Con lo scopo di identificare tratti di tolleranza utilizzabili in programmi di miglioramento genetico indirizzati alla creazione/selezione di portainnesti resistenti alla clorosi ferrica sono stati analizzati due genotipi a diverso grado di tolleranza: M1, tollerante la clorosi e 101.14, suscettibile. Talee radicate sono state allevate in coltura idroponica in condizioni di: i) controllo (+Fe); ii) assenza di Fe (-Fe); iii) presenza di calcare attivo (+FeBic). Al termine di 10 giorni di allevamento sono stati determinati alcuni dei principali parametri legati agli scambi gassosi fogliari. In generale, M1 allevato in presenza di bicarbonato mostrava un comportamento simile al controllo, mentre in 101.14 sia l’assenza di Fe che la condizione +FeBic causavano effetti negativi sui parametri analizzati. Il contenuto di macro- e microelementi di radici e foglie, determinato tramite ICP-MS, mostrava variazioni significative tra i due genotipi nelle diverse condizione di allevamento. Attraverso dosaggio spettrofotometrico e analisi western blotting sono stati analizzati i principali meccanismi indotti dalla Fe carenza in piante a Strategia I (FC-R, H+-ATPasi, IRT1, PEPC) ed alcune delle principali attività della glicolisi e della via dei pentoso fosfati (G3P-DH, G6P-DH). Mentre 101.14 esibiva in ogni trattamento scarsa attivazione della Strategia I, in radici di M1 si segnalava un sensibile incremento delle attività testate. In particolare, al ridursi della disponibilità di Fe, si è osservata la presenza di una forma di H+-ATPasi (P-type) che l’analisi nHPLC-ESI-MS/MS ha identificato come H+-ATPasi con delezione dell’N terminale. Ulteriori indagini mediante western blotting sono state condotte utilizzando anticorpi contro le estremità C ed N terminali dell’H+-ATPasi, le proteine 14.3.3, la Thr-P e le MAPKinasi. Nel loro insieme, i risultati ottenuti suggeriscono la possibilità che in M1 allevato in condizioni di Fe carenza sia attivo un meccanismo di regolazione post-traduzionale che favorirebbe la transizione e il mantenimento della forma attiva dell’ H+-ATPasi.
Identificazione di meccanismi fisiologici e biochimici di tolleranza la clorosi ferrica in portainnesti di vite / S. Donnini, P. De Nisi, B. Prinsi, G. Vigani, G. Zocchi. ((Intervento presentato al 31. convegno Convegno Nazionale Società Italiana di Chimica Agraria tenutosi a Napoli nel 2013.
Identificazione di meccanismi fisiologici e biochimici di tolleranza la clorosi ferrica in portainnesti di vite
S. DonniniPrimo
;P. De NisiSecondo
;B. Prinsi;G. ViganiPenultimo
;G. ZocchiUltimo
2013
Abstract
Con lo scopo di identificare tratti di tolleranza utilizzabili in programmi di miglioramento genetico indirizzati alla creazione/selezione di portainnesti resistenti alla clorosi ferrica sono stati analizzati due genotipi a diverso grado di tolleranza: M1, tollerante la clorosi e 101.14, suscettibile. Talee radicate sono state allevate in coltura idroponica in condizioni di: i) controllo (+Fe); ii) assenza di Fe (-Fe); iii) presenza di calcare attivo (+FeBic). Al termine di 10 giorni di allevamento sono stati determinati alcuni dei principali parametri legati agli scambi gassosi fogliari. In generale, M1 allevato in presenza di bicarbonato mostrava un comportamento simile al controllo, mentre in 101.14 sia l’assenza di Fe che la condizione +FeBic causavano effetti negativi sui parametri analizzati. Il contenuto di macro- e microelementi di radici e foglie, determinato tramite ICP-MS, mostrava variazioni significative tra i due genotipi nelle diverse condizione di allevamento. Attraverso dosaggio spettrofotometrico e analisi western blotting sono stati analizzati i principali meccanismi indotti dalla Fe carenza in piante a Strategia I (FC-R, H+-ATPasi, IRT1, PEPC) ed alcune delle principali attività della glicolisi e della via dei pentoso fosfati (G3P-DH, G6P-DH). Mentre 101.14 esibiva in ogni trattamento scarsa attivazione della Strategia I, in radici di M1 si segnalava un sensibile incremento delle attività testate. In particolare, al ridursi della disponibilità di Fe, si è osservata la presenza di una forma di H+-ATPasi (P-type) che l’analisi nHPLC-ESI-MS/MS ha identificato come H+-ATPasi con delezione dell’N terminale. Ulteriori indagini mediante western blotting sono state condotte utilizzando anticorpi contro le estremità C ed N terminali dell’H+-ATPasi, le proteine 14.3.3, la Thr-P e le MAPKinasi. Nel loro insieme, i risultati ottenuti suggeriscono la possibilità che in M1 allevato in condizioni di Fe carenza sia attivo un meccanismo di regolazione post-traduzionale che favorirebbe la transizione e il mantenimento della forma attiva dell’ H+-ATPasi.Pubblicazioni consigliate
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