L'arte americana dei primi anni Sessanta nelle riviste italiane del periodo

The Prize for International artist at XXXII Venice Biennial in 1964 to Robert Raschenberg was the signal of the success of American art and was matter of controversy with many others, whiche were spread out by newspapers, magazines and art journals. The critic Enrico Crsipolti published the text “Un’accusa e una difesa” the summer issue of “Marcatrè”, where he asserted that the prize to Rauschenberg was exemplary from artistic point of view and that his art work was well known in Italy, but he harshly criticized politica and cultural aspects of this operation. Works of Rauschenberg, Johns, Chaberlain, Lichtenstein, Rosenquist, Oldenburg, and Warhol were topics of discussion among Italian artists, dealers, collectors and critics. The art magazine “Metro”, funded and directed by Bruno Alfieri, published a series of texts and images about these american artists – wrote also by International authors such as O’Hara, Cage, Steinberg, Joufroy, Rosembum – between 1960 and 1963. These essays were so important in the European artistic debate during ‘60s. Another art magazine, “Collage”, funded in 1962 by Pesta, Carapezza and Titone, but supported by critcis Calvesi, Ponente and Rubiu, analized the development of artistic research fro Informel to pop art, comparing American way with the English one. At the end of 1963, the special issue “Dopo l’informale” was published by “Il Verri”, that esamine the Italian artisti panorama, highlighting strong points and lacks. Thus the issue aims to point out specifci Italian analysis of American art between the end of ‘50s and the beginning of ‘60s, identifying Rauschenberg and Johns as the starting point of the future pop art.

Il premio per un artista straniero della XXXII Biennale di Venezia del 1964 assegnato a Robert Rauschenberg divenne il segnale del successo dell’arte americana e fu uno dei tanti motivi di polemica suscitati da quell’edizione della rassegna veneziana, che trovarono eco nei quotidiani, nei rotocalchi e nelle riviste d’arte. Crispolti nel testo Un’accusa e una difesa pubblicato nel numero estivo di “Marcatrè” affermava come il premio a Rauscheberg fosse ineccepibile da un punto di vista artistico e come la qualità della sua ricerca fosse nota e discussa da tempo anche in Italia, ma attaccava aspramente gli aspetti e gli eventi politico-culturali a corollario di tale scelta. Le opere di Rauschenberg, Johns, Chamberlain, Lichtenstein, Rosenquist, Oldenburg, Warhol non erano una novità, ma erano, già da tempo, argomento di discussione e analisi tra gli artisti, i galleristi, i collezionisti e i critici italiani più aggiornati. La rivista “Metro”, fondata e diretta da Bruno Alfieri, ha inanellato tra il 1960 e il 1963 una serie di approfondimenti ben documentati e illustrati su questi e altri artisti americani (anche di firme internazionali quali O’Hara, Cage, Steinberg, Jouffroy, Rosemblum), che divennero un punto fermo nella comprensione delle loro ricerche all’interno del panorama critico europeo. “Collage”, fondata nel 1962 dai palermitani Testa, Carapezza e Titone – ma da considerarsi “romana” per quanto riguarda le arti visive poiché la redazione d’arte era formata da Calvesi, Ponente e Rubiu –, analizzò l’evoluzione delle ricerche artistiche dall’informale all’oggetto e al reportage, fino alla pop art, confrontandone la matrice statunitense con quella inglese. Della fine del 1963 era anche il numero speciale Dopo l’informale del “Verri” che indagava il panorama artistico italiano del periodo avendo ben presente la situazione d’oltre oceano, evidenziandone punti di forza e debolezze, influenze e criticità. Perciò, nell’intervento, si sono messi in luce alcuni momenti e alcuni testi esemplificativi della lettura italiana data in corso d’opera dell’arte americana della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, riconoscendo in Rauschenberg e Johns la matrice originaria della successiva pop art.