Gli appartenenti alle comunità italiche che accettarono la cittadinanza romana loro offerta mediante la lex Iulia de civitate del 90 a.C. furono distribuiti in tribù soprannumerarie rispetto alle trentacinque originarie (in un primo tempo forse otto e poi dieci) e contestualmente furono ammessi al voto nei comizi tributi. A partire dall’88 a.C., tuttavia, i novi cives iniziarono a chiedere l’ammissione alle trentacinque tribù tradizionali. La dottrina moderna è incerta su quando ciò sia avvenuto. In questo studio si prospetta l’ipotesi che la distribuzione dei novi cives nelle trentacinque tribù sia avvenuta con un senatoconsulto dell’anno 84 a.C.
L’assegnazione dei “novi cives” alle tribù dopo la “lex Iulia de civitate” del 90 a.C / L. Gagliardi. - In: QUADERNI LUPIENSI DI STORIA E DIRITTO. - ISSN 2240-2772. - 3:(2013), pp. 43-58.
L’assegnazione dei “novi cives” alle tribù dopo la “lex Iulia de civitate” del 90 a.C.
L. Gagliardi
2013
Abstract
Gli appartenenti alle comunità italiche che accettarono la cittadinanza romana loro offerta mediante la lex Iulia de civitate del 90 a.C. furono distribuiti in tribù soprannumerarie rispetto alle trentacinque originarie (in un primo tempo forse otto e poi dieci) e contestualmente furono ammessi al voto nei comizi tributi. A partire dall’88 a.C., tuttavia, i novi cives iniziarono a chiedere l’ammissione alle trentacinque tribù tradizionali. La dottrina moderna è incerta su quando ciò sia avvenuto. In questo studio si prospetta l’ipotesi che la distribuzione dei novi cives nelle trentacinque tribù sia avvenuta con un senatoconsulto dell’anno 84 a.C.File | Dimensione | Formato | |
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