter vedere remunerato il loro lavoro. Senza dubbio la mastite, oggetto di questo quaderno, rappresenta oggi uno dei problemi più rilevanti dell’allevamento delle bovine da latte, impattando sia sul benessere animale e sulla qualità del prodotto latte, sia sul reddito dell’allevatore a causa dei costi per la gestione veterinaria della patologia, senza considerare le perdite causate dall’uscita anticipata delle bovine dal ciclo produttivo. Sostenendo il progetto “Applicazione di sistemi molecolari innovativi per il controllo in campo delle mastiti bovine - MASTFIELD”, Regione Lombardia ha voluto rafforzare le azioni di ricerca sulla mastite. In questa pubblicazione sono raccolti e presentati i risultati di tre anni di sperimentazione. In particolare i risultati del progetto offrono agli allevatori da un lato l’opportunità di disporre di un sistema innovativo, basato su marcatori molecolari, per selezionare animali che presentano valori costantemente alti o bassi di cellule somatiche, misura correntemente usata come indicatore di mastite; dall’altro un sistema diagnostico rapido in grado di identificare direttamente in allevamento tra i ceppi del batterio Staphylococcus aureus, responsabile della patologia, quelli maggiormente patogeni e diffusivi, per una lotta più mirata, tempestiva ed efficace.
Mastiti Bovine: metodi innovativi per il controllo in campo / M. Luini, B. Castiglioni, R. Capoferri, F. Vezzoli, P. Cremonesi, R. Piccinini, E. Capra, S. Biffani, M. Del Corvo, A. Pedretti, G. Minozzi, J. Williams. - Milano : Regione Lombardia, 2014 Jun 01. (QUADERNI DELLA RICERCA)
Mastiti Bovine: metodi innovativi per il controllo in campo
R. Piccinini;G. MinozziPenultimo
;
2014
Abstract
Il latte e tutta la sua filiera rappresentano un elemento caratterizzante dell’agroalimentare italiano. In questo panorama gioca un ruolo di primo piano Regione Lombardia con le sue 6.500 stalle di bovini da latte, tra cui 3.500 aziende specializzate e un parco di sole frisone che supera i 500.000 capi, con una produttività media annua per capo che sfiora i 100 quintali/anno, capace di coprire da sola il 40% dell’intera produzione nazionale. Questa eccellenza produttiva rappresenta la base su cui sono nati alcuni dei più importanti prodotti DOP del nostro agroalimentare, oltre che un traino per l’innovazione dell’intera filiera, dalla mangimistica all’industria lattiero-casearia. Un’innovazione che deve consentire ai nostri allevatori di produrre un latte di alta qualità e sanità e allo stesso tempo di poter vedere remunerato il loro lavoro. Senza dubbio la mastite, oggetto di questo quaderno, rappresenta oggi uno dei problemi più rilevanti dell’allevamento delle bovine da latte, impattando sia sul benessere animale e sulla qualità del prodotto latte, sia sul reddito dell’allevatore a causa dei costi per la gestione veterinaria della patologia, senza considerare le perdite causate dall’uscita anticipata delle bovine dal ciclo produttivo. Sostenendo il progetto “Applicazione di sistemi molecolari innovativi per il controllo in campo delle mastiti bovine - MASTFIELD”, Regione Lombardia ha voluto rafforzare le azioni di ricerca sulla mastite. In questa pubblicazione sono raccolti e presentati i risultati di tre anni di sperimentazione. In particolare i risultati del progetto offrono agli allevatori da un lato l’opportunità di disporre di un sistema innovativo, basato su marcatori molecolari, per selezionare animali che presentano valori costantemente alti o bassi di cellule somatiche, misura correntemente usata come indicatore di mastite; dall’altro un sistema diagnostico rapido in grado di identificare direttamente in allevamento tra i ceppi del batterio Staphylococcus aureus, responsabile della patologia, quelli maggiormente patogeni e diffusivi, per una lotta più mirata, tempestiva ed efficace.File | Dimensione | Formato | |
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