Nel vasto e frastagliato panorama dei procedimenti penali per le vittime dell’amianto, la vicenda Eternit presenta caratteri di indubbia originalità, i quali, complessivamente considerati, lasciano supporre che sia stata imboccata la strada della ricerca di un nuovo paradigma di responsabilità per il settore dei danni da esposizione a sostanze tossiche. A rendere unico questo processo sono anzitutto le sue dimensioni: i fatti contestati ai due imputati si collocano in un arco temporale di oltre cinquant’anni, abbracciando migliaia di vittime ed un disastro ambientale tuttora perdurante. Del tutto peculiari, in secondo luogo, sono i capi di imputazione, ritagliati su figure di reato dolose contro l’incolumità pubblica, anziché – come normalmente accade in questo settore – sui reati colposi contro la persona. Il terzo elemento di originalità svolge la funzione di collante tra i primi due: si tratta della scelta, consapevole ed espressa, di affidare alle sole indagini epidemiologiche la prova degli eventi lesivi, nonché del nesso causale che li collega all’attività industriale della Eternit. Il presente contributo passa in rassegna le tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione del processo, mettendo di volta in volta in luce come le pronunce di merito – al di là della loro convergenza nell’affermazione della responsabilità degli imputati – abbiano affrontato l’originale impostazione accusatoria con approcci tra loro assai diversi. Numerosi e densi di ripercussioni pratiche, infine, sono i nodi interpretativi ancora da sciogliere, sui quali ci si sofferma sinteticamente in chiusura del lavoro.
Processo Eternit: a che punto siamo? / S. Zirulia. - In: DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO. - ISSN 2039-1676. - (2013 Nov 18).
Processo Eternit: a che punto siamo?
S. ZiruliaPrimo
2013
Abstract
Nel vasto e frastagliato panorama dei procedimenti penali per le vittime dell’amianto, la vicenda Eternit presenta caratteri di indubbia originalità, i quali, complessivamente considerati, lasciano supporre che sia stata imboccata la strada della ricerca di un nuovo paradigma di responsabilità per il settore dei danni da esposizione a sostanze tossiche. A rendere unico questo processo sono anzitutto le sue dimensioni: i fatti contestati ai due imputati si collocano in un arco temporale di oltre cinquant’anni, abbracciando migliaia di vittime ed un disastro ambientale tuttora perdurante. Del tutto peculiari, in secondo luogo, sono i capi di imputazione, ritagliati su figure di reato dolose contro l’incolumità pubblica, anziché – come normalmente accade in questo settore – sui reati colposi contro la persona. Il terzo elemento di originalità svolge la funzione di collante tra i primi due: si tratta della scelta, consapevole ed espressa, di affidare alle sole indagini epidemiologiche la prova degli eventi lesivi, nonché del nesso causale che li collega all’attività industriale della Eternit. Il presente contributo passa in rassegna le tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione del processo, mettendo di volta in volta in luce come le pronunce di merito – al di là della loro convergenza nell’affermazione della responsabilità degli imputati – abbiano affrontato l’originale impostazione accusatoria con approcci tra loro assai diversi. Numerosi e densi di ripercussioni pratiche, infine, sono i nodi interpretativi ancora da sciogliere, sui quali ci si sofferma sinteticamente in chiusura del lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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