“Hic sunt leones”. Anche se non sistono prove cartografiche uniche, la storiografia vuole questa locuzione sulle carte geografiche a partire dall’antica Roma, per indicare le regioni turbolente o misteriose al di là dei confini dell’impero. Il pericolo sembra essere una caratteristica dei territori di confine, anche quando non sono remote lande desolate, ma frequentati centri di scambio, come testimonia l’antico detto: "Gente di confini, o ladri o assassini". Dunque il confine è caratterizzato da segni antropici soggetti all’oblio degli elementi naturali o alla volubilità delle vicende umane. Si tratta di una precarietà, che per- mette al confine di essere estremamente mutevole e di rispondere in modo diverso alle sollecitazioni opposte che si esercitano su di esso. Il confine non è più una semplice linea o una successione di punti, ma uno spazio in cui questa linea può essere tracciata, ed il cui percorso dipende dalle vicende degli uomini che vi abitano, dai loro segni sul territorio e dalla loro memoria. È con questo approccio che mi sono avvicinato ad alcuni schizzi e disegni para cartografici della Valsugana. In essi emergono le difficoltà della localizzazione puntuale e materiale di un confine per dirimere questioni di vicinato. L’ottica è transcalare: internazionale, intercomunale e semplicemente locale, tra privati. Si tratta di una produzione che testimonia della continua lotta contro le alluvioni e le frane, che annullano i confini delle proprietà, e modificano i punti di riferimento, e obbliga a ristabilire i confini dopo ogni fenomeno. È dunque un lungo processo di definizione dei confini su di una montagna, per poter stabilire i diritti di sfruttamento dei boschi da parte di comunità diverse. E le dispute possono creare frontiere e i pericoli assumere i caratteri dei vicini nemici, senza per questo lasciare segni visibili sul territorio o nella cartografia.

Valsugana terra di confini : analisi di materiale cartografico e para cartografico / T. Gilardi. - In: BOLLETTINO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CARTOGRAFIA. - ISSN 0044-9733. - 139-140(2010), pp. 255-266. ((Intervento presentato al convegno Hic sunt leones tenutosi a Brescia nel 2010.

Valsugana terra di confini : analisi di materiale cartografico e para cartografico

T. Gilardi
2010

Abstract

“Hic sunt leones”. Anche se non sistono prove cartografiche uniche, la storiografia vuole questa locuzione sulle carte geografiche a partire dall’antica Roma, per indicare le regioni turbolente o misteriose al di là dei confini dell’impero. Il pericolo sembra essere una caratteristica dei territori di confine, anche quando non sono remote lande desolate, ma frequentati centri di scambio, come testimonia l’antico detto: "Gente di confini, o ladri o assassini". Dunque il confine è caratterizzato da segni antropici soggetti all’oblio degli elementi naturali o alla volubilità delle vicende umane. Si tratta di una precarietà, che per- mette al confine di essere estremamente mutevole e di rispondere in modo diverso alle sollecitazioni opposte che si esercitano su di esso. Il confine non è più una semplice linea o una successione di punti, ma uno spazio in cui questa linea può essere tracciata, ed il cui percorso dipende dalle vicende degli uomini che vi abitano, dai loro segni sul territorio e dalla loro memoria. È con questo approccio che mi sono avvicinato ad alcuni schizzi e disegni para cartografici della Valsugana. In essi emergono le difficoltà della localizzazione puntuale e materiale di un confine per dirimere questioni di vicinato. L’ottica è transcalare: internazionale, intercomunale e semplicemente locale, tra privati. Si tratta di una produzione che testimonia della continua lotta contro le alluvioni e le frane, che annullano i confini delle proprietà, e modificano i punti di riferimento, e obbliga a ristabilire i confini dopo ogni fenomeno. È dunque un lungo processo di definizione dei confini su di una montagna, per poter stabilire i diritti di sfruttamento dei boschi da parte di comunità diverse. E le dispute possono creare frontiere e i pericoli assumere i caratteri dei vicini nemici, senza per questo lasciare segni visibili sul territorio o nella cartografia.
Valsugana ; Trentino ; confini ; cartografia ; disegni
Settore M-GGR/01 - Geografia
2010
ASITA
AIC
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