Dopo aver tratteggiato l’evoluzione della tipologia delle pene principali tra il 1930 e i giorni nostri, l’A. segnala quali elementi di maggior rilievo in tale evoluzione l’uscita di scena della pena di morte e la comparsa di una gamma sempre più vasta di pene limitative della libertà personale. Ferma quindi la propria attenzione sulla pena detentiva, analizzandone gli aspetti prasseologici anche in prospettiva comparata. Nonostante gli sforzi profusi dal legislatore italiano soprattutto a partire dalla riforma penitenziaria (1975), la pena detentiva rimane tuttora al centro dell’apparato sanzionatorio penale: ne segue che, nell’arco di tempo preso in esame, i nostri stabilimenti penitenziari risultano sempre più sovraffollati, oltre che connotati da alcuni tratti marcatamente discriminatori. Della pena pecuniaria, si segnala invece da un lato la sottoutilizzazione da parte del legislatore (a confronto con altre esperienze europee) e dall’altro la scarsissima effettività. Tra le pene limitative della libertà personale, spicca poi, nella prassi, l’enorme espansione del ruolo delle misure alternative: in particolare, dell’affidamento in prova e della detenzione domiciliare. Tali sanzioni, peraltro, non diversamente dalle restanti pene limitative della libertà personale, soffrono di evidenti carenze nelle strutture attuative, mai adeguate alla sempre più ampia sfera applicativa delle misure.

Pene detentive, pene pecuniarie, pene limitative della libertà personale: uno sguardo sulla prassi / E. Dolcini. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE. - ISSN 0557-1391. - 1(2006), pp. 95-110.

Pene detentive, pene pecuniarie, pene limitative della libertà personale: uno sguardo sulla prassi

E. Dolcini
Primo
2006

Abstract

Dopo aver tratteggiato l’evoluzione della tipologia delle pene principali tra il 1930 e i giorni nostri, l’A. segnala quali elementi di maggior rilievo in tale evoluzione l’uscita di scena della pena di morte e la comparsa di una gamma sempre più vasta di pene limitative della libertà personale. Ferma quindi la propria attenzione sulla pena detentiva, analizzandone gli aspetti prasseologici anche in prospettiva comparata. Nonostante gli sforzi profusi dal legislatore italiano soprattutto a partire dalla riforma penitenziaria (1975), la pena detentiva rimane tuttora al centro dell’apparato sanzionatorio penale: ne segue che, nell’arco di tempo preso in esame, i nostri stabilimenti penitenziari risultano sempre più sovraffollati, oltre che connotati da alcuni tratti marcatamente discriminatori. Della pena pecuniaria, si segnala invece da un lato la sottoutilizzazione da parte del legislatore (a confronto con altre esperienze europee) e dall’altro la scarsissima effettività. Tra le pene limitative della libertà personale, spicca poi, nella prassi, l’enorme espansione del ruolo delle misure alternative: in particolare, dell’affidamento in prova e della detenzione domiciliare. Tali sanzioni, peraltro, non diversamente dalle restanti pene limitative della libertà personale, soffrono di evidenti carenze nelle strutture attuative, mai adeguate alla sempre più ampia sfera applicativa delle misure.
Settore IUS/17 - Diritto Penale
2006
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