Nel corso del seminario si sono esplorate le modalità con cui sono stati tenuti gruppi nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’ Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e dell’Ospedale di Niguarda, illustrandone l’organizzazione e i diversi modelli teorici. Per quanto riguarda l’esperienza di Niguarda si sono sviluppati i concetti del gruppo “transitorio”, nel setting, ed “eclettico”, nei discorsi e nelle pratiche di riferimento, in quanto adatto a intervenire su pazienti in fase acuta o particolarmente regrediti. L’esperienza è in corso da alcuni anni, pur con qualche discontinuità, e punta sul coinvolgimento delle diverse figure professionali, prefiggendosi, tra l’altro, di incidere positivamente sul clima di reparto, cosi come percepito sia dai degenti che dagli operatori. E’ stata descritta inoltre, l’esperienza del SPDC dell’ Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, che, per quanto assimilabile a quella precedente per alcuni aspetti di setting, contenuti e conduzione, puntava a coinvolgere i familiari, anche in funzione di uno sviluppo del percorso in fase successiva al ricovero. Il modello che è stato applicato per circa un decennio presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ Ospedale Maggiore Policlinico ha visto la costituzione di un gruppo aperto, per i pazienti ricoverati in reparto, con la conduzione di due terapeuti. Il tema della comunicazione condivisa all’interno del gruppo si è sviluppato sulle principali tematiche espresse dai pazienti a partire dallo scenario collettivo quotidiano e condiviso di reparto. L’aggressività e la sua gestione; le modalità decisionali della contenzione da parte del medico e le reazioni dei pazienti con le loro ricadute emotive e comportamentali sia sul singolo, sugli altri degenti e sul personale infermieristico; l’effetto della relazione e della comunicazione con i curanti sono emersi come i principali soggetti di discussione nel gruppo. L’ universalizzazione del problema, la condivisione e il confronto attivo in un ambiente contenitivo e protetto hanno permesso ai conduttori l’ elaborazione ‘possibile’ dei vari contenuti esplicitati dai partecipanti riducendo, tramite il confronto mediato con altre prospettive esplicative, l’eccessivo impatto emotivo dei differenti temi. Il lavoro di gruppo si è dimostrato per molti coinvolgente e soddisfacente: alcuni pazienti hanno chiesto di poter partecipare ai gruppi anche dopo la dimissione, diventando co-leader nelle discussioni e affermandosi come positivi agenti terapeutici all’interno del gruppo. Infatti, la loro esperienza in SPDC, già ‘vissuta ed elaborata’, veniva accolta come patrimonio esperienziale di efficace confronto. Inoltre, quando i familiari dei degenti accettavano, altri terapeuti si prendevano carico delle singole famiglie con interventi psicoeducativi. Spesso il tema con cui gli operatori iniziavano gli interventi familiari proveniva dai gruppi cui aveva partecipato il degente, cementando una comunicazione attiva ed efficace tra medici, pazienti e familiari. La partecipazione al seminario ha visto un piccolo gruppo di operatori eterogenei (infermieri, psicoterapeuti, terapisti della riabilitazione e psichiatri) che hanno contribuito alla vivacità del dibattito, su temi scottanti sui quali si confrontano quotidianamente gli operatori di un reparto psichiatrico, come la gestione dell’aggressività, il ricorso alla contenzione, l’appropriatezza degli interventi: la ricchezza dello scambio di esperienze e il confronto con diverse prospettive sia teoriche che applicative ha reso il lavoro in piccoli gruppi fecondo e aperto alla dimensione della pensabilità di tutti i partecipanti.

GRUPPO TERAPEUTICO NEL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA : LE DECLINAZIONI DELLA PSICOTERAPIA ISTITUZIONALE / C. Bressi, E. Rasi Caldogno, M. Cisima. ((Intervento presentato al 41. convegno Psicoterapia, curare con le parole, integrare con il nuovo, dimostrare con le neuroscienze tenutosi a Torino nel 2012.

GRUPPO TERAPEUTICO NEL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA : LE DECLINAZIONI DELLA PSICOTERAPIA ISTITUZIONALE

C. Bressi;
2012

Abstract

Nel corso del seminario si sono esplorate le modalità con cui sono stati tenuti gruppi nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’ Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e dell’Ospedale di Niguarda, illustrandone l’organizzazione e i diversi modelli teorici. Per quanto riguarda l’esperienza di Niguarda si sono sviluppati i concetti del gruppo “transitorio”, nel setting, ed “eclettico”, nei discorsi e nelle pratiche di riferimento, in quanto adatto a intervenire su pazienti in fase acuta o particolarmente regrediti. L’esperienza è in corso da alcuni anni, pur con qualche discontinuità, e punta sul coinvolgimento delle diverse figure professionali, prefiggendosi, tra l’altro, di incidere positivamente sul clima di reparto, cosi come percepito sia dai degenti che dagli operatori. E’ stata descritta inoltre, l’esperienza del SPDC dell’ Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, che, per quanto assimilabile a quella precedente per alcuni aspetti di setting, contenuti e conduzione, puntava a coinvolgere i familiari, anche in funzione di uno sviluppo del percorso in fase successiva al ricovero. Il modello che è stato applicato per circa un decennio presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ Ospedale Maggiore Policlinico ha visto la costituzione di un gruppo aperto, per i pazienti ricoverati in reparto, con la conduzione di due terapeuti. Il tema della comunicazione condivisa all’interno del gruppo si è sviluppato sulle principali tematiche espresse dai pazienti a partire dallo scenario collettivo quotidiano e condiviso di reparto. L’aggressività e la sua gestione; le modalità decisionali della contenzione da parte del medico e le reazioni dei pazienti con le loro ricadute emotive e comportamentali sia sul singolo, sugli altri degenti e sul personale infermieristico; l’effetto della relazione e della comunicazione con i curanti sono emersi come i principali soggetti di discussione nel gruppo. L’ universalizzazione del problema, la condivisione e il confronto attivo in un ambiente contenitivo e protetto hanno permesso ai conduttori l’ elaborazione ‘possibile’ dei vari contenuti esplicitati dai partecipanti riducendo, tramite il confronto mediato con altre prospettive esplicative, l’eccessivo impatto emotivo dei differenti temi. Il lavoro di gruppo si è dimostrato per molti coinvolgente e soddisfacente: alcuni pazienti hanno chiesto di poter partecipare ai gruppi anche dopo la dimissione, diventando co-leader nelle discussioni e affermandosi come positivi agenti terapeutici all’interno del gruppo. Infatti, la loro esperienza in SPDC, già ‘vissuta ed elaborata’, veniva accolta come patrimonio esperienziale di efficace confronto. Inoltre, quando i familiari dei degenti accettavano, altri terapeuti si prendevano carico delle singole famiglie con interventi psicoeducativi. Spesso il tema con cui gli operatori iniziavano gli interventi familiari proveniva dai gruppi cui aveva partecipato il degente, cementando una comunicazione attiva ed efficace tra medici, pazienti e familiari. La partecipazione al seminario ha visto un piccolo gruppo di operatori eterogenei (infermieri, psicoterapeuti, terapisti della riabilitazione e psichiatri) che hanno contribuito alla vivacità del dibattito, su temi scottanti sui quali si confrontano quotidianamente gli operatori di un reparto psichiatrico, come la gestione dell’aggressività, il ricorso alla contenzione, l’appropriatezza degli interventi: la ricchezza dello scambio di esperienze e il confronto con diverse prospettive sia teoriche che applicative ha reso il lavoro in piccoli gruppi fecondo e aperto alla dimensione della pensabilità di tutti i partecipanti.
8-giu-2012
Settore MED/25 - Psichiatria
Società Italiana di Psicoterapia Medica
GRUPPO TERAPEUTICO NEL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA : LE DECLINAZIONI DELLA PSICOTERAPIA ISTITUZIONALE / C. Bressi, E. Rasi Caldogno, M. Cisima. ((Intervento presentato al 41. convegno Psicoterapia, curare con le parole, integrare con il nuovo, dimostrare con le neuroscienze tenutosi a Torino nel 2012.
Conference Object
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/238486
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact