Scopo del lavoro. L’acqua-treadmill è oggi uno strumento diffuso sia per la fisioterapia sia per l’allenamento dei cavalli. Nonostante il largo utilizzo però, le evidenze scientifiche sulle risposte fisiologiche a questo tipo di lavoro sono ancora frammentarie. In particolare, non esistono, secondo le conoscenze degli autori, studi ecocardiografici che valutino la risposta del muscolo cardiaco all’allenamento in acqua-treadmill. Obiettivo del presente lavoro è di ottenere dati preliminari sulle variazioni dei parametri ecocardiografici indici di allenamento nel cavallo dopo un periodo di lavoro in acqua, partendo dall’ipotesi che questo tipo di esercizio migliori le performance cardiache. Materiali e metodi. Per lo studio sono stati utilizzati 4 cavalli (2 castroni, 2 femmine, età media± DS 9,25±3,95 anni) di razze diverse e con un differente grado di preparazione atletica. Le immagini ecocardiografiche sono state ottenute con un ecografo MyLab Five-Vet (Esaote Biomedica) e una sonda phased-array da 2,5 MHz. La registrazione del tracciato ECG è stata effettuata con un elettrocardiografo Cardioline delta3-plus (Remco). Infine i cavalli sono stati allenati su un Aquatrainer (Horse and Gym 2000) dotato di un tappeto lungo 330 cm e largo 80 cm. La velocità massima era di 165 m/min (2,75 m/sec) e il livello massimo raggiungibile dall’acqua era di 120 cm. In tutti i soggetti, sottoposti ad esame clinico preliminare, sono stati eseguiti una registrazione ECG ed un esame ecocardiografico1 prima e dopo un periodo di 5 settimane di allenamento secondo un protocollo standard su acqua-treadmill. Tutte le indagini ecocardiografiche sono state effettuate dallo stesso operatore e sono state acquisite immagini bidimensionali (2D) standard. Le immagini 2D in asse corto sono state utilizzate come guida per il posizionamento del cursore al fine di ottenere un’accurata misurazione in M-Mode delle strutture in esame2,3. Sono stati valutati, in particolare, le dimensioni dello spessore del setto interventricolare in diastole (IVSd) e in sistole (IVSs), del diametro interno del ventricolo sinistro in diastole (LVIDd) e in sistole (LVIDs) e dello spessore della parete libera del ventricolo sinistro in diastole (LVFWd) e in sistole (LVFWs)1. Sono state poi calcolate la frazione di accorciamento (FS%= [LVIDd - LVIDs]/LVIDd x 100), la massa del ventricolo sinistro (LV mass % = [LV mass T1-LV mass T0]/LV mass T0 x 100), lo spessore medio (MWT) e lo spessore relativo (RWT % = [RWT T1 - RWT T0]/RWT T0 x 100) della parete del ventricolo sinistro5. I dati ottenuti sono stati raccolti su foglio elettronico e elaborati con software statistico SPSS 21.0™ (IBM SPSS, Armonk, New York, USA). Oltre alle statistiche descrittive, verificata la mancanza di normalità della distribuzione dei dati mediante test di Shapiro-Wilk, le misurazioni sono state confrontate fra loro mediante test non parametrico di Wilcoxon per campioni dipendenti. La significatività statistica è stata accettata per valori di p<0.05. Risultati. L’analisi statistica effettuata per confronto sulle misurazioni cardiache ottenute a T0 e T1 non ha evidenziato differenze significative. Tuttavia, per la variazione percentuale di LV mass, che è risultata pari mediamente a 7,15% (max 17,17%; min 0,84%), è stata evidenziata una tendenza alla positività statistica (p = 0,068). Conclusioni. Tale risultato permette di ipotizzare che, come già dimostrato per altre tipologie di attività fisica aerobica4,5,6,7, anche l’esercizio in acqua possa indurre nel cavallo modificazioni positive dei principali indici ecocardiografici di allenamento. Tuttavia deve essere tenuto in considerazione che le principali limitazioni di questo studio sono relative al numero e all’eterogeneità del campione. Inoltre, variazioni nel protocollo e nella durata del periodo di allenamento effettuato nella presente ricerca potrebbero indurre ulteriori modificazioni anche degli altri indici considerati. Infine, vogliamo sottolineare che, nonostante le limitazioni già elencate, i risultati ottenuti permettono di esaltare, tra le qualità dell’impiego dell’acqua-treadmill nella riabilitazione di pazienti equini, le potenzialità nel mantenimento di un costante allenamento cardiaco. È opinione degli autori che i risultati ottenuti nel presente studio preliminare possano incoraggiare verso un ulteriore approfondimento della tematica. Pertanto ci si propone di aumentare il numero dei soggetti e selezionarli in modo da formare un gruppo maggiormente omogeneo soprattutto per grado di allenamento, così come di valutare l’effetto di modificazioni del protocollo e della durata del periodo di allenamento, ed eventualmente di inserire nello studio un gruppo di soggetti mantenuti a riposo quale gruppo controllo.
Valutazione dell’effetto dell’allenamento in acqua-tradmill nei confronti di alcuni parametri ecocardiografici nel cavallo atleta : risultati preliminari / O. Boccardi, E. Zucca, G. Stancari, L. Stucchi, B. Conturba, V. Bronzo, G. Bignetti, E. Ferro, F. Ferrucci. ((Intervento presentato al 20. convegno Congresso Multisala SIVE tenutosi a Milano nel 2014.
Valutazione dell’effetto dell’allenamento in acqua-tradmill nei confronti di alcuni parametri ecocardiografici nel cavallo atleta : risultati preliminari
O. BoccardiPrimo
;E. ZuccaSecondo
;G. Stancari;L. Stucchi;B. Conturba;V. Bronzo;E. FerroPenultimo
;F. FerrucciUltimo
2014
Abstract
Scopo del lavoro. L’acqua-treadmill è oggi uno strumento diffuso sia per la fisioterapia sia per l’allenamento dei cavalli. Nonostante il largo utilizzo però, le evidenze scientifiche sulle risposte fisiologiche a questo tipo di lavoro sono ancora frammentarie. In particolare, non esistono, secondo le conoscenze degli autori, studi ecocardiografici che valutino la risposta del muscolo cardiaco all’allenamento in acqua-treadmill. Obiettivo del presente lavoro è di ottenere dati preliminari sulle variazioni dei parametri ecocardiografici indici di allenamento nel cavallo dopo un periodo di lavoro in acqua, partendo dall’ipotesi che questo tipo di esercizio migliori le performance cardiache. Materiali e metodi. Per lo studio sono stati utilizzati 4 cavalli (2 castroni, 2 femmine, età media± DS 9,25±3,95 anni) di razze diverse e con un differente grado di preparazione atletica. Le immagini ecocardiografiche sono state ottenute con un ecografo MyLab Five-Vet (Esaote Biomedica) e una sonda phased-array da 2,5 MHz. La registrazione del tracciato ECG è stata effettuata con un elettrocardiografo Cardioline delta3-plus (Remco). Infine i cavalli sono stati allenati su un Aquatrainer (Horse and Gym 2000) dotato di un tappeto lungo 330 cm e largo 80 cm. La velocità massima era di 165 m/min (2,75 m/sec) e il livello massimo raggiungibile dall’acqua era di 120 cm. In tutti i soggetti, sottoposti ad esame clinico preliminare, sono stati eseguiti una registrazione ECG ed un esame ecocardiografico1 prima e dopo un periodo di 5 settimane di allenamento secondo un protocollo standard su acqua-treadmill. Tutte le indagini ecocardiografiche sono state effettuate dallo stesso operatore e sono state acquisite immagini bidimensionali (2D) standard. Le immagini 2D in asse corto sono state utilizzate come guida per il posizionamento del cursore al fine di ottenere un’accurata misurazione in M-Mode delle strutture in esame2,3. Sono stati valutati, in particolare, le dimensioni dello spessore del setto interventricolare in diastole (IVSd) e in sistole (IVSs), del diametro interno del ventricolo sinistro in diastole (LVIDd) e in sistole (LVIDs) e dello spessore della parete libera del ventricolo sinistro in diastole (LVFWd) e in sistole (LVFWs)1. Sono state poi calcolate la frazione di accorciamento (FS%= [LVIDd - LVIDs]/LVIDd x 100), la massa del ventricolo sinistro (LV mass % = [LV mass T1-LV mass T0]/LV mass T0 x 100), lo spessore medio (MWT) e lo spessore relativo (RWT % = [RWT T1 - RWT T0]/RWT T0 x 100) della parete del ventricolo sinistro5. I dati ottenuti sono stati raccolti su foglio elettronico e elaborati con software statistico SPSS 21.0™ (IBM SPSS, Armonk, New York, USA). Oltre alle statistiche descrittive, verificata la mancanza di normalità della distribuzione dei dati mediante test di Shapiro-Wilk, le misurazioni sono state confrontate fra loro mediante test non parametrico di Wilcoxon per campioni dipendenti. La significatività statistica è stata accettata per valori di p<0.05. Risultati. L’analisi statistica effettuata per confronto sulle misurazioni cardiache ottenute a T0 e T1 non ha evidenziato differenze significative. Tuttavia, per la variazione percentuale di LV mass, che è risultata pari mediamente a 7,15% (max 17,17%; min 0,84%), è stata evidenziata una tendenza alla positività statistica (p = 0,068). Conclusioni. Tale risultato permette di ipotizzare che, come già dimostrato per altre tipologie di attività fisica aerobica4,5,6,7, anche l’esercizio in acqua possa indurre nel cavallo modificazioni positive dei principali indici ecocardiografici di allenamento. Tuttavia deve essere tenuto in considerazione che le principali limitazioni di questo studio sono relative al numero e all’eterogeneità del campione. Inoltre, variazioni nel protocollo e nella durata del periodo di allenamento effettuato nella presente ricerca potrebbero indurre ulteriori modificazioni anche degli altri indici considerati. Infine, vogliamo sottolineare che, nonostante le limitazioni già elencate, i risultati ottenuti permettono di esaltare, tra le qualità dell’impiego dell’acqua-treadmill nella riabilitazione di pazienti equini, le potenzialità nel mantenimento di un costante allenamento cardiaco. È opinione degli autori che i risultati ottenuti nel presente studio preliminare possano incoraggiare verso un ulteriore approfondimento della tematica. Pertanto ci si propone di aumentare il numero dei soggetti e selezionarli in modo da formare un gruppo maggiormente omogeneo soprattutto per grado di allenamento, così come di valutare l’effetto di modificazioni del protocollo e della durata del periodo di allenamento, ed eventualmente di inserire nello studio un gruppo di soggetti mantenuti a riposo quale gruppo controllo.Pubblicazioni consigliate
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