Introduzione: recenti studi clinici mostrano come una maggior Durata di Malattia non Trattata (DUI) nel Disturbo di Panico (DP) si associ alla successiva insorgenza di sintomi depressivi. L’obiettivo di questo studio consiste nel valutare i fattori sui quali agire con un intervento precoce cognitivo-comportamentale di gruppo (CBT) per ottenere un miglior outcome clinico in pazienti affetti da Disturbo di Panico. Materiali e metodi: sono stati reclutati consecutivamente 35 pazienti con diagnosi di Disturbo di panico secondo i criteri DSM IV-TR presso l’Unità Operativa di psichiatria, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano. Tutti i pazienti hanno eseguito una valutazione testale psicometrica al baseline (T0) e dopo 6 mesi (T1), mediante: Hamilton Rating Scale for Anxiety and Depression (HAM-A, HAM-D), Panic and Anticipatory Anxiety Scale (PAAAS) e Toronto Alexithymia Scale-20 items (TAS-20). Risultati: l’analisi statistica (Pearson’s correlation) ha evidenziato un’associazione significativa tra i punteggi HAM-D al T1 e HAM-A, PAAAS, numero e intensità degli attacchi di panico al T0 (p < 0,05). Al T0, i punteggi totali TAS-20, PAAAS e numero di attacchi di panico correlano significativamente (p < 0,05). Infine, coloro i quali hanno una DUI < 12 mesi presentano un maggiore Pensiero orientato all’esterno (TAS-20 F3) (p < 0,05). Conclusioni: I nostri risultati suggeriscono che un intervento cognitivo-comportamentale precoce, finalzzato a una migliore gestione del sintomo ansioso e al miglioramento del pensiero concreto, prevenga l’insorgenza dei sintomi depressivi nel lungo periodo in pazienti affetti da Disturbo di Panico.
TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE DI GRUPPO PER LA PREVENZIONE DELL’INSORGENZA DI SINTOMI DEPRESSIVI NEL DISTURBO DI PANICO / P. Dalla Valentina, S. Fronza, E.P. Nocito, V. Dell'Acqua, L. Castagna, A. Bielli, C. Bressi. ((Intervento presentato al 46. convegno Nutrire la mente dalla prevenzione alla riabilitazione oggi tenutosi a Milano nel 2012.
TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE DI GRUPPO PER LA PREVENZIONE DELL’INSORGENZA DI SINTOMI DEPRESSIVI NEL DISTURBO DI PANICO
C. BressiUltimo
2012
Abstract
Introduzione: recenti studi clinici mostrano come una maggior Durata di Malattia non Trattata (DUI) nel Disturbo di Panico (DP) si associ alla successiva insorgenza di sintomi depressivi. L’obiettivo di questo studio consiste nel valutare i fattori sui quali agire con un intervento precoce cognitivo-comportamentale di gruppo (CBT) per ottenere un miglior outcome clinico in pazienti affetti da Disturbo di Panico. Materiali e metodi: sono stati reclutati consecutivamente 35 pazienti con diagnosi di Disturbo di panico secondo i criteri DSM IV-TR presso l’Unità Operativa di psichiatria, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano. Tutti i pazienti hanno eseguito una valutazione testale psicometrica al baseline (T0) e dopo 6 mesi (T1), mediante: Hamilton Rating Scale for Anxiety and Depression (HAM-A, HAM-D), Panic and Anticipatory Anxiety Scale (PAAAS) e Toronto Alexithymia Scale-20 items (TAS-20). Risultati: l’analisi statistica (Pearson’s correlation) ha evidenziato un’associazione significativa tra i punteggi HAM-D al T1 e HAM-A, PAAAS, numero e intensità degli attacchi di panico al T0 (p < 0,05). Al T0, i punteggi totali TAS-20, PAAAS e numero di attacchi di panico correlano significativamente (p < 0,05). Infine, coloro i quali hanno una DUI < 12 mesi presentano un maggiore Pensiero orientato all’esterno (TAS-20 F3) (p < 0,05). Conclusioni: I nostri risultati suggeriscono che un intervento cognitivo-comportamentale precoce, finalzzato a una migliore gestione del sintomo ansioso e al miglioramento del pensiero concreto, prevenga l’insorgenza dei sintomi depressivi nel lungo periodo in pazienti affetti da Disturbo di Panico.File | Dimensione | Formato | |
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