Gli Autori descrivono il caso di una donna di anni 40, sottoposta a screening cervico-vaginale, a cui è stato diagnosticato processo infiammatorio a carico della cervice uterina. L’esame colpocitologico eseguito dopo sei mesi ha evidenziato la presenza di carcinoma spinocellulare scarsamente differenziato della cervice. La paziente è stata sottoposta a resezione chirurgica della neoplasia, ma è deceduta, a distanza di circa un anno, a causa di recidiva del tumore. La consulenza medico legale ha messo in rilievo un ritardo diagnostico di malattia neoplastica di sei mesi poiché, alla rivalutazione citologica del primo PAP test effettuata in sede medico legale, era già presente la neoplasia maligna (lesione intraepiteliale di alto grado). E’ stato riconosciuto l’errore medico ed in particolare è stato documentato il ritardo nella diagnosi di tumore maligno del collo uterino ed inoltre è stato messo in rilievo che tale ritardo diagnostico è risultato essere determinante ai fini della prognosi del soggetto, come confermato anche dalle linee guida epidemiologiche e statistiche.
Il ritardo della diagnosi oncologica in ginecologia: segnalazione di un caso di errata diagnosi citologica / A. Lazzaro, A.S. Migliorini, A. Battistini, G. Gentile, M.R. Roselli, L. Sollennità. ((Intervento presentato al 2. convegno Giornate di studio del GISDI: “Il ritardo diagnostico in oncologia: confronto fra clinica e medicina legale” tenutosi a Napoli nel 2005.
Il ritardo della diagnosi oncologica in ginecologia: segnalazione di un caso di errata diagnosi citologica
A. Battistini;G. Gentile;M.R. RoselliPenultimo
;L. Sollennità
2005
Abstract
Gli Autori descrivono il caso di una donna di anni 40, sottoposta a screening cervico-vaginale, a cui è stato diagnosticato processo infiammatorio a carico della cervice uterina. L’esame colpocitologico eseguito dopo sei mesi ha evidenziato la presenza di carcinoma spinocellulare scarsamente differenziato della cervice. La paziente è stata sottoposta a resezione chirurgica della neoplasia, ma è deceduta, a distanza di circa un anno, a causa di recidiva del tumore. La consulenza medico legale ha messo in rilievo un ritardo diagnostico di malattia neoplastica di sei mesi poiché, alla rivalutazione citologica del primo PAP test effettuata in sede medico legale, era già presente la neoplasia maligna (lesione intraepiteliale di alto grado). E’ stato riconosciuto l’errore medico ed in particolare è stato documentato il ritardo nella diagnosi di tumore maligno del collo uterino ed inoltre è stato messo in rilievo che tale ritardo diagnostico è risultato essere determinante ai fini della prognosi del soggetto, come confermato anche dalle linee guida epidemiologiche e statistiche.Pubblicazioni consigliate
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