Recentemente è stata evidenziata l’importanza del momento della somministrazione di un farmaco nel determinare il successo e la tollerabilità di una terapia. Le manifestazioni associate a numerose patologie croniche, infatti, così come la farmacocinetica e la farmacodinamica di molti composti biologicamente attivi, sono influenzate dai ritmi temporali che caratterizzano l'andamento di gran parte dei parametri fisiologici. Pertanto, trattamenti cronoterapici volti a fornire al paziente la dose appropriata del farmaco richiesto nel momento in cui il suo effetto è soprattutto necessario sono di attuale e crescente interesse. Nel campo del drug delivery particolare attenzione è stata rivolta al rilascio pulsante o ritardato di farmaci, che consente di ottenere fasi di latenza di durata programmabile dopo la somministrazione. Al termine del tempo di latenza, il rilascio può essere attivato da stimoli esterni (es. chimici, termici o magnetici) o dipendere esclusivamente da meccanismi intrinseci alla formulazione. E' questo il caso dei sistemi tempo-dipendenti, la cui performance è pertanto svincolata da variabili fisiologiche quali il pH, la forza ionica e la temperatura dei fluidi corporei. A causa delle limitazioni imposte dal transito gastrointestinale, il design di sistemi a rilascio ritardato destinati alla somministrazione orale può essere unicamente finalizzato al trattamento di condizioni patologiche che mostrano variazioni circadiane o ultradiane nella rispettiva sintomatologia. In particolare, tali sistemi si configurano come vantaggiosi nel trattamento di patologie con manifestazioni notturne o al risveglio, quali cardiomiopatie ischemiche, asma bronchiale, artrite reumatoide ed alcune turbe del sonno, di cui, assunti prima del riposo notturno, renderebbero attuabile la cronoterapia farmacologica senza influire negativamente sulla compliance da parte del paziente. Gli stessi sistemi, inoltre, potrebbero essere sfruttati ai fini di un rilascio ripetuto, potenzialmente utile per fare fronte a regimi di somministrazione giornaliera multipla nel caso di farmaci inadatti ad essere formulati per il rilascio prolungato, o di una cessione selettiva al colon secondo un approccio di tipo tempo-dipendente. Sulla base degli importanti razionali menzionati, le strategie formulative descritte per ottenere il rilascio ritardato di farmaci somministrati oralmente sono numerose, e la presente relazione propone una sintetica disamina di quelle che, per risultati o fattibilità, rivestono maggiore interesse.

Forme farmaceutiche a rilascio ritardato per trattamenti cronoterapici / A. Maroni - In: Atti del 54° Simposio AFI[s.l] : Tipolitografia Manfredi, Varese, 2014 Jun. - pp. 121-121 (( Intervento presentato al 54. convegno Simposio AFI tenutosi a Rimini nel 2014.

Forme farmaceutiche a rilascio ritardato per trattamenti cronoterapici

A. Maroni
Primo
2014

Abstract

Recentemente è stata evidenziata l’importanza del momento della somministrazione di un farmaco nel determinare il successo e la tollerabilità di una terapia. Le manifestazioni associate a numerose patologie croniche, infatti, così come la farmacocinetica e la farmacodinamica di molti composti biologicamente attivi, sono influenzate dai ritmi temporali che caratterizzano l'andamento di gran parte dei parametri fisiologici. Pertanto, trattamenti cronoterapici volti a fornire al paziente la dose appropriata del farmaco richiesto nel momento in cui il suo effetto è soprattutto necessario sono di attuale e crescente interesse. Nel campo del drug delivery particolare attenzione è stata rivolta al rilascio pulsante o ritardato di farmaci, che consente di ottenere fasi di latenza di durata programmabile dopo la somministrazione. Al termine del tempo di latenza, il rilascio può essere attivato da stimoli esterni (es. chimici, termici o magnetici) o dipendere esclusivamente da meccanismi intrinseci alla formulazione. E' questo il caso dei sistemi tempo-dipendenti, la cui performance è pertanto svincolata da variabili fisiologiche quali il pH, la forza ionica e la temperatura dei fluidi corporei. A causa delle limitazioni imposte dal transito gastrointestinale, il design di sistemi a rilascio ritardato destinati alla somministrazione orale può essere unicamente finalizzato al trattamento di condizioni patologiche che mostrano variazioni circadiane o ultradiane nella rispettiva sintomatologia. In particolare, tali sistemi si configurano come vantaggiosi nel trattamento di patologie con manifestazioni notturne o al risveglio, quali cardiomiopatie ischemiche, asma bronchiale, artrite reumatoide ed alcune turbe del sonno, di cui, assunti prima del riposo notturno, renderebbero attuabile la cronoterapia farmacologica senza influire negativamente sulla compliance da parte del paziente. Gli stessi sistemi, inoltre, potrebbero essere sfruttati ai fini di un rilascio ripetuto, potenzialmente utile per fare fronte a regimi di somministrazione giornaliera multipla nel caso di farmaci inadatti ad essere formulati per il rilascio prolungato, o di una cessione selettiva al colon secondo un approccio di tipo tempo-dipendente. Sulla base degli importanti razionali menzionati, le strategie formulative descritte per ottenere il rilascio ritardato di farmaci somministrati oralmente sono numerose, e la presente relazione propone una sintetica disamina di quelle che, per risultati o fattibilità, rivestono maggiore interesse.
Settore CHIM/09 - Farmaceutico Tecnologico Applicativo
giu-2014
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