Numerose pratiche mediche e farmaci somministrati comunemente intrapartum sono stati sino ad ora associati a molteplici effetti avversi sull’equilibrio materno- neonatale, anche se in modo non univoco. In questa ricerca sono state considerate l’induzione del travaglio di parto con prostaglandine, la somministrazione di ossitocina sintetica e l’analgesia epidurale. Attraverso uno studio osservazionale prospettico di coorte sono state analizzate 270 cartelle cliniche di puerpere sane da parto spontaneo a termine di gravidanza (dalla trentasettesima settimana di epoca gestazionale), con feto singolo. È stato valutato il momento di lattogenesi, escludendo chi non volesse o non potesse allattare al seno, o avesse subito ricoveri neonatali o fosse incorso in altre problematiche rilevanti. Del campione totale il 44% ha richiesto la somministrazione ossitocica durante il travaglio per tempi più o meno lunghi, il 31% è stato indotto con prostaglandine, e più della metà delle donne (51,9%) è ricorsa ad analgesia epidurale. Al 67% delle donne che hanno subito l’induzione ed al 62% delle donne sottoposte ad analgesia epidurale è stato necessario somministrare anche ossitocina per infusione endovenosa. La galattogenesi si è verificata mediamente in terza giornata nell’intero campione esaminato, con un valore minimo di 1 ed un massimo di 6 giorni. La pluriparità si associa ad una curva di distribuzione di produzione del latte più anticipata rispetto alle donne al primo figlio. Pur essendo stato rilevato un ritardo nella lattogenesi in donne che avessero subito una qualunque delle procedure considerate, una significatività statistica (p <0,05) è stata evidenziata solo in due casi: nelle terzipare sottoposte ad ossitocina quasi per l’intera durata del travaglio in associazione all’analgesia, e nelle secondipare e terzipare indotte con prostaglandine a cui fosse stata somministrata ossitocina per più di due ore durante il travaglio. L’aver subito una somministrazione di ossitocina in associazione all’epidurale porta quindi come conseguenza la stessa tempistica nella produzione del latte tra primipare e pluripare. La maggiore età materna si correla con un diminuito ricorso a procedure mediche e con una riduzione dell’intervallo tra parto e montata lattea. Questo si spiega con il crescere della parità al crescere dell’età materna, e col diminuito rischio di subire procedure multiple nelle donne pluripare. L’aspetto fondamentale che si deduce dallo studio è che il disagio e lo stress materno giocano una parte non secondaria nella ritardata produzione di latte. L’ipercortisolemia e l’importante attivazione del sistema ipotalamo- ipofisi- surrene fisiologicamente presenti in gravidanza esercitano un’inibizione nei confronti della prolattina e degli ormoni lattogenici. L’adrenalina e il cortisolo (ormoni dello stress) sono up- regolati dal progesterone, presente ad alti livelli fino al secondamento. Dopo il parto la drastica caduta del progesterone permette al sistema adrenergico di ritornare alla normalità, con una transitoria soppressione del CRH ipotalamico e un aumento di estrogeni, così da permettere l’azione di prolattina e ossitocina. Risulta quindi cruciale il calo di cortisolo nel postpartum per consentire la produzione di latte materno. La medicalizzazione del parto, però, può creare uno stato di allerta, se la donna vive l’esperienza come una situazione allarmante. Questo mantiene un’attivazione prolungata del sistema adrenergico, con la permanenza in circolo di fattori che bloccano il rilascio di prolattina. Il fattore più facilmente osservabile in questo quadro è un ritardo nell’arrivo del latte. La medicalizzazione può quindi influire sulla ritardata lattogenesi, non tanto per effetto diretto dei farmaci, quanto per lo stimolo stressante al rilascio di adrenalina, che down- regola gli ormoni necessari alla produzione di latte. Ulteriori studi condotti in modo prospettico sono necessari per stabilire l’esistenza di una relazione causale tra le procedure mediche intrapartum e la ritardata lattogenesi, in modo da confermare la tesi sostenuta dalla presente ricerca.

OSSITOCINA SINTETICA INTRAPARTUM : EFFETTI SULLA LATTOGENESI / M.C. Alvisi, P.A. Mauri, O. Marelli. - Milano : Università deli Studi di Milano, 2013 Nov.

OSSITOCINA SINTETICA INTRAPARTUM : EFFETTI SULLA LATTOGENESI

P.A. Mauri;O. Marelli
2013

Abstract

Numerose pratiche mediche e farmaci somministrati comunemente intrapartum sono stati sino ad ora associati a molteplici effetti avversi sull’equilibrio materno- neonatale, anche se in modo non univoco. In questa ricerca sono state considerate l’induzione del travaglio di parto con prostaglandine, la somministrazione di ossitocina sintetica e l’analgesia epidurale. Attraverso uno studio osservazionale prospettico di coorte sono state analizzate 270 cartelle cliniche di puerpere sane da parto spontaneo a termine di gravidanza (dalla trentasettesima settimana di epoca gestazionale), con feto singolo. È stato valutato il momento di lattogenesi, escludendo chi non volesse o non potesse allattare al seno, o avesse subito ricoveri neonatali o fosse incorso in altre problematiche rilevanti. Del campione totale il 44% ha richiesto la somministrazione ossitocica durante il travaglio per tempi più o meno lunghi, il 31% è stato indotto con prostaglandine, e più della metà delle donne (51,9%) è ricorsa ad analgesia epidurale. Al 67% delle donne che hanno subito l’induzione ed al 62% delle donne sottoposte ad analgesia epidurale è stato necessario somministrare anche ossitocina per infusione endovenosa. La galattogenesi si è verificata mediamente in terza giornata nell’intero campione esaminato, con un valore minimo di 1 ed un massimo di 6 giorni. La pluriparità si associa ad una curva di distribuzione di produzione del latte più anticipata rispetto alle donne al primo figlio. Pur essendo stato rilevato un ritardo nella lattogenesi in donne che avessero subito una qualunque delle procedure considerate, una significatività statistica (p <0,05) è stata evidenziata solo in due casi: nelle terzipare sottoposte ad ossitocina quasi per l’intera durata del travaglio in associazione all’analgesia, e nelle secondipare e terzipare indotte con prostaglandine a cui fosse stata somministrata ossitocina per più di due ore durante il travaglio. L’aver subito una somministrazione di ossitocina in associazione all’epidurale porta quindi come conseguenza la stessa tempistica nella produzione del latte tra primipare e pluripare. La maggiore età materna si correla con un diminuito ricorso a procedure mediche e con una riduzione dell’intervallo tra parto e montata lattea. Questo si spiega con il crescere della parità al crescere dell’età materna, e col diminuito rischio di subire procedure multiple nelle donne pluripare. L’aspetto fondamentale che si deduce dallo studio è che il disagio e lo stress materno giocano una parte non secondaria nella ritardata produzione di latte. L’ipercortisolemia e l’importante attivazione del sistema ipotalamo- ipofisi- surrene fisiologicamente presenti in gravidanza esercitano un’inibizione nei confronti della prolattina e degli ormoni lattogenici. L’adrenalina e il cortisolo (ormoni dello stress) sono up- regolati dal progesterone, presente ad alti livelli fino al secondamento. Dopo il parto la drastica caduta del progesterone permette al sistema adrenergico di ritornare alla normalità, con una transitoria soppressione del CRH ipotalamico e un aumento di estrogeni, così da permettere l’azione di prolattina e ossitocina. Risulta quindi cruciale il calo di cortisolo nel postpartum per consentire la produzione di latte materno. La medicalizzazione del parto, però, può creare uno stato di allerta, se la donna vive l’esperienza come una situazione allarmante. Questo mantiene un’attivazione prolungata del sistema adrenergico, con la permanenza in circolo di fattori che bloccano il rilascio di prolattina. Il fattore più facilmente osservabile in questo quadro è un ritardo nell’arrivo del latte. La medicalizzazione può quindi influire sulla ritardata lattogenesi, non tanto per effetto diretto dei farmaci, quanto per lo stimolo stressante al rilascio di adrenalina, che down- regola gli ormoni necessari alla produzione di latte. Ulteriori studi condotti in modo prospettico sono necessari per stabilire l’esistenza di una relazione causale tra le procedure mediche intrapartum e la ritardata lattogenesi, in modo da confermare la tesi sostenuta dalla presente ricerca.
nov-2013
onset of lactation ; oxitocine ; midwifery
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
OSSITOCINA SINTETICA INTRAPARTUM : EFFETTI SULLA LATTOGENESI / M.C. Alvisi, P.A. Mauri, O. Marelli. - Milano : Università deli Studi di Milano, 2013 Nov.
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