Questo saggio si discosta dal terreno del novel per concentrarsi su alcuni pamphlet pubblicati tra il 1725 e il 1730. In essi, assunta la veste fittizia di Andrew Moreton – un attempato brontolone coetaneo dello scrittore −, Defoe raccoglie la sfida, «a metà strada tra il didascalico e il progettuale, di contribuire sino all’ultimo alla moralizzazione e al progresso della sua Londra ideale, la città risorta dall’incendio del 1666, attraverso un processo di riorganizzazione urbanistica ed etica in cui si innestano nuove percezioni della vita sociale come pratica spaziale situata». Se questi scritti delineano tutti un territorio ibridato tra progettualità e didatticismo, Augusta Triumphans (1728) si segnala per alcune proposte concrete in cui si afferma con particolare evidenza quella «caratteristica ideale di ‘progetto’» che, cifra distintiva dell’intero corpus defoeviano, costituisce alla fine il tratto più genuinamente utopico della sua scrittura.
“Augusta Triumphans” : Daniel Defoe e l’utopia civica di Londra / L.A. De Michelis - In: Il fascino inquieto dell'utopia : percorsi storici e letterari in onore di Marialuisa Bignami / [a cura di] L.A. De Michelis, G. Iannaccaro, A. Vescovi. - Milano : Ledizioni, 2014. - ISBN 978-88-6705-158-8. - pp. 83-101
“Augusta Triumphans” : Daniel Defoe e l’utopia civica di Londra
L.A. De Michelis
2014
Abstract
Questo saggio si discosta dal terreno del novel per concentrarsi su alcuni pamphlet pubblicati tra il 1725 e il 1730. In essi, assunta la veste fittizia di Andrew Moreton – un attempato brontolone coetaneo dello scrittore −, Defoe raccoglie la sfida, «a metà strada tra il didascalico e il progettuale, di contribuire sino all’ultimo alla moralizzazione e al progresso della sua Londra ideale, la città risorta dall’incendio del 1666, attraverso un processo di riorganizzazione urbanistica ed etica in cui si innestano nuove percezioni della vita sociale come pratica spaziale situata». Se questi scritti delineano tutti un territorio ibridato tra progettualità e didatticismo, Augusta Triumphans (1728) si segnala per alcune proposte concrete in cui si afferma con particolare evidenza quella «caratteristica ideale di ‘progetto’» che, cifra distintiva dell’intero corpus defoeviano, costituisce alla fine il tratto più genuinamente utopico della sua scrittura.Pubblicazioni consigliate
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