It is well-known the central role of inflammation in the inhibition of erythropoiesis and iron availability in chronic kidney disease (CKD) patients with erythropoietin (EPO)-resistant anaemia. This inflammatory action is mediated by suppressive cytokines (i.e. IL-6, TNF-, INF-) inhibiting differentiation and proliferation activities of erythroid cells in the EPO-indipendent phase of erythropoiesis and stimulating hepcidin production for iron retention in reticulo-endothelial system and enterocytes. EPO resistance is associated with adverse outcomes, such as cardiovascular disease, faster progression to end stage renal disease and mortality. Treatment of the causes of EPO hyporesponsiveness including chronic inflammation results in an improvement of anaemia and a reduction in EPO requirements.

L’utilizzo clinico della eritropoietina (EPO) ricombinante umana nella terapia dell’anemia renale, che ha avuto inizio nella seconda metà degli anni ‘80, ha comportato grandi benefici nel controllo di questa complicanza, migliorando la qualità della vita, particolarmente nei pazienti in emodialisi (ED) e riducendo in maniera sostanziale la necessità di emotrasfusioni. Questi risultati hanno dimostrato in modo definitivo la primaria importanza del deficit di EPO nella patogenesi dell’anemia, in corso di malattia renale cronica (MRC), che è caratterizzata da emazie normocitiche e normocromiche con riduzione reticolocitaria relativa e che è da considerarsi prevalentemente di tipo ipoproliferativo. Tuttavia il riscontro, in una minoritaria, ma clinicamente significativa quota di soggetti trattati con fattori stimolanti l’eritropoiesi (ESA), di una ridotta risposta della serie rossa ha anche confermato la multifattorialità patogenetica dell’anemia renale, rappresentata da elementi causali che sono co-responsabili sia del grado di anemia sia della resistenza agli ESA. Pertanto l’identificazione delle cause di anemia EPO-indipendenti e che sono responsabili della resistenza agli ESA è fondamentale per la gestione terapeutica non solo della complicanza anemica, ma anche della MRC nel suo complesso. I dati della letteratura sono concordi nel considerare l’infiammazione, fra gli elementi patogenetici dell’anemia renale e di iporisposta all’EPO, di grande rilevanza scientifica e clinica, tuttavia le modalità del percorso attraverso le quali nei pazienti con MRC si instaura lo stato infiammatorio e si producono i suoi effetti inibitori non sono a tutt’oggi completamente determinate, con ripercussioni negative sulla ottimizzazione, in termini di efficacia e di costi, delle terapie prescritte.

Ruolo dell'infiammazione nell'anemia renale / A. Icardi, P. Sacco, A. Tarroni, L. Cappelletti, M. Cozzolino. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 0393-5590. - 30:6(2013).

Ruolo dell'infiammazione nell'anemia renale

L. Cappelletti;M. Cozzolino
2013

Abstract

It is well-known the central role of inflammation in the inhibition of erythropoiesis and iron availability in chronic kidney disease (CKD) patients with erythropoietin (EPO)-resistant anaemia. This inflammatory action is mediated by suppressive cytokines (i.e. IL-6, TNF-, INF-) inhibiting differentiation and proliferation activities of erythroid cells in the EPO-indipendent phase of erythropoiesis and stimulating hepcidin production for iron retention in reticulo-endothelial system and enterocytes. EPO resistance is associated with adverse outcomes, such as cardiovascular disease, faster progression to end stage renal disease and mortality. Treatment of the causes of EPO hyporesponsiveness including chronic inflammation results in an improvement of anaemia and a reduction in EPO requirements.
L’utilizzo clinico della eritropoietina (EPO) ricombinante umana nella terapia dell’anemia renale, che ha avuto inizio nella seconda metà degli anni ‘80, ha comportato grandi benefici nel controllo di questa complicanza, migliorando la qualità della vita, particolarmente nei pazienti in emodialisi (ED) e riducendo in maniera sostanziale la necessità di emotrasfusioni. Questi risultati hanno dimostrato in modo definitivo la primaria importanza del deficit di EPO nella patogenesi dell’anemia, in corso di malattia renale cronica (MRC), che è caratterizzata da emazie normocitiche e normocromiche con riduzione reticolocitaria relativa e che è da considerarsi prevalentemente di tipo ipoproliferativo. Tuttavia il riscontro, in una minoritaria, ma clinicamente significativa quota di soggetti trattati con fattori stimolanti l’eritropoiesi (ESA), di una ridotta risposta della serie rossa ha anche confermato la multifattorialità patogenetica dell’anemia renale, rappresentata da elementi causali che sono co-responsabili sia del grado di anemia sia della resistenza agli ESA. Pertanto l’identificazione delle cause di anemia EPO-indipendenti e che sono responsabili della resistenza agli ESA è fondamentale per la gestione terapeutica non solo della complicanza anemica, ma anche della MRC nel suo complesso. I dati della letteratura sono concordi nel considerare l’infiammazione, fra gli elementi patogenetici dell’anemia renale e di iporisposta all’EPO, di grande rilevanza scientifica e clinica, tuttavia le modalità del percorso attraverso le quali nei pazienti con MRC si instaura lo stato infiammatorio e si producono i suoi effetti inibitori non sono a tutt’oggi completamente determinate, con ripercussioni negative sulla ottimizzazione, in termini di efficacia e di costi, delle terapie prescritte.
anemia ; infiammazione ; malattia renale cronica
Settore MED/14 - Nefrologia
2013
http://www.giornaleitalianodinefrologia.it/web/procedure/protocollo.cfm?List=WsIdEvento,WsIdRisposta,WsRelease&c1=00101&c2=13&c3=1
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