Gli interventi da attuare sul paziente con disturbi d’ansia includono sia trattamenti farmacologici che psicologici. Per attuare interventi preventivi occorre fornire un trattamento psicoeducativo sia al paziente che ai familiari in modo che possano riconoscere gli eventi che sono dei 'trigger'‘per il pazient, sia individuali che familiari o sociali, così da poter prevenire l’attacco d’ansia acuta. Il riconoscimento dei fattori di rischio e di quelli protettivi sono di significativa importanza per evitare la ricaduta del soggetto. Fondamentale si dimostra la diagnosi differenziale: vi sono delle condizioni mediche generali che possono aggravare o mimare il sintomo-ansia: Condizioni endocrine Condizioni cardiovascolari Condizioni respiratorie Condizioni metaboliche Condizioni neurologiche Disfunzioni vestibolari, epilessia del lobo temporale, demenza precoce, disturbi gastrointestinali,, ematologivci, genitourinari, e tutte le malattie croniche soprattutto se a prognosi infausta. In questi casi se il paziente è ricoverato, una quota d’ansia elevata con condotte di agitazione e di angoscia incontrollabili richiedono un intervento informativo anche per gli operatori che sono a contatto quotidiano con il soggetto. Riconoscere e differenziare permette l’atteggiamento adeguato, privo di aggressività repressa nei riguardi del paziente e di richieste di maggior contenimento ai familiari e agli psichiatri chiamati a intervenire. Molto spesso sia nei gruppi terapeutici che nelle famiglie si creano dei feed-back relazionali che incidono negativamente su tutto il sistema familiare o di cura. Gli interventi che coinvolgono i diversi sistemi di cura e la famiglia raggiungono risultati significativi sulla diminuzione del clima emotivo familiare o di reparto giunto ad essere troppo emotivamente carico con il rischio di collusione negli agiti del paziente. Nella presente relazione verranno illustrati diversi casi clinici di intervento sul gruppo familiare o sul gruppo del sistema curante per evidenziare i principali aspetti incidenti positivamente in senso preventivo rispetto alla condotta d’ansia manifesta e di agitazione psicomotoria.

“Non ho più il controllo del mio corpo e la mente vive di fantasmi” : interventi paziente-famiglia-operatori come prevenzione dell’ansia nell’ospedale generale / C. Bressi. ((Intervento presentato al 46. convegno Nutrire la Mente: dalla prevenzione alla riabilitazione tenutosi a Milano nel 2012.

“Non ho più il controllo del mio corpo e la mente vive di fantasmi” : interventi paziente-famiglia-operatori come prevenzione dell’ansia nell’ospedale generale

C. Bressi
2012

Abstract

Gli interventi da attuare sul paziente con disturbi d’ansia includono sia trattamenti farmacologici che psicologici. Per attuare interventi preventivi occorre fornire un trattamento psicoeducativo sia al paziente che ai familiari in modo che possano riconoscere gli eventi che sono dei 'trigger'‘per il pazient, sia individuali che familiari o sociali, così da poter prevenire l’attacco d’ansia acuta. Il riconoscimento dei fattori di rischio e di quelli protettivi sono di significativa importanza per evitare la ricaduta del soggetto. Fondamentale si dimostra la diagnosi differenziale: vi sono delle condizioni mediche generali che possono aggravare o mimare il sintomo-ansia: Condizioni endocrine Condizioni cardiovascolari Condizioni respiratorie Condizioni metaboliche Condizioni neurologiche Disfunzioni vestibolari, epilessia del lobo temporale, demenza precoce, disturbi gastrointestinali,, ematologivci, genitourinari, e tutte le malattie croniche soprattutto se a prognosi infausta. In questi casi se il paziente è ricoverato, una quota d’ansia elevata con condotte di agitazione e di angoscia incontrollabili richiedono un intervento informativo anche per gli operatori che sono a contatto quotidiano con il soggetto. Riconoscere e differenziare permette l’atteggiamento adeguato, privo di aggressività repressa nei riguardi del paziente e di richieste di maggior contenimento ai familiari e agli psichiatri chiamati a intervenire. Molto spesso sia nei gruppi terapeutici che nelle famiglie si creano dei feed-back relazionali che incidono negativamente su tutto il sistema familiare o di cura. Gli interventi che coinvolgono i diversi sistemi di cura e la famiglia raggiungono risultati significativi sulla diminuzione del clima emotivo familiare o di reparto giunto ad essere troppo emotivamente carico con il rischio di collusione negli agiti del paziente. Nella presente relazione verranno illustrati diversi casi clinici di intervento sul gruppo familiare o sul gruppo del sistema curante per evidenziare i principali aspetti incidenti positivamente in senso preventivo rispetto alla condotta d’ansia manifesta e di agitazione psicomotoria.
8-ott-2012
Settore MED/25 - Psichiatria
Società Italiana di Psichiatria
“Non ho più il controllo del mio corpo e la mente vive di fantasmi” : interventi paziente-famiglia-operatori come prevenzione dell’ansia nell’ospedale generale / C. Bressi. ((Intervento presentato al 46. convegno Nutrire la Mente: dalla prevenzione alla riabilitazione tenutosi a Milano nel 2012.
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