Trattasi di un donna di 55 anni sottoposta a mammografia a scopo di screening e con esito negativo per neoplasia in atto. Veniva suggerita la ripetizione dell’esame a distanza di due anni. Tuttavia a causa della comparsa, sei mesi dopo, di una retrazione cutanea localizzata all’apice del quadrante supero-esterno della mammella destra, si effettuava visita senologica con evidenziazione di nodulo mammario omosede e sospetta neoplasia all’indagine citologica. Dopo intervento di escissione del nodulo veniva formulata la diagnosi istologica di carcinoma lobulare infiltrante G3 di cm 2,5 con interessamento vascolo-linfatico e perineurale, seguito da chemio-radioterapia. Sotto il profilo medico legale si osserva un ritardo circa la formulazione di una corretta diagnosi oncologica a causa di una lettura superficiale dell’indagine mammografica e sotto questo aspetto il comportamento del radiologo non è stato caratterizzato da un’adesione delle norme della buona pratica clinica. Tuttavia il breve intervallo temporale (sei mesi) intercorso fra la prima e la seconda diagnosi (corretta) non risulta tale da compromettere significativamente la prognosi del soggetto
IL RITARDO DELLA DIAGNOSI ONCOLOGICA: SEGNALAZIONE DI UN CASO DI SENOLOGIA / A. Lazzaro, A. Battistini, G. Colombo, G. Gentile, M.R. Roselli. ((Intervento presentato al 2. convegno Giornate di studio del GISDI: “Il ritardo diagnostico in oncologia: confronto fra clinica e medicina legale" tenutosi a Napoli nel 2005.
IL RITARDO DELLA DIAGNOSI ONCOLOGICA: SEGNALAZIONE DI UN CASO DI SENOLOGIA
A. BattistiniSecondo
;G. Colombo;G. GentilePenultimo
;M.R. Roselli
2005
Abstract
Trattasi di un donna di 55 anni sottoposta a mammografia a scopo di screening e con esito negativo per neoplasia in atto. Veniva suggerita la ripetizione dell’esame a distanza di due anni. Tuttavia a causa della comparsa, sei mesi dopo, di una retrazione cutanea localizzata all’apice del quadrante supero-esterno della mammella destra, si effettuava visita senologica con evidenziazione di nodulo mammario omosede e sospetta neoplasia all’indagine citologica. Dopo intervento di escissione del nodulo veniva formulata la diagnosi istologica di carcinoma lobulare infiltrante G3 di cm 2,5 con interessamento vascolo-linfatico e perineurale, seguito da chemio-radioterapia. Sotto il profilo medico legale si osserva un ritardo circa la formulazione di una corretta diagnosi oncologica a causa di una lettura superficiale dell’indagine mammografica e sotto questo aspetto il comportamento del radiologo non è stato caratterizzato da un’adesione delle norme della buona pratica clinica. Tuttavia il breve intervallo temporale (sei mesi) intercorso fra la prima e la seconda diagnosi (corretta) non risulta tale da compromettere significativamente la prognosi del soggettoPubblicazioni consigliate
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