Obiettivi: Lo scopo di questa breve rassegna è di riassumere i dati disponibili in letteratura sulle interazioni tra alcune sostanze d’abuso, quali le amfetamine e i loro derivati, la marijuana e gli oppioidi, e la funzione immune. L’ importanza di questi aspetti nella medicina dell’addiction non è ancora chiara. Metodi: Sono state prese in considerazioni le pubblicazioni più significative presenti in Medline, identificate con opportune parole chiave e scelte secondo l’esperienza degli autori sull’argomento. Risultati: Gli effetti sul sistema immune possono essere indiretti, attraverso l’interazioni dei farmaci con recettori o trasportatori presenti nel sistema nervoso centrale o attraverso l’attivazione di recettori espressi dalle cellule immuni. In particolare per la marijuana e gli oppioidi sono stati chiaramente identificati i recettori specifici su tutte le popolazioni di cellule immuni. Un aspetto comune della immunomodulazione di tutte le sostanze d’abuso sembra essere quello di perturbare l’equilibrio omeostatico tra i linfociti Thelper1, pro infiammatori, in favore dei Thelper 2, di tipo antinfiammatori. Esiste quindi oggi un’ampia letteratura che dimostra come le sostanze d’abuso alterino la funzione immune nell’animale da esperimento e in vitro anche in cellule umane. Nell’animale da esperimento inoltre è sempre più chiara l’esistenza di una correlazione tra l’effetto immunosoppressivo e l’incidenza di infezioni. L’elevata incidenza di patologie infettive nei soggetti che abusano di sostanze è ben nota, ma molto pochi sono ancora gli studi nell’uomo che cercano di correlare gli effetti immunosoppressivi con la maggior suscettibilità alle infezioni. Conclusione: L’effetto immunosoppressivo dei farmaci d ‘abuso è stato ben documentato. Nell’uomo però non è possibile al momento dimostrare l’esistenza di una relazione di causa effetto tra questi effetti ed un aumentato rischio di infezioni. Ulteriori studi saranno necessari per meglio comprendere questo aspetto.

Oppioidi, MDMA, marijuana e l’immunosoppressione : quale rilevanza clinica? / P. Sacerdote, S. Franchi, S. Moretti, A.E. Panerai. - In: ITALIAN JOURNAL ON ADDICTION. - ISSN 2239-5652. - 1:3-4(2011 Nov), pp. 23-28.

Oppioidi, MDMA, marijuana e l’immunosoppressione : quale rilevanza clinica?

P. Sacerdote;S. Franchi;S. Moretti;A.E. Panerai
2011

Abstract

Obiettivi: Lo scopo di questa breve rassegna è di riassumere i dati disponibili in letteratura sulle interazioni tra alcune sostanze d’abuso, quali le amfetamine e i loro derivati, la marijuana e gli oppioidi, e la funzione immune. L’ importanza di questi aspetti nella medicina dell’addiction non è ancora chiara. Metodi: Sono state prese in considerazioni le pubblicazioni più significative presenti in Medline, identificate con opportune parole chiave e scelte secondo l’esperienza degli autori sull’argomento. Risultati: Gli effetti sul sistema immune possono essere indiretti, attraverso l’interazioni dei farmaci con recettori o trasportatori presenti nel sistema nervoso centrale o attraverso l’attivazione di recettori espressi dalle cellule immuni. In particolare per la marijuana e gli oppioidi sono stati chiaramente identificati i recettori specifici su tutte le popolazioni di cellule immuni. Un aspetto comune della immunomodulazione di tutte le sostanze d’abuso sembra essere quello di perturbare l’equilibrio omeostatico tra i linfociti Thelper1, pro infiammatori, in favore dei Thelper 2, di tipo antinfiammatori. Esiste quindi oggi un’ampia letteratura che dimostra come le sostanze d’abuso alterino la funzione immune nell’animale da esperimento e in vitro anche in cellule umane. Nell’animale da esperimento inoltre è sempre più chiara l’esistenza di una correlazione tra l’effetto immunosoppressivo e l’incidenza di infezioni. L’elevata incidenza di patologie infettive nei soggetti che abusano di sostanze è ben nota, ma molto pochi sono ancora gli studi nell’uomo che cercano di correlare gli effetti immunosoppressivi con la maggior suscettibilità alle infezioni. Conclusione: L’effetto immunosoppressivo dei farmaci d ‘abuso è stato ben documentato. Nell’uomo però non è possibile al momento dimostrare l’esistenza di una relazione di causa effetto tra questi effetti ed un aumentato rischio di infezioni. Ulteriori studi saranno necessari per meglio comprendere questo aspetto.
cytokines ; drug of abuse ; immunity ; infection ; marijuana ; MDMA ; opioids
Settore BIO/14 - Farmacologia
nov-2011
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